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analfabetismo

«Gli studenti non conoscono la lingua italiana»: la lettera di 600 docenti al Governo

“Troppi ragazzi” che escono dalle scuole e “scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente”. Il quadro desolante dello stato della nostra lingua tra i giovani è dato da una lettera firmata già da oltre 600 docenti universitari che ora chiedono al governo e al Parlamento “interventi urgenti” per rimediare alle carenze in italiano dei loro studenti. L’iniziativa è promossa dal gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità.

“Da tempo – si legge nella lettera – i docenti universitari denunciano le carenze linguistiche dei loro studenti (grammatica, sintassi, lessico), con errori appena tollerabili in terza elementare. Nel tentativo di porvi rimedio, alcune facoltà hanno persino attivato corsi di recupero di lingua italiana“. Secondo i docenti, il sistema scolastico non reagisce in modo appropriato, “anche perché il tema della correttezza ortografica e grammaticale è stato a lungo svalutato sul piano didattico”. “Ci sono alcune importanti iniziative rivolte all’aggiornamento degli insegnanti, ma – si fa notare – non si vede una volontà politica adeguata alla gravità del problema. Abbiamo invece bisogno di una scuola davvero esigente nel controllo degli apprendimenti, oltre che più efficace nella didattica, altrimenti né l’impegno degli insegnanti, né l’acquisizione di nuove metodologie saranno sufficienti”.

Nella lettera si indica quindi una serie di dettagliate linee d’intervento per arrivare, “al termine del primo ciclo” di studi, ad un “sufficiente possesso degli strumenti linguistici di base da parte della grande maggioranza degli studenti”. La lettera porta la firma, tra gli altri, di accademici della Crusca, di linguisti, docenti di letteratura italiana e di diritto, storici, ma anche filosofi, sociologi, economisti.

(fonte)

Servono analfabeti. A chi?

Un dato registrato nello Human Development Report, dell’Onu, segnala una situazione italiana particolarmente grave: in questo rapporto, del 2009, gli italiani che hanno problemi di analfabetismo funzionale arrivano al 47% della popolazione. Si direbbe tra l’altro che la situazione generale italiana sia peggiorata tra il 2009 e il 2010. Il tema generale è enorme e non è collegato solo a povertà o disoccupazione: BbcGuardianHuman poverty index. Evidentemente è un problema di sistema educativo e di alternative mediatiche: in un paese che fonda molta parte della sua comunicazione sulla televisione, la sfida a migliorare le proprie capacità di lettura e scrittura è ridotta. Da notare che l’analfabetismo funzionale non è l’analfabetismo tout court: riguarda le capacità di lettura, non il fatto di avere o non avere frequentato una scuola. Analfabetismo funzionale, ne scrive Luca De Biase.