Io devo confessare, dopo questa giornata passata a scrivere e leggere dei morti sepolti e dei vivi sfilati alle macerie, che se c’è una forza che mi commuove è quella di chi si dice pronto a ricostruire mentre ancora non ha finito di contare i danni. Questi che decidono di rispondere ai giornalisti con una dignità che gli gocciola per tutto il corpo nonostante non abbia più nemmeno un pezzo di cassetto di un comodino, questi per cui il destino è l’obbligo di trovare la forza di continuare, che sembrano avere già considerata passata la disperazione.
Li ammiro mentre rimangono solidi mentre tutto intorno si sbriciola. Ecco io davvero volo via davanti a questi naviganti con lo sguardo lunghissimo nonostante si muova anche la terraferma. È una magia, la dignità.