Ne ho scritto per nel mio sito per L’Espresso qui. Se vi interessa.
Per ora voglio limitarmi alla questione mafie e giustizia, quindi il nuovo Ministro della Giustizia. Non tanto quello che ne è uscito nominato (questo Andrea Orlando che in tempi recenti si dichiarava favorevole all’abolizione del 41 bis) ma soprattutto l’escluso dell’ultimo minuto: Nicola Gratteri.
Secondo le indiscrezioni (ma non sono semplici indiscrezioni poiché ne parla anche lo scrittore Antonio Nicaso, intimo amico di Gratteri) il Presidente Napolitano avrebbe posto il veto sulla nomina del magistrato simbolo della lotta alla ‘ndrangheta appellandosi ad una legge “non scritta” (un Presidente della Repubblica con un neo Presidente del Consiglio, tutti e due, chini sul tavolo a discutere di leggi non scritte, capite? Come un convegno di medici che litigano sul rimedio della nonna, per dire) secondo cui un magistrato non potrebbe andare a quel ministero. L’invasione di campo di Napolitano ancora una volta (l’ennesima) non è semplicemente politica ma addirittura intellettuale: sceglie per noi (e per Renzi) le consuetudini da rispettare come legge.
Continua qui.