Da Fanpage.it
Giulio Cavalli è un attore e realizza spettacoli di teatro civile, ed è consigliere regionale della Lombardia. Giulio Cavalli è da anni sotto scorta perché minacciato dalla ‘ndrangheta: “Sono l’unico consigliere regionale che entra con i carabinieri, non esce con i carabinieri dal consiglio regionale”. Il nostro Saverio Tommasi ha deciso di passarci una giornata per raccontare, in esclusiva per Fanpage.it, l’uomo Cavalli. Il politico. L’attore. Il cittadino. L’arlecchino. Lo zanni. L’antimafioso. Lo scrittore. Giulio Cavalli ha avuto tante definizioni, non tutte corrette e non tutte date con affetto. Ma lui è tranquillo, sorride e s’impegna. E scherza: “Un tempo i giullari venivano seppelliti fuori dalle mura della città perché non erano ritenuti degni di stare con gli altri cittadini nemmeno da morti, come le prostitute. E se pensi che oggi un giullare e una prostituta sono nel consiglio regionale della Lombardia questo ti dà l’idea dello stra-ordinario”. Giulio Cavalli ci ha condotto nei luoghi di ‘ndrangheta, raccontandoci la famiglia Cosco di via Montello, a Milano, a due kilometri dal Pirellone, sede della regione Lombardia. E poi a Buccinasco, vero cuore della ‘ndrangheta milanese. Giulio Cavalli ci ha parlato di ‘ndrangheta, ma anche di scorta, di figli e di politica. E lo ha detto chiaramente: lui è candidato alle primarie perché “si è rotto i coglioni della faccia più democristiana del PD”, ed è convinto che il cambiamento, in Lombardia “non potrà venire da una faccia più onesta di Formigoni ma incapace di applicare politiche diverse”, ma potrà venire solo da un “deciso evoluzionario. Direi ‘rivoluzionario’, ma poi la Digos segnala. Perciò dico prepotente evoluzionario”. Perché Giulio Cavalli è così, gioca con le parole, ne riscopre alcune e tenta di strapparne altre alla cultura mafiosa. Tra queste anche “uomo d’onore”, una dizione spesso utilizzata riferendosi a personaggi mafiosi, ma che troviamo anche nella nostra Costituzione fra le qualità che un buon amministratore deve possedere.