Queste cose, messe in fila, mi fanno pensare come il razzismo sia da combattere proprio sul terreno della politica, perché è in questa che si infiltrano i nuovi nazisti: in “innocenti” movimenti indipendentisti, regionalisti, addirittura “cattolici”. Ma la dimensione è straordinariamente europea. Se anni fa succedeva in Francia quello che potete vedere nel video e oggi accade la stessa cosa in Repubblica Ceca, forse è il caso che ci facciamo carico di una consapevolezza: lavorando nel “sottobosco” della politica, i razzisti di estrema destra hanno più penetrazione e più coesione “europea” di quanta non ne abbiano i partiti che cercano (o dicono di cercare) una direzione comunitaria che sia unica sul percorso della legalità.
Quello che possiamo fare noi, anti-razzisti per natura, è armarci per lavorare nell’estremamente piccolo, nel locale, per stanare ovunque si nascondano questi personaggi, soprattutto quando si nascondono nelle “amministrazioni dei piccoli Comuni”, senza paura di chiamarli per quello che sono: razzisti, neonazisti, neofascisti. Ricordare a loro e a chiunque li ascolti che essere razzisti è innanzitutto anticostituzionale (articolo 3, articolo 8, articolo 10), prima ancora che stupido.
Francesco ne scrive partendo dai documenti. Da leggere per non poter dire di non sapere.