“E’ una riforma perfettibile, ma va valutata nel suo complesso. Fatevi un’opinione, non subite le scelte di altri”. Così il ministro Maria Elena Boschi alla platea di Aiga, l’associazione nazionale giovani avvocati che ieri a Roma ha organizzato un convegno sulla riforma costituzionale. Il ministro si sofferma sul merito, niente riferimenti al governo. Ammette anche che il bicameralismo resterà, ma sarà differenziato. “E’ un’investimento per il futuro, sono davvero convinta che renderà il nostro Paese più efficiente e stabile” aggiunge. Ma se il presidente dell’Aiga si schiera per il sì – chiederà un voto affermativo all’assemblea dell’associazione – per il ministro arriva un confronto fuoriprogramma con il presidente emerito della Corte Costituzionale Annibale Marini, contrario alla riforma. “E’ una riforma di parte se il governo afferma che andrà casa se si boccerà la riforma. Questo parlamento è illegittimo, c’è una sentenza della Corte che lo dice, bocciando il porcellum, il principio di continuità non può significare far tutto, soprattutto riforme così ampie che toccano 40 articoli della nostra Costituzione”, sostiene Marini davanti alla Boschi seduta in prima fila. E si anima un battibecco. L’immagine finale è da esame di università, dove il professore con sarcasmo rimbecca l’alunna saccente. Per il presidente Marini non ci saranno chissà quali risparmi sui costi della politica, non ci sarà semplificazione, anzi il problema dell’Italia è che si legifera troppo, non troppo poco.
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