LA STAMPA intervista Giulio Cavalli sul rapporto di Avviso Pubblico “Amministratori sotto tiro”.
«Infiltrazioni anche al Nord ma c’è paura a denunciarle» 3 domande a Giulio Cavalli, attore, scrittore e consigliere regionale lombardo
MARCO BRESOLIN
MILANO
Nemmeno un atto intimidatorio verso gli amministratori lombardi o piemontesi. Eppure le infiltrazioni mafiose al Nord ci sono. Una situazione che l’attore e scrittore milanese Giulio Cavalli conosce molto bene. Consigliere regionale dal 2010, al Pirellone va con la scorta a causa delle numerose minacce subite.
È possibile che al Nord nessun politico locale sia mai stato minacciato?
«Se un fatto non viene denunciato non è detto che non si sia mai verificato. E in Lombardia c’è molta paura a denunciare. Ci si sente soli».
Oppure i criminali non hanno bisogno di arrivare ad atti intimidatori per «convincere» i loro interlocutori politici …
«Chiaro, la minaccia è l’ultima di una serie di pressioni politiche o di ritorsioni economiche. A volte, magari, basta una stretta di mano …»
Da questo punto di vista. qual è la differenza tra gli amministratori del Nord e quelli del Sud?
«Al Sud è più netta la distinzione tra chi sta di qua e chi sta di là. Al Nord c’è meno voglia di prendere una posizione. C’è una zona grigia in cui è molto facile infiltrarsi. Anche perché quelle che dovrebbero essere le sentinelle ci hanno sempre tranquillizzato con un negazionismo bugiardo».
LA STAMPA Data 12-12-2011 Pagina 10