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arcore

30 euro al voto

Succede a Milano. Con di mezzo la camorra:

polizia-arrestoMaxi operazione dei carabinieri di Monza tra la Lombardia e la Campania per smantellare un’organizzazione camorristica che aveva stretti rapporti con ambienti della politica brianzola. L’indagine, denominata ‘Briantenopea’, ha avuto inizio nel 2010, da una rapina a un punto Snai a Gorgonzola nel mese di maggio, a cui sono seguiti altri due simili episodi a Brugherio ed Arcore, che hanno permesso, con intercettazioni e pedinamenti, di mettere in evidenza l’operatività di una “radicata associazione per delinquere composta, prevalentemente, da soggetti italiani di origine campana di elevato spessore criminale, in contatto con esponenti di clan camorristici del napoletano come Gionta e Mariano. Il nome più in evidenza è quello di Giuseppe Esposito, detto ‘Beppe ‘u curtu’. 

I carabinieri del gruppo di Monza hanno eseguito 43 ordinanze di misura cautelare, di cui 35 in carcere e 8 arresti domiciliari, nelle province di Monza, Milano, Lecco, Padova, Napoli, Avellino, e Salerno. Tra gli arrestati c’è anche l’ex assessore all’Ambiente e al Patrimonio del Comune di Monza, Giovanni Antonicelli (Pdl), a cui è stato contestato il reato di associazione a delinquere, come ad altri 20 soggetti. In sostanza, in cambio di voti, l’ex assessore avrebbe favorito gli affari del clan. Proprio sulla compravendita dei voti l’organizzazione avrebbe addirittura stilato un tariffario che andava dai 30 euro per il singolo ai 50 euro per il voto di un’intera famiglia. 

Due i fronti sui quali la magistratura di Monza, coordinata dal sostituto procuratore Salvatore Bellomo, ha concentrato le attenzioni nei confronti dell’ex assessore Antonicelli. Il primo è relativo alla manutenzione degli alloggi Aler, incarico affidato alla Pmg; il secondo riguarda la raccolta dei rifiuti nel capoluogo brianzolo, da anni affare della Sangalli. A giugno, la guardia di finanza si era presentata in Comune per acquisire materiale proprio sugli appalti delle case popolari e della raccolta rifiuti. Un passo a cui si era arrivati dopo che i carabinieri di Monza avevano messo in relazione una serie di scenari anomali su tutto il territorio. Scenari che hanno portato gli inquirenti a parlare di una vera e propria ‘enclave’ camorristica sul territorio di Monza in grado di respingere perfino tentativi di espansione della ‘ndrangheta.

I reati contestati in generale vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di gravi delitti quali rapine, estorsioni, usura, furti, ricettazione, al riciclaggio, spaccio di banconote false, detenzione illecita di sostanze stupefacenti e di armi e di reati contro la pubblica amministrazione. Citato ma non indagato, anche un ex consigliere comunale milanese del Pdl Renzo De Biase, in carica nella scorsa legislatura.

Un guastafeste ad Arcore c’è: Danilo Menga

Confesso che uno dei pruriti che mi toglierei subito è una corsa elettorale nel moderno reame di Arcore. Forse sarà che la sfida non è una mera questione di preferenze e voti, Arcore oggi nell’immaginario comune è il giardino del castello dove tutto è passato e tutto è passabile: le rose giganti senza spine che fischiettano sigle disneyane, le carte da gioco con l’elmo e la spada, i festeggiamenti ogni sera per il buon non compleanno del Re e il bianconiglio che citofona entrando dal retro. Ad Arcore Alice, invece, si è prostituita per molto meno di trenta denari.

Ad Arcore (e questa per il Re è una delle tante brutture della democrazia) fra poche settimane andranno di scena le elezioni amministrative. Capite che correre per diventare consigliere di un fazzoletto del feudo del Re è roba più da Lancillotto o Sancho Panza piuttosto che da strateghi delle poltrone: nel gioco tutto politico di simboli e sistemi Arcore è la spina nel fianco della corte e delle ballerine. C’è innanzitutto un grande lavoro di pulizia, pulizia delle strade biascicate dalle bave dei servi, pulizia di un territorio e di una comunità che non può (e non vuole) rimanere al guinzaglio del Sultano. Arcore è l’ombelico decifrabile e sintomatico del grumo di interessi della berluscocrazia di questi anni.

Dovessi spedire un uomo in avanscoperta ci manderei un guastafeste, uno scassaminchia, insomma uno che infila il dito dentro le carte e le parole del reame. Almeno perché in un Italia di vassalli, valvassori e valvassini si comincino a cancellare i feudi.

Conosco Danilo Menga da tempo. Ha la matrice genuina dell’antipatico e battagliero, di quell’antipatia sana e fondamentale per distinguere un compromesso da un asservimento. E’ la fotografia dei giovani che la politica hanno deciso di andarsela a riprendere sudandosi ogni centimetro. Come una tenzone da medioevo in cui spesso ricadiamo.

Per questo sostengo e vi invito a sostenere Danilo come guastafeste per il prossimo quinquennio. Sarò con lui l’11 maggio alle 21 per avere il piacere di essere al suo fianco in questa corsa, in una serata in cui la compagnia teatrale “Compagnia degli Stracci” metterà in scena uno spettacolo sulle mafie. Mentre ad Arcore e in Lombardia qualcuno fa campagna elettorale con la mafia, Danilo ha deciso di farla “contro” la mafia. E’ una differenza sostanziale. Se siete di Arcore, se non lo siete o semplicemente volete essere con noi, l’11 maggio ci troviamo lì.

Forza Danilo.

 

Ma io difendo il Popolo Viola

Oggi sono stato ad Arcore. Nonostante tutto. Nonostante il periodo veramente poco felice per qualsiasi cosa che abbia lontanamente la forma di un incontro pubblico. Sono stato ad Arcore perché come spesso mi succede nelle manifestazioni del Popolo Viola mi sento a casa, e se non a casa comunque molto comodo. Perché i Viola sono fondamentalmente la gente: chi più incazzato, chi meno, chi con grandi capacità oratorie e chi con la parolaccia in bocca per lo sdegno. Sono stato ad Arcore perché alle manifestazioni dei Viola i politici non parlano. Ascoltano. Come nei paesi civili in cui lo sdegno viene esercitato per diventare uno stimolo delle prossime azioni istituzionali (anche se poi si intrufola qualche futuro candidato con decenni di politica alle spalle che sfrutta il periodo di vuoto istituzionale…). Sono stato ad Arcore perché non c’erano prodotti di marketing editoriali: figli delle sigle presunte ribelli che rispondono alle stesse logiche di chi abbiamo contestato, con la differenza che perdono da decenni. Sono stato ad Arcore perché non c’erano divi: migliaia di disoccupati, studenti disillusi, gente non avvezza alla prostituzione (prostituzione da dietro o prostituzione intellettuale non importa). Sono stato ad Arcore dove si riconoscevano benissimo quei pochi che vorrebbero incanalare il dissenso nei binari della spettacolarizzazione come nelle peggiori famiglie berlusconiane. E ho visto la gente. Il popolo, si sarebbe chiamato qualche anno fa. Spettinato, sudato, incazzato e con un culto per l’informazione civile: quella obbligatoria secondo la Costituzione.
Poi ho visto un gruppetto diventare scheggia. Una scheggia che indipendentemente e autonomamente ha deciso di usare altri modi rispetto al tragico sorriso di chi racconta un Paese in cui puttanieri si sono sostituiti agli statisti. Ed ero sicuro che non solo i nemici ma anche (e soprattutto) i falsi amici più moderati avrebbero usato quel manipolo per raccontare una manifestazione “maleducata”.
C’è qualcuno che si ostina a pretendere una ribellione composta per non rompere gli equilibri come se il problema fosse una persona e non un modo. C’è qualcuno che crede di salire sui monti della nuova resistenza insieme a Fini e Casini imparando la parte del partigiano e aspettando solo qualche adolescente con una birra di troppo in corpo per gridare allo scandalo istituzionale.
Ho sempre temuto più le vestali icone della democrazia e gli amici falsi cortesi rispetto ad un nemico chiaro e dichiarato. Per questo sono stato ad Arcore e stasera più di ieri sono con quella gente in piazza. Che si chiami Popolo Viola o gente. L’importante è che sia lontana dalla prostituzione della bicamerale.

Aderisco e partecipo: 6 febbraio ad Arcore per le dimissioni di Berlusconi

Aderisco e partecipo domenica 6 febbraio ad Arcore per la manifestazione che chiede le dimissioni di Berlusconi. Perché è la società civile che si muove, senza palchi e palchetti e marchi editoriali. Perché è la gente. La gente che non riesce a lavorare, che paga la sfiducia nella quarta settimana del mese. E’ la gente che vuole confiscare a questo governo il proprio futuro.

MISSIONE ARCORE

MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER CHIEDERE LE DIMISSIONI
DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI

Il Popolo Viola Milano in collaborazione con la Rete Viola Gruppi Locali si mobilita per dare sfogo alle voci di protesta dei Cittadini Italiani che lamentano ormai da anni l’emergenza democratica che il Paese sta affrontando a causa delle vicende giudiziarie e personali del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
L’emergenza democratica si è concretizzata, e continua tuttora, con la mancata attuazione da parte dell’attuale esecutivo di Riforme ed azioni concrete per contrastare la crisi economica. L’Italia è agli ultimi posti per l’occupazione e la crescita mentre rimane al vertice delle classifiche per disoccupazione, debito pubblico e corruzione.
Aggravante della situazione socio-economica è la condizione impietosa a cui sono ridotti i Cittadini Italiani ad assistere quotidianamente all’abuso sistematico, da parte del Presidente del Consiglio, dei mezzi di comunicazione di massa a meri fini propagandistici per attaccare chiunque gli chieda conto delle inchieste per le quali è indagato che emergono dagli Atti della Procura della Repubblica di Milano, invece di presentarsi ai Pubblici Ministeri come un normale Cittadino per dimostrare la sua estraneità ai gravissimi reati contestati; Prostituzione Minorile e Concussione ai danni dei Funzionari della Questura di Milano.

Questo è l’ultimo di una serie di scandali che coinvolgono Silvio Berlusconi ma che troppo spesso vengono messi in secondo piano opacizzati dai gossip come il “bunga bunga”; ad esempio i discutibili rapporti personali intercorsi con il deceduto “stalliere” Vittorio Mangano (definito “eroe” ma esponente di spicco della mafia e pluri-omicida), oppure il patto di ferro che lo lega al Senatore Marcello Dell’Utri (braccio destro e co-fondatore di Forza Italia – condannato a 7 anni in Appello per concorso esterno in Associazione mafiosa) e a Nicola Cosentino (coordinatore PdL in Campania e sul quale pende una richiesta d’arresto per camorra respinta dai partiti della maggioranza PdL e Lega Nord in Parlamento), oppure i continui attestati di amicizia all’ex ministro Cesare Previti (condannato in via definitiva e interdetto dai pubblici uffici).
Non si dimenticano né si sottovalutano le insistenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia che chiamano in causa il Presidente del Consiglio quale referente politico verso il quale convogliare il consenso elettorale nel periodo di pax militare successivo alle stragi del 1992-’93.

Il Popolo Viola di Milano e la Rete Viola Gruppi Locali, insieme alla Società Civile che condivide il presente Appello, chiedono quindi le immediate dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi secondo i dettami, ampiamente compromessi, dell’Art. 54 della Costituzione Italiana che prescrive:

“i Cittadini cui sono affidate Funzioni Pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla Legge”,

Con regolare preavviso alla Questura ma fatte salve le indicazioni da parte delle Autorità preposte alla Vigilanza sull’Ordine Pubblico (che verrano comunicate in tempo reale) tutte le forze democratiche del Paese, ovvero la Società Civile, le Associazioni, i Comitati, i Movimenti, che hanno ancora la forza di indignarsi per recuperare il senso dell’Etica e della Morale Pubblica sancite dalla Costituzione, sono invitati a mobilitarsi per

ARCORE
(provincia di monza e brianza)

DOMENICA 6 FEBBRAIO 2011

VIA MONTE ROSA – AREA ROVAGNATI

Adesioni ed info trasporti:

manifestazione.arcore@gmail.com

Riferimenti Organizzativi e Rete Viola Gruppi Locali:

Federico Ferme Popolo Viola Milano tel. 339 7427980
federicoferme@tiscali.it
Samuela Bellini Popolo Viola Brescia tel. 333 4735112
samuela.bellini@hotmail.it
Simonetta Zandiri Resistenza Viola Piemonte tel. 348 2717842 simonetta.zandiri@me.com
Isabella Occhi Popolo Viola Modena tel. 335 8371427
i.occhi@yahoo.it
Christian Di Chiara Popolo Viola Modena tel. 392 5604810
chdichi@tin.it
Ludovica Pizzetti Popolo Viola Milano
Mariarca Orta Popolo Viola Milano
Riccardo Lazzarini Popolo Viola Milano
Silvia Rovelli Popolo Viola Pavia
Giuseppe Cassata Popolo Viola Milano
Rosita Macrì Popolo Viola Milano
Marina Varriano Popolo Viola Milano
Tony Troia Popolo Viola Palermo