Mi sto occupando, da qualche giorno, della vicenda di Gabriele Di Ponto, il cui piede (avrete letto) è stato ritrovato qualche settimana fa nel fiume Aniene a Roma. Un omicidio (per ora ufficialmente “una sparizione”) che ha alcuni tratti caratteristici molto diversi dal solito regolamento di conti che ci si potrebbe aspettare tra semplici spacciatori. Credo che, se davvero si riuscirà ad andare a fondo alla vicenda, alla fine sentiremo parlare di quella criminalità organizzata (che non né quella dei Buzzi e tanto meno i Casamonica) che in tutto questo “ricco” dibattito sembra scomparsa e che trova come sempre la propria forza nello stare sotto traccia. Ne ho scritto qui.