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C’è tutto il baccano per Umberto Bossi senatore a vita, c’è Vittorio Sgarbi che si propone come ministro e il cosiddetto terzo polo che invece è il quarto che si attacca già alla gonna di Giorgia Meloni. Eccoci al nostro bestiario di governo.
SGARBI IL MODESTO
“Di certo non sto qui a dire che non farei il ministro. Ma sono talmente modesto che non voglio la cultura, mi basta il patrimonio”: lo ha detto all’Ansa Sgarbi, durante la presentazione a Roma della mostra Io, Canova. Genio Europeo. In effetti se ha una qualità Vittorio Sgarbi è sicuramente la modestia. Anzi: modestia e garbo.
FONTANA NON SA PIÙ DOVE LECCARE
“Bossi è la storia di questo Paese quindi deve essere sicuramente presente in uno dei due rami del Parlamento” secondo il presidente della Lombardia Attilio Fontana che considera una “pessima notizia, drammatica” il fatto che il fondatore della Lega Nord non sia stato rieletto. Uno si chiede: e come potrebbe entrare in Parlamento Bossi se non è stato eletto? Fontana ha la risposta: “Sarebbe un ottimo senatore a vita”. Interviene anche il presidente di Forza Italia Antonio Tajani: “Ha tutti i titoli!”. Mi pare un’ottima fotografia del momento politico.
LA CEI È GIÀ ALL’OPPOSIZIONE
Dichiara il cardinal Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei: “l’agenda dei problemi del nostro Paese è fitta: le povertà in aumento costante e preoccupante, l’inverno demografico, la protezione degli anziani, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani, l’accoglienza, la tutela, la promozione e l’integrazione dei migranti, il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell’espressione democratica dello Stato e della legge elettorale”. Patria e famiglia non so, ma con Dio si sta già mettendo male per il nuovo governo.
CARLO E MATTEO
“Meloni premier avrà la nostra opposizione. Voteremo contro la fiducia, presenteremo i nostri emendamenti. E, se chiederà un tavolo per fare insieme le riforme costituzionali, noi ci saremo perché siamo sempre pronti a riscrivere insieme le regole”. Così il leader di Italia viva, Matteo Renzi, nella sua Enews di oggi. Ieri così anche Carlo Calenda: L’alleanza con Pd non la farò: l’avrei fatta prima. Un governo di larga coalizione, questo voglio fare. Serve un Governo di Alleanza comune, mi auguro anche con la Meloni”. Ben svegliati a tutti.
PRESIDENTE ONOMATOPEICO
Renato Schifani vince le elezioni regionali in Sicilia, ringrazia “Berlusconi, Meloni, Salvini, Romano e Totò Cuffaro“ e annuncia il Ponte sullo Stretto. Bentornati anni ‘90.
COERENZA SALVINI
Matteo Salvini, 11 ottobre 2019: “Abolizione dei senatori a vita ed elezione diretta del presidente della e Repubblica”. Salvini ieri: “proporrò che Bossi sia nominato senatore a vita”. Non riesce a passare un giorno, uno che sia uno, senza smentirsi. Campione. A proposito, questa cosa che Meloni vorrebbe Salvini all’agricoltura ha un retrogusto cattivissimo, non trovate?
L’ESPERTO DI LEGGE ELETTORALE
Illuminante intervento dell’europarlamentare leghista Angelo Ciocca: “Bossi rischia di rimanere fuori, mentre toccherà a un nutrito drappello di leghisti del sud italia, portare avanti la battaglia del carroccio e le giuste istanze del Nord. Ma la battaglia contro il Barbarossa usurpatore, l’abbiamo combattuta a Legnano o a Cefalù?”. Qui non serve nemmeno il commento, dai, è troppo anche per me.
SARÀ SOLO UN CASO
Vi ricordate Galeazzo Bignami, quello che si veste da SS e poi ci spiega che era “solo un gioco”? È stato rieletto in Fratelli d’Italia. Guarda te che coincidenza.
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