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andrea maestri

Il caso Pell e la soluzione politica

Perché la politica è più semplice di quello che si crede. Cardinali inclusi. E il mio applauso del giorno va a Andrea Maestri e Pippo Civati. Fa bene avere amici (e compagni) così. Ecco l’agenzia di stampa:

L’incriminazione del cardinale Pell, nominato da Bergoglio prefetto degli Affari economici del Vaticano e quindi figura di spicco della gerarchia ecclesiastica, per reati di pedofilia e per la copertura di altri prelati pedofili, riaccende i riflettori sulla tutela dei minori vittime di reati consumati da uomini appartenenti alla Chiesa. Anche in conferenza stampa il cardinale, nel rigettare le accuse, parla di ‘atti immorali’. Si continua a considerare questi come reati contro la morale e non contro la persona. Fatto grave da un punto di vista culturale, etico e giuridico“.

Lo affermano in una nota Pippo Civati e Andrea Maestri (entrambi deputati di Sinistra italiana-Possibile). “Pochi mesi fa – spiegano – abbiamo presentato una mozione che impegna il Governo a superare la norma concordataria, secondo la quale ‘gli ecclesiastici non sono tenuti a dare a magistrati o ad altra autorità informazioni su persone o materie di cui siano venuti a conoscenza per ragione del loro ministero’. Questa esenzione dall’obbligo di denuncia costituisce un ostacolo oggettivo al perseguimento penale, in Italia, di queste condotte odiose“.

I due deputati chiedono dunque alla presidente della Camera Laura Boldrini “di farsi parte attiva per la tempestiva calendarizzazione di questa mozione, la cui approvazione porterebbe ad una più efficace tutela dei piccoli violati o abusati”.

Salvini fa il leone, scatena i suoi, ma dopo essere stato denunciato corregge il suo post su Follonica. E torna agnello.

(Ne scrive, tra gli altri, Gli Stati Generali. Da parte mia tutta la vicinanza a Andrea Maestri che è un amico prima che un bravo parlamentare)

“Ma perché non vai a farti una sega al mare……. Io ti auguro che un ROM possa stuprarti la figlia così vediamo cosa fai!!!!!!!”.

Questo è uno dei commenti lasciati dai seguaci di Matteo Salvini all’indirizzo del parlamentare Andrea Maestri di Possibile, reo di aver presentato un esposto per istigazione all’odio razziale contro il leader leghista per un suo post a sostegno dei due dipendenti del supermercato Lidl di Follonica che avevano rinchiuso nella gabbia dei rifiuti e della merce fallata due donne di etnia Rom, per poi irriderle pubblicando il video online.

Salvini, che quotidianamente fomenta i bassi istinti delle sue “legioni di imbecilli” sui social network, prendendo di mira gli “immigrati invasori” e chiunque osi parlare di “integrazione” (una parolaccia utilizzata da finti “buonisti” razzisti contro gli italiani, per dirla con le colorite espressioni utilizzate dal capo del Carroccio), non aveva perso l’occasione per speculare sul fatto accaduto nella cittadina in provincia di Grosseto, difendendo i due impiegati della nota catena di distribuzione e attaccando le due ROM “FRUGATRICI”. A chiusura del post, si era lasciato andare a un commento ironico su una delle donne rinchiuse, menzionando l’ormai immancabile “ruspa”. Un eccesso – l’ennesimo – notato da Maestri (che di mestiere fa l’avvocato) che si è presentato al Tribunale di Ravenna con l’esposto.

Tempo qualche ora, ed è arrivata la reazione del leader della Lega, che pubblicando sulla sua pagina una foto del parlamentare di Possibile, gli ha aizzato contro la sua plebe con questo post: “ROBA DA MATTI! Signore e signori, ecco a voi il deputato sinistro Andrea Maestri. Ha presentato un esposto contro di me al Tribunale di Ravenna per aver offerto sostegno ai lavoratori della LIDL che avevano colto sul fatto le signore “frugatrici”, scrivendo che “il signor Salvini Matteo ha fatto pubblica apologia di un reato e ha istigato all’ODIO RAZZIALE”, citando anche la “persecuzione dei rom perpetrata dal regime NAZISTA”! Ma questo da che pianeta viene???”.

Come suini attratti dal mangime, i fedeli hater dell’europarlamentare assenteista hanno iniziato a commentare in massa, evocando stupri, sterilizzazioni e amenità di ogni tipo contro Maestri. Tutto come da copione, perché quella utilizzata da Salvini per colpire l’avversario politico è una pratica assai comune dalle parti di Lega e M5S, partiti che attingendo a un elettorato composto in parte da disagiati e analfabeti funzionali, si nutrono della loro rabbia sfruttando un vuoto legislativo e la complicità di Facebook e Twitter, che collaborano assai poco con le forze dell’ordine quando si tratta di perseguire penalmente chi insulta e minaccia utilizzando le loro piattaforme.

Ma siccome un esposto è una cosa seria (a differenza degli “standard della comunità” di Facebook), Matteo Salvini dopo qualche ora ha modificato il primo post su Follonica, cancellando il commento, la parola ROM e il riferimento alla “ruspa”. Una scelta probabilmente suggerita da un legale, ma comunque tardiva perché lo screenshot della prima versione del post era ormai di dominio pubblico e soprattutto (Facebook permettendo…) lo storico è recuperabile anche dopo mesi dalle autorità competenti.

L’ennesima vergognosa esibizione del leader della Lega e delle sue mandrie, ci ricorda quanto in Italia sia indispensabile una legge “hate speech”, ovvero una norma che possa contrastare il fenomeno dell’incitamento all’odio in rete. Un fenomeno che se ulteriormente sottovalutato potrebbe uscire dai confini del “mondo virtuale” con conseguenze drammatiche.

La migliore risposta (politica) per Goro e Gorino

Oggi mi arriva da un messaggio di Andrea Maestri, parlamentare di Possibile, che mi scrive:

«Con 370 voti favorevoli e 28 contrari la Camera dei Deputati ha approvato il nostro emendamento in tema di rimpatrio dei minori stranieri non accompagnati. Introdotti criteri per il Tribunale per i Minorenni che potrà disporre il rimpatrio solo se il ricongiungimento coi familiari corrisponde al superiore interesse del minore, previa audizione del minore stesso e del tutore e tenuto conto delle indagini familiari e della relazione dei servizi sociali. Emendamento suggerito da ASGI (associazione studi giuridici sull’immigrazione), che sottolinea l’importanza di non lasciare un margine di discrezionalità troppo ampio al Tribunale. Dunque, maggiore protezione e più garanzie per il minore di cui si intenda disporre il rimpatrio. Finalmente ho potuto incidere concretamente su una legge e su una materia a me cara, i diritti dei bambini.»

Provare a fare le cose sul serio. Dove serve. Noi lo facciamo così.

L’ultima oscenità sull’Ilva

Mi scrive Andrea Maestri, amico e deputato di Possibile:

«L’ultima oscenità politica, giuridica e culturale del PD in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori è andata in scena esattamente in queste ore. Stiamo discutendo l’ennesimo decreto ILVA per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del gruppo, e in questo caso il PD introduce, per la prima volta nella storia giuridica del nostro paese, un’area di totale esenzione penale per i soggetti (aggiudicatario, affittuario o acquirente dello stabilimento ILVA e loro delegati) che commettono reati nella fase di esecuzione del Piano ambientale.

Un emendamento, ragionevole e doveroso, sostenuto da tutta l’opposizione, chiedeva di mantenere ferma la responsabilità penale in materia di sicurezza e salute dei lavoratori. Bocciato, coi voti anche della cosiddetta minoranza “laburista” del PD.

Una pagina parlamentare da dimenticare. Anzi no, da incorniciare: per inchiodare questo PD alle sue responsabilità e per ricordare al popolo democratico (e non solo) che questo PD è disposto a sacrificare i principi e i valori più sacri e fondamentali come la responsabilità penale personale, l’obbligo dell’azione penale, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.»