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anche io

Cosa possiamo fare?

Mi scrive un lettore, Carlo Festa:

Ho dedicato buona parte di questa stagione estiva alla visione di innumerevoli documentari riguardanti i danni derivanti dal cambiamento climatico, oltreché le cause e le ragioni del suo avvento. Un povero stronzo come me, che scrive canzoni all’interno delle quali cerca d’incastrare un messaggio preciso per i posteri, non può che lasciarsi trascinare dalle sfumature disastrose che avvolgono il nostro intero pianeta; nella sempre vana ricerca di una curva verbale che prenda vita nel cuore di chi ascolta e si propaghi in maniera endemica nelle coscienze di ognuno.

Solo che accade che il disastro del quale vorrei parlare in  dodecasillabi mi ha totalmente ammutolito.

E il problema non è tanto il silenzio; quanto il senso d’impotenza che in questo periodo ho nutrito fatalmente.

Risparmio i soliti sermoni sulle conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai e delle elevatissime temperature registrate in Antartide, sullo sbiancamento della barriera corallina, del processo inesorabile di desertificazione di innumerevoli aree del pianeta un tempo fertili e rigogliose; e delle sempre verdi isole di plastica sugli oceani. E li risparmio non tanto perché non li leggereste – molti di voi avranno già scrollato questo post alle prime due righe -, quanto perché infondo lo ritengo, sostanzialmente e particolarmente, inutile.

L’ultimo documentario che ho visto (il terzo trattante lo stesso argomento) riguardava lo sbiancamento progressivo delle varie barriere coralline. I volti della gente impegnata nella salvaguardia del pianeta, non riescono più a simulare una smorfia serena dinanzi una telecamera; né riescono a mentire riguardo il possesso di una minima speranza verso il futuro. Il loro viso è sfigurato dal dolore.

E io non so che cavolo fare.

Sempre durante la visione di quest’ultimo documentario, sono stato come pugnalato dall’affermazione di uno degli ennesimi zucconi ostinati che pensano di poter salvare il mondo con una telecamera e qualche testimonianza scientifica, il quale disse “Sono anni che si discute di questa emergenza; ma ogni volta è come se le nostre parole fossero spazzate dal vento”. D’accordo, questa cosa è sulla bocca di tutti ormai. Ma non esibiva la tipica espressone rassegnata da boomer, sempre indirizzato al giovane spensierato/incosciente/deficiente. Aveva quella risatina nervosa tipica di chi, a telecamere spente, avrebbe spaccato l’intero mobilio entro il quale era stato invitato, forse stanco per l’ulteriore testimonianza concessa all’ennesimo, inutile, documentario.

E io non sapevo ancora che cavolo fare, seriamente.

Come alcuni di voi – confesso – anche io credo di poter diventare qualcuno che possa offrire un certo contributo alla collettività. Ma il senso d’impotenza dal quale vengo investito, ogniqualvolta realizzo nella mia mente questo disastro, è infinitamente più potente di qualsiasi altro senso di riscatto che serbo. L’abulia dei più è sproporzionalmente più violenta della solerzia dei pochi alimentati da questa comunanza di destino. E l’arroganza dei molti è infinitamente più schiacciante della conoscenza scientifica dei pochi.

Qualcuno mi chiede “come stai?”, ovviamente la mia risposta è sempre “bene”: la salute (ancora) non manca, il lavoro (anche se poco) nemmeno, gli affetti ci sono sempre. Ma quando la conversazione si fa insidiosa, cado preda di una sorta di mutismo religioso. Mi esibisco in smorfie fataliste; approssimo luoghi comuni che cauterizzino l’entità di una discussione, possibilmente interessante; evado dalle possibilità di enucleare in maniera approfondita una mia proposizione sulle cose. Perché penso quanto sia assolutamente inutile, a tratti fastidioso, parlare di massimi sistemi dinanzi un aperitivo. “E cosa dovremmo fare!?” ecco: non lo so; e non vorrei che qualcuno pensasse che stia cercando colpevoli tra i tavolini di un pub.

Mi sento soltanto smarrito, senza barca, senza remi, senza bussola e lontano dalla speranza di un pronto soccorso metafisico. Sorrido all’idea di pensarmi in un consultorio psicologico ed esordire con “Buonasera, soffro molto a causa dei cambiamenti climatici e della crisi storica che stiamo attraversando”, ma, comunque, vi sembra poco?

Non voglio dire che sto male, né voglio far credere di aver vinto un concorso pubblico come emissario comunale del malaugurio.

Soltanto che, ad oggi, non so che fare.

E ho scritto a vanvera proprio per testimoniarlo.

Cosa possiamo fare?

Come giustamente dice Carlo, cosa dobbiamo fare?

Buon giovedì.

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Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.

Eccallà: commercialista e beneficenza

Ecco come si giustificano alcuni amministratori locali della Lega che hanno fatto richiesta del bonus di 600 euro

“Sono socio in uno studio di tributaristi – ha detto Forcolin in una intervista al Corriere della Sera -. Senza che lo sapessi la mia socia ha presentato domanda per tutti, dove possibile. Il dato di fatto però è che non ho visto un centesimo, lo sottoscrivo col sangue”. Gianluca Forcolin è vicepresidente della Regione Veneto, il vice di Zaia: “Resto a disposizione del partito – ha detto Forcolin  -. Voglio augurarmi che cinque anni di integrità e impegno etico e morale non siano messi a repentaglio da una semplice pratica”.

“Ho preso il bonus ma l’ho restituito” C’è anche un consigliere regionale del Piemonte, sempre della Lega, tra quelli che hanno percepito il bonus per le partite Iva. “Ho già provveduto allo storno delle cifre all’Inps restituendo i due bonus – ha detto Claudio Leone, eletto lo scorso anno per la prima volta nella Lega -. I contributi erano destinati alle società di cui faccio parte per il periodo di chiusura dei negozi – spiega -. Sentito il commercialista, entrambe rientravano nelle attività alle quali spettavano gli aiuti. Ne ho parlato con i soci e abbiamo deciso di chiedere il bonus. L’ho fatto a cuor leggero forse, certo che fosse consentito. La politica non c’entra nulla”. Come nei gialli, solo che questa volta la colpa è del commercialista. Vedrete che il commercialista in questi giorni sarà il nuovo maggiordomo come nei classici gialli.

“Ho dato tutto in beneficenza“. Ubaldo Bocci, coordinatore del centrodestra nel Consiglio comunale di Firenze, che nel 2019 sfidò Dario Nardella nella corsa a sindaco del capoluogo toscano, ha chiesto e percepito il bonus. Bocci, ex dirigente Azimut, come riportano oggi i quotidiani locali, spiega di non aver problemi di finanze ma di averlo fatto “per dimostrare che il governo stava sbagliando non dando soldi ad hoc per disabili e tossicodipendenti” e di aver dato tutto in beneficenza, assicurando di avere i bonifici che lo testimoniano. “È vero ho preso quei soldi ma non li ho tenuti per me – rivela Bocci -. Il commercialista mi disse che avrei potuto averli anche io visto che si trattava di denari a pioggia, dati in maniera sbagliatissima, senza distinguere reddito e posizione di ciascuno. E allora pensai che potevo richiederli per donarli a chi ne aveva davvero bisogno. E così ho fatto”. Bocci ha una dichiarazione dei redditi da 270mila euro. La beneficenza con i soldi degli altri è un livello superiore: si sapeva che anche questa sarebbe stata un classico.

L’aspetto più comico e patetico è che sai già come si trincereranno, dietro quali scuse. Però c’è da registrare un fatto mica da poco: si giustificano. Si giustificano (male) ma si giustificano. E così rendono tutto ancora più aberrante e ridicolo.

E viene in mente quando per un politico (così come un personaggio pubblico) era di moda il senso dell’opportunità, del non fare qualcosa perché inopportuno, del non sentire una schiera di quelli che ora vorrebbero insegnarci (proprio loro) come scrivere le leggi giuste. Siamo il Paese con il mito degli antifurti progettati da ladri, solo che sono ladri che continuano a operare.

Buon mercoledì.

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Sabato 4 settembre: Giulio Cavalli con lo spettacolo NOMI, COGNOMI E INFAMI alla festa di Varesenews

Come ogni anno VareseNews è pronta ad incontrare i suoi lettori con una lunghissima festa, che durerà dal 3 al 5 settembre. È la settima edizione di ANCHE IO e la location rimane la stessa: l’area eventi della Schiranna.

Ma cosa faremo in questi tre giorni? Finalmente abbiamo la possibilità di svelare il nostro programma, che vi offrirà incontri, musica, spettacoli e molto altro. Ecco gli eventi:

VENERDÌ

18:00 Si comincia!
Inaugurazione e brindisi

18:15 “1, 2, 3, 4, dieci figli in quattro. Le madri lo sanno”
Incontro con Concita De Gregorio, direttrice dell’Unità. Sarà un evento decisamente speciale, perché si parlerà di famiglia: ad intervistare Concita De Gregorio saranno tre firme femminili di VareseNews, Stefania Radman, Alessandra Toni e Roberta Bertolini.

dalle 18:00 alle 22:00 Bambini
Animazione all’area bambini con VareseCreativa. Tutti i bimbi di tutte le età potranno creare e trasformare bottiglie di plastica in fiori, collane e pesciolini.

21:00 Uniposka e We The Modern Age
La prima di giornata di festa si chiuderà con i concerti delle due band varesine che hanno partecipato al concorso per gruppi emergenti “Va sul Palco”.

SABATO

dalle 15:00 alle 17:00 Bambini
Animazione con Varese Creativa e la Fonderia delle Arti.

16:00 Cooking Jamming Session
Pizze e biscotti al microonde. Lezione di cucina con i blogger del progetto Blogger al Forno. Parteciperanno Pierre Ley (critico gastronomico), Luca Viscardi (deejay e direttore di Radio Number One), e Paolo Franchini (scrittore di romanzi noir).

17:00 Bambini
Merenda per tutti offerta da Latte Varese.

dalle 17:30 alle 19:30 Bambini
Il GiocaFiaba, laboratorio per la costruzione di un libro, con Zattera Teatro e Martin Stigol.

18:00 Tra sacro e profano, tra locale e globale, tra web e carta. Qual è la salute del giornalismo?
Incontro con Concita De Gregorio, direttore de L’Unità e altri ospiti in via di definizione. Conduce Marco Giovannelli, direttore di VareseNews.

19:00 Aperitivo blogger varesini
Un volto un blog: l’aperitivo dei blogger
Ospite speciale Tommaso Labranca

Dei blogger ma anche delle comunità internet varesine come flickr, myspace, twitter e facebook: insomma di chi è varesino, si incontra in rete e per una volta ha voglia di conoscersi al di là del virtuale. A raccontare la sua esperienza ci sarà uno dei più famosi scrittori pop, da sempre affascinato dalla rete.

dalle 20:00 alle 22:00 Bambini
Giochiamo con l’Happy Mais
Laboratorio in collaborazione con Ecotoys

21:00 Nomi Cognomi e Infami
di e con Giulio Cavalli

Produzione:
Bottega dei Mestieri Teatrali
con il contributo di
Next Regione Lombardia e
Fondazione Cariplo-Etre

DOMENICA 5

dalle 11:00 alle 12:30 Bambini
Coloriamo insieme un grande striscione per la festa
Laboratorio creativo con Associazione Culturale Fonderia delle Arti

11:30 Aperitivo giornalisti e LombardiaNews
LombardiaNews è un quotidiano che aggrega news di giornale locali lombardi, è l’ultimo nato in casa VareseNews. Sono invitati all’aperitivo giornalisti e direttori delle testate che partecipano a questa nuova avventura.

14:00 Caccia al tesoro fotografica
A cura di Fotofficina – partecipazione gratuita
Pensi di conoscere bene il lago di Varese? Allora porta la macchina fotografica e partecipa alla nostra caccia al tesoro!

dalle 14:00 alle 16:00 Bambini
La magia delle tue mani: giochiamo con l’argilla
Laboratorio creativo con Associazione Culturale Fonderia delle Arti

16:00 Bambini
Spettacolo Teatrale “Tanti ombrelli per giocare”
Spettacolo della compagnia Arteatro, di Chicco e Betty Colombo

16:00 Made in Varese: anche voi vi inventate le notizie?
Saranno presenti diversi giornalisti varesini arrivati al successo

17:00 Bambini
Merenda per tutti offerta da Latte Varese

18:00 Truzzi Volanti
Esibizione acrobatica con le star dello sport varesino, che hanno spopolato ad Italia’s Got Talent.

19:00 Aperitivo

20:30 I Beans in concerto
Gruppo musicale varesino che compie 30 anni

21:30 Gli Shakers in concerto
Gruppo musicale varesino, specializzato in atmosfere vintage dell’epoca di Elvis, Chuck Berry e Little Richards. Sapore di surf, twist e boogie woogie in chiave moderna.

Da venerdì sera a domenica sera saranno serviti pranzo e cena nel nostro stand gastronomicodove, per tradizione, a servirvi ai tavoli saranno gli stessi giornalisti di VareseNews. Giornalisti che potrete conoscere anche alla redazione all’aria aperta, dove potrete curiosare per scoprire come lavoriamo. E poi ci sarà uno stand per registrare i messaggi di Anche Io, il negozio di libri e tante altrearee dedicate alle associazioni (Informagiovani, Arci, Emergency. Legambiente, Libera, Yacouba e molti altri).

Per saperne di più confermate la vostra partecipazione su Facebook e seguite la pagina ufficiale!