Domenica 12 e lunedì 13 giugno saremo chiamati ad esprimerci su quattro quesiti referendari che riguardano la privatizzazione dell’acqua (i primi due), la produzione di energia nucleare e il mantenimento del legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri.
Ai due quesiti sull’acqua pubblica è necessario votare sì perché l’acqua, bene comune e diritto umano universale, non venga venduta a privati e alle grandi multinazionali. Mentre in altri paesi, come la Francia, dopo anni di privatizzazione dell’acqua, a fronte di un’espansione enorme dei costi si sta cercando di ritornare all’acqua pubblica, l’Italia in controtendenza si sta ottusamente indirizzando verso la direzione opposta.
Il sì al quesito sull’energia nucleare si prefigge l’obiettivo di vietare sul territorio nazionale la realizzazione di centrali nucleari. L’ultima catastrofe che ha colpito il Giappone e che ha violentemente leso la centrale di Fukushima è emblematica della pericolosità insita nell’energia nucleare. Vi è, inoltre, da ricordare come l’Italia possa utilizzare energie alternative ( es. eolico, solare) senza avere la necessità di fare ricorso ad un’energia sconsigliabile soprattutto in territorio sismico.
L’ultimo quesito referendario, al quale si raccomanda di votare sì, mira all’abolizione del legittimo impedimento ovvero al disegno di legge “Disposizioni in materia di impedimenti a comparire in udienza”. Con il legittimo impedimento il Governo ha cercato di creare una posizione privilegiata per il premier in netta contraddizione con il principio di uguaglianza sancito dall’art.3 della Costituzione.
Per legge, affinché il referendum abrogativo abbia effetto, occorre che la percentuale dei votanti raggiunga il 50% più uno degli aventi diritto al voto (il cosiddetto quorum).
È fondamentale, quindi, che tutti si rechino alle urne per esprimere il proprio voto.
Sebbene in generale si possa votare ai referendum solo presso il proprio comune di residenza e seggio di iscrizione elettorale, c’è la possibilità per chi vive, studia, lavora o si trova in vacanza in un’altra città e/o regione. Si può fare richiesta per essere designati rappresentanti di seggio. Presso ogni seggio possono essere presenti e hanno diritto di voto due rappresentanti per ogni partito e per ogni comitato promotore dei quesiti referendari; questi devono essere muniti di documento di identità, della tessera elettorale e della delega come rappresentante di seggio.
Per ottenere la delega è possibile compilare il modulo al seguente link: http://www.sireferendum2011.it/index.php?option=com_content&view=article&id=135&Itemid=88