Ci sono anche «due noti ristoranti», La Rotonda e Er Faciolaro, entrambi nella zona del Pantheon, una delle zone più belle e conosciute della Capitale, fra i beni e le attività sequestrate giovedì 12 marzo all’alba dalla guardia di finanza, nel corso di una maxi-operazione dell’antimafia contro la cosca della ‘ndrangheta che fa capo alla famiglia Piromalli. Le due attività hanno un valore stimato di 10 milioni di euro e fanno capo a Salvatore Lania, imprenditore calabrese ritenuto però dagli inquirenti un prestanome. E’ l’ennesima conferma di come i clan siano riusciti a infiltrarsi nel tessuto imprenditoriale a Roma, in particolare nel settore della ristorazione, spesso utilizzato per il riciclaggio del denaro frutto di attività criminali.
Le indagini sono partite da Reggio Calabria, nell’operazione – nel corso della quale sono state emesse undici ordinanze di custodia cautelare – è coinvolto anche un imprenditore della Piana di Gioia Tauro, titolare di un piccolo impero economico-commerciale costruito con l’aiuto del clan. L’operazione, denominata «Bucefalo», è stata eseguita dal comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria insieme al Nucleo speciale di Polizia valutaria e dallo Scico di Roma. I reati contestati agli arrestati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, contraffazione, frode in commercio, ricettazione e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. L’impero che era stato costituito dall’imprenditore colluso con la cosca Piromalli è stato difeso, nel corso del tempo – rivelano gli investigatori – dalle potenziali minacce di altre cosche criminali concorrenti. Tale protezione ha consentito all’imprenditore colluso di imporsi sul mercato agendo da assoluto monopolista. I beni sequestrati, tra cui dodici società, hanno un valore complessivo di circa 210 milioni di euro. Sono state effettuate inoltre 26 perquisizioni tra Calabria, Campania e Toscana.
(clic)