“Con Riina abbiamo parlato del delitto Rostagno, e io gli chiesi se lui ne sapeva parlare, lui mi ha detto si, si sono “tolti questa rogna”, questa rottura di scatole, Rostagno era un problema per il territorio di Trapani, i mazaresi avevano tolto quella persona (Rostagno)”. Brusca ricorda che il colloquio avvenne a Palermo, sui non ricordo si giustifica dicendo che oggi “ha un po’ di mal di testa”. Il pm legge il verbale di interrogatorio risalente al 1997 e al 1999 reso da Brusca sul delitto Rostagno. Il pm ricorda la frase di Riina detta a Brusca, “si levarono sta camurria”, come emerge da un verbale di interrogatorio. Il pm annota l’uso del plurale da parte di Riina, “quando io parlavo con lui – dice Brusca – non c’era bisogno di ricostruire i fatti, li conoscevamo, il plurale era perchè il delitto interesava a più persone, e interessava a Trapani”… (proseguono disguidi tecnici durante la videoconferenza, ndr). “Pur non essendo Agate il capo provincia, Riina teneva particolarmente al mandamento di Mazara (Tp). Il “si levarono” fa riferimento a Trapani in generale e Riina si riferiva essenzialmente a Mazara perchè erano loro che gestivano Cosa nostra trrapanese. Riina mi confermò che fu Cosa nostra a uccidere Rostagno perchè questo dava fastidio”. “Non conosco i dettagli, ricordo che Rostagno lavorava in una tv di un certo Puccio, un imprenditore che ho conosciuto tramite Siino ….Questo Puccio l’ho conosciuto personalmente, con lui siamo stati insieme una settimana nell’89 per chiudere degli appalti, una volta gli chiesi di sponsorizzare un politico, credo fosse Salvatore Cintola”. Il pm rilegge un verbale: “Gli posso dire che Puccio Bulgarella è amico di Angelo Siino”, e allora chiede se lui ha parlato della stessa persona indicata nel verbale del 1997 e del 1999: “Confermo” risponde Brusca, “sto parlando di Puccio Bulgarella (editore di Rtc la tv dove lavorava Rostagno, ndr).”Apprendendo del delitto seppi del fucile scoppiato (in mano al killer) e Riina mi ricordo con me commentò anche questa cosa”. “In quel momento non sapevo se era un fatto di Cosa Nostra, chiesi a Riina e con la sua risposta mi confermò che era un delitto di mafia….qualunque cosa facevano i trapanesi, Riina ne era a conoscenza, non dico che era il mandante ma lui per i rapporti che avava con i trapanesi veniva informato di tutto e per tutto”. Movente? “Dava disturbo al territorio come giornalista, il “camurria” di Riina credo che si riferisca a questo, io non conosco i dettagli, ma il delitto lo conosco per sintesi, per via di quella risposta di Riina”. Per seguire il processo Rostagno potete andare sulla pagina facebook che dal primo giorno segue il processo.