Poiché mi pare che sia bastato l’annuncio per rendere tutti felici vale la pena leggere un interessante articolo di Luca Beltrami Gadola sul Decreto legge 24 giugno 2014 n. 90 che è stato sventolato da più parti come il “salva Expo”:
Di Expo si parla all’articolo 30 (Unità operativa speciale per Expo 2015), la cui lettura, che consiglio a tutti al colto e all’inclita come esempio di fumo puro, indica in sintesi quel che si deve fare: verificare in via preventiva, controllare i corretti adempimenti in materia di trasparenza, si assegnano poteri ispettivi, si dà accesso a banche dati “già attribuiti alla soppressa Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (1) “, eccetera eccetera. Insomma si tratta semplicemente di aver soppresso un’autorità, quella di vigilanza sui contratti pubblici, che implicitamente si accusa di incapacità, e di avene trasferito i poteri all’ANAC, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Di nome in nome. Posso aver preso un abbaglio, e me ne scuserei con i lettori, ma del potere di “commissariare” singoli cantieri di imprese colte con le mani nel sacco della corruzione non ne vedo traccia. Forse si pensa di ricorrere ai famosi “patti d’integrità” sottoscritti dalle imprese in fase contrattuale, dove per altro è prevista sì la rescissione del contratto ma nessuna forma di commissariamento.