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Costi della politica e il balbettio di Formigoni

dalle 14.30 liveblogging in aula per ascoltare la relazione di Formigoni su rifiutopoli, tangenti, taglio dei vitalizi e costi della politica.


Vitalizi: si continua

Direi che ci siamo. Con tutte le forzature e gli isterismi che racconta bene Agostino Riitano nel suo chiarissimo articolo (nonostante l’aggettivo vendoliano). E continuiamo a stare sul pezzo perché avvenga da questa legislatura (la spinta da diverse parti è forte e potrebbe funzionare). L’avevo detto un anno fa e finalmente comincia a succedere. Vedranno i colleghi consiglieri che poi quando ci si ritrova a parlare di lavoro e pensioni il beneficio di sensibile aumento di credibilità sarà una bella sensazione.

Buon vento sui vitalizi (con qualche furberia)

Il processo legislativo è iniziato (in Commissione a buon ritmo), le prese di posizione pubbliche non mancano e l’insostenibile diseguaglianza con i cittadini (che qualsiasi assemblea dovrebbe rappresentare) è, finalmente, insostenibile. Questa dovrebbe essere la volta buona: uno dei più fastidiosi privilegi politici (in tempi di riforma delle pensioni, tra l’altro) sta per essere abolito. Ma non può trasformarsi in un alibi che copra il resto. Perché (e, perdonatemi, ma da antipatico metto i puntini sulle i) noi chiediamo che l’abolizione valga anche per questa legislatura e le passate (e solo noi, non ci segue nemmeno la minoranza) e ci rispondono che non si possono toccare i diritti acquisiti (come se pensioni e assistenza ai cittadini invece siano diritti elemosinati) e perché la riforma deve toccare i più diversi aspetti del mandato politico; c’è da interrogarsi sulla sospensione della propria professione (è tra le nostre proposte), i costi di uffici di presidenza e auto blu e la fondamentale questione delle indennità.
Per questo guardo con molta simpatia tutte le iniziative del caso (come l’appello di Pippo #bastavitalizi) ma non posso non ricordare la timidezza sulla mozione che tutti (PD di Pippo incluso) hanno emendato perché diventasse un vago impegno (qui il video della discussione) e non posso non sottolineare la rinuncia che già oggi è possibile firmare (se serve un modello, citofonare Cavalli) per rinunciare.
Perché ne parlerei un po’ meno e semplicemente farei in fretta la legge. Sarebbe più elegante per tutti. E tra l’altro sarebbe rispettoso per il progetto di legge di iniziativa popolare zeroprivilegi del Movimento 5 Stelle che, depositato in Regione Lombardia, chiedeva tutto questo prima che scattasse la moda dell’umiltà ed è finito in un cassetto con l’orticaria.
Torniamo dai cittadini con la legge in mano senza patetici trionfalismi e pensiamo alla nostra coerenza. Farà bene a tutti. Anche al centrosinistra che di credibilità (guadagnata sul campo) ne ha bisogno, qui in Lombardia.

Gli stipendi, i costi e i vitalizi delle Regioni

Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia. (Enrico Berlinguer)

Finalmente è arrivato in Commissione il progetto di legge per rivedere il trattamento economico dei consiglieri regionali in Lombardia. L’iter sarà l’occasione per leggere, discutere ma soprattutto votare le proposte. Il tema, oggi, è legato a doppio filo con la credibilità delle istituzioni. E, da qui, vi aggiornerò passo dopo passo. Cominciando da oggi e dalla pubblicazione dei documenti che (una volta per tutte) fanno chiarezza sui costi e sulle cifre. In un momento in cui si legge di tutto e in cui i dati cambiano in base alle proprie posizioni. E poiché i numeri sono numeri e non opinioni e poiché l’informazione è obbligatoria anche per l’indignazione ecco la documentazione che è stata inviata in Commissione sul quadro generale. Ditemi cosa ne pensate.

 

 

Senza Concita tira proprio un bel vento

È più comodo sparare alla cieca sulla casta che riflettere sugli effetti perversi del potere personale di un capo d’azienda. L’isteria anticasta celebrata a testate unificate intende ostacolare proprio la costruzione di una nuova razionalità della politica dopo che la pretesa funzione di controllo affidata al mercato o alle agenzie di valutazione si è rivelata una tragedia e un imprenditore al comando una sciagura.  Eh sì: senza Concita all’Unità tira proprio un’aria nuova.

Tutti ladri, nessun ladro

Era il vecchio giochetto craxiano per autoassolversi. Eppure, come scrive bene Vittorio Zucconi, l’Italia è il paese dei reati al Governo, oltre i privilegi. E ricordarselo oggi è importante perché la casta (oltre ai parcheggi gratis) è rinviata a giudizio e condannata in appello. Mica briciole al bar di Montecitorio.

Mozione per eliminare il vitalizio e l’indennità di fine mandato in Regione Lombardia

MOZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

PREMESSO CHE

l’indennità dei consiglieri di Regione Lombardia è determinata in base all’art.2 della l.r.17/1996, è corrisposta per dodici mensilità e l’importo mensile è pari a 3.466,38 euro, al netto della ritenuta previdenziale di 2.369,99 euro e fiscale di 3.643,58 euro;

PREMESSO INOLTRE CHE

la predetta indennità è calcolata in funzione dell’indennità mensile spettante ai membri del Parlamento e della popolazione (numero di abitanti) della Regione Lombardia e, di conseguenza, è molto più consistente di quella corrisposta dalle altre regioni;

CONSIDERATO CHE

ai sensi degli artt.3, 4 della l.r. 17/1996 è erogata la diaria a titolo di rimborso spese per la presenza, che consiste nell’erogazione di 2.602,08 euro mensili;

CONSIDERATO INOLTRE CHE

è previsto anche un rimborso spese forfettario (art.5 l.r. 17/1996), erogato in base alla distanza da Milano al luogo di residenza del Consigliere, che va da un minimo di euro 238,14 ad un massimo di euro 1.905,12;

ATTESO CHE

è previsto dall’art.6 della legge regionale citata un rimborso spese forfettario per missioni nel territorio regionale che ammonta ad euro 3.525,12;

ATTESO INOLTRE CHE

l’art.6 della l.r. 17/1996 prevede un rimborso spese per missioni in Italia o presso l’Unione Europea su presentazione dei documenti di spesa e non può superare ogni anno l’equivalente di undici viaggi aerei a/r Milano- Roma;

CONSTATATO CHE

a fronte di una trattenuta sull’indennità di funzione del 25% (2.369,99 euro mensili) il Consigliere, cessato dal mandato, riceve un’indennità di fine mandato nella misura dell’ultima indennità annuale di funzione percepita per ogni legislatura e un assegno vitalizio mensile al compimento del 60° anno di età ex artt. 2, 3 della legge regionale 20 marzo 1995, n.12;

VISTA

la situazione lavorativa attuale, la difficoltà ad accumulare diritti previdenziali, il basso livello medio dei redditi su scala nazionale, la dilagante diffusione del lavoro precario e i 40 anni richiesti per maturare la pensione ad un qualunque lavoratore, che si pone in netta contrapposizione al trattamento di indennità e pensionistico dei Consiglieri di Regione Lombardia;

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA LOMBARDIA, ROBERTO FORMIGONI, LA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA NONCHÈ IL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO

ad attivarsi per ridurre i compensi dei consiglieri regionali, eliminare completamente il vitalizio spettante ad ogni consigliere, l’indennità di fine mandato e ridurre e regolamentare le spese per gli spostamenti e per le missioni.

Milano, 21 Giugno 2011

Giulio Cavalli (IDV)

Gabriele Sola (IDV)