La CEI insorge
Ma noi per fortuna abbiamo Mauro Biani:
Ma noi per fortuna abbiamo Mauro Biani:
Un’occasione persa. Ne scrive oggi Repubblica.
Piena collaborazione della Chiesa italiana con la giustizia civile sugli abusi sessuali di sacerdoti nei confronti di minori. Ma nessuna denuncia diretta da parte dei vescovi, perché l’obbligo non è previsto dall’ordinamento nazionale. Sono questi alcuni tra i punti fondamentali delle “Linee guida” della Cei sulla pedofilia. La Conferenza episcopale italiana le diramerà la prossima settimana durante la sua Assemblea generale, preceduta da una prolusione del presidente, il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco. Una decisione che non mancherà di suscitare l’attenzione dell’opinione pubblica, e forse qualche polemica. Perché con l’annuncio delle “Linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte dichierici”, la Chiesa italiana viene in ogni caso incontro alle richieste fatte lo scorso anno da Benedetto XVI, e poi raccomandate nel maggio 2011 dalla Congregazione per la Dottrina della fede. Ma le denunce dovranno partire dalle vittime stesse, e non dalle diocesi.
Non è una questione religiosa. È una questione di convivenza, di uguaglianza e di distribuzione etica. C’è mica scritto sul Vangelo? Marco Politi lo spiega bene e i Radicali presentano una giusta proposta.
Sta tutta nella necrofilia politica di un segretario di Stato Vaticano che scambia la fede per credito politico e coltiva una risiera bipartisan dove appoggiare la cosa bianca. Via Marsala 42 a Roma. Parrocchia salesiana del Sacro Cuore di Gesù. Una delle basiliche minori più vistose di Roma. Dalla vicina stazione Termini entrano alla spicciolata una quarantina di persone. Sono i partecipanti ad un incontro “riservato” sul dopo Berlusconi promosso dal Vaticano per capire cosa fare. Un vertice “segretissimo” cui prendono parte rappresentanti dell’associazionismo ma anche politici cattolici di maggioranza e opposizione: come Pisanu (Pdl) e Fioroni (Pd). Un summit voluto, però, dalla Segreteria di Stato. Il delirante resto si legge qui.