Oggi su Repubblica uno scambio epistolare tra un lettore e Colaprico che è un punto di programma per la Lombardia che deve accadere. Perché a volte la politica sta tra le parole e le opinioni che non stanno per forza nei grandi editoriali di statisti à la page:
CARO Colaprico, malgrado il parere contrario di tutti (comuni interessati, proprietari dei terreni sotto esproprio, ecologisti, geologi, economisti, eccetera) gli insani e cervellottici «piani per il traffico» della giunta regionale lombarda sono stati avviati.
Mi riferisco alla realizzazione delle «famose» Pedemontana, nuova autostrada Milano/Brescia e alla Tangenziale est esterna. Altri milioni di ettari di terreno fertile saranno coperti dall’asfalto, benché sia a tutti evidente che il traffico su gomma sta diminuendo, sia per il costo dei carburanti che per la crisi economica, ed è destinato inesorabilmente in futuro a diminuire ancora.
Queste opere inutili diventeranno altre «cattedrali nel deserto», con un assurdo e mai tanto insensato spreco di denaro pubblico, a maggior ragione in un momento come questo. Naturalmente «i soliti noti» (fra i quali dovremo annoverare le varie mafie?) ringraziano. La pianura Padana è storicamente la parte più fertile del nostro paese, quella naturalmente destinata allo sviluppo agricolo. È diventata un’immensa megalopoli, nella quale la teoria continua di case e capannoni è interrotta, di tanto in tanto, da qualche distesa di campi. Temo che fra non molti anni si dovranno arare le strade (qualcunos’ingegni a studiare vomeri adeguati!).
Silvano Fassetta
Vorrei avvisarla che la rivoluzione industriale risale all’800, che il boom economico italiano è avvenuto alla metà del secolo scorso e che Milano e Brescia sono città dove le ciminiere sono spuntate un bel po’ di tempo fa. Lei credeva di essere in Arcadia, tra pecore e pastorelle e flauti? Basta percorrere la Milano-Brescia per rendersi conto del mondo in cui siamo. Molti anni fa Giorgio Bocca raccontava ai lettori che usando il Po come una via d’acqua per le merci, si sarebbe ottenuto il duplice scopo di far diminuire la congestione del traffico su strada e trasferire i container presto e meglio. Molti anni fa… Meno anni fa, quando cominciavo anch’io a fare il cronista, vedevo da vicino molte cose e purtroppo oggi, con tutta la mia esperienza, dopo Tangentopoli, le mafie, gli scandali, i discorsi a pera sul Nord, ancora mi chiedo che cosa mai ci resta da fare di legale. Perché noi poveracci sappiamo vedere spesso le cose giuste e le cose sbagliate e ci chiediamo: come mai, in politica, passano spesso le cose sbagliate? In quale labirinto oscuro s’imprigiona chi fa politica?
Piero Colaprico