“Denise Cosco è la figlia di Lea Garofalo, rapita e sciolta nell’acido il 24 novembre del 2009 dai complici del marito ‘ndranghetista Carlo Cosco.
Da quando, con grande coraggio e dignità, si è costituita parte civile al processo contro il padre insieme alla nonna materna, alla zia e al Comune di Milano, Denise vive sotto protezione, condannata a sparire e a nascondersi per salvarsi.
E’ così che porta avanti la sua dignitosissima battaglia, in silenzio, lontana dall’antimafia televisiva per il grande pubblico.
Ed è per questo che ci rende orgogliosi aver ottenuto, con il voto unanime alla nostra mozione, un impegno concreto del Consiglio regionale sulla sua vicenda: Regione Lombardia, assicurandole almeno quella possibilità di studiare cui lei tiene così tanto, le restituisce un pezzettino di normalità.
Farsi carico in modo diretto delle vittime è la strada migliore per rivendicare la dignità e la civiltà delle istituzioni di fronte alle mafie.
Al di là dell’aspetto meramente economico di quello che sarà il sostegno regionale al percorso formativo di una giovane, coraggiosa testimone di giustizia, il vero significato di questo passaggio – come ha ben compreso la sorella di Lea, il cui ringraziamento ci commuove – è il messaggio fortemente simbolico: Denise non è sola”.
Milano, 20 marzo 2012