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commissariamento

Lombardia in tilt, ancora

La vaccinazione antinfluenzale fallita e finita. La “scoperta” che creare zone rosse era possibile. L’improvvisa rimozione del dg alla Sanità. Sì, si va proprio alla grande nella Regione amministrata da Fontana e Moratti

Varrebbe la pena andare a rivedere le immagini di Fontana e Gallera mentre assicuravano di non avere nulla da rimproverarsi sulle azioni messe in campo da Regione Lombardia per fronteggiare la pandemia. Varrebbe la pena scrutare con attenzione, tenerle bene a mente, quelle facce così convinte, quasi con sicumera, mentre accusavano noi giornalisti di voler remare contro, di vedere errori che non esistevano, mentre garantivano che tutto andava bene, che tutto sarebbe andato bene, che i vaccini antinfluenzali sarebbero stati fatti, che la Lombardia era solo vittima di una serie sfortunata di circostanze. Quelle circostanze sfortunate in effetti erano loro.

Gallera non c’è più, silurato perché ingenuo nelle dichiarazioni e perché gran collazionatore di figure di tolla (come si dice in Lombardia). È stato il capro espiatorio perfetto per essere linciato in nome della salvezza di tutti gli altri. Qualcuno ha osato pensare che avere cacciato Gallera fosse un’ammissione di colpa ma anche in questo caso Fontana se l’è presa sul personale e ha avuto il coraggio di dirci che no, che Gallera era solo un po’ “stanchino” (ha avuto il coraggio di dire davvero così). Peccato che qualche settimana dopo proprio Gallera si sia lasciato sfuggire in una trasmissione di una televisione locale che no, non era stanco, e che era stato Salvini a silurarlo.

Poi è arrivata Letizia Moratti con una nomina che ha tutto il sapore di un commissariamento. Ma come? La fulgida Lombardia aveva bisogno di una perdente per risollevarsi? Niente, non hanno mai risposto. Tra l’altro Moratti non ha fatto rimpiangere per niente Gallera in tema di figure barbine iniziando subito a bomba con la sua proposta di un vaccino in base al Pil. Intanto la campagna vaccinale antinfluenzale è miseramente fallita e finita. Poi ci hanno detto che entro giugno avrebbero vaccinato tutti i lombardi. Ora dicono che no, che si erano sbagliati. È arrivato pure Bertolaso. Ma come? Ma mica la Regione era talmente brava e competente?

Poi è successo che Regione Lombardia abbia chiuso dei comuni, trasformati in zona rossa per le varianti del virus. Ma come? Ma mica Fontana ci aveva detto che era compito del governo? E ora invece si può? E perché allora non si è chiusa la bergamasca? Quanti morti si potevano risparmiare? Nessuna risposta.

Ieri è stato fatto fuori il direttore generale alla Sanità Marco Trivelli. Sono rimasti sorpresi anche i consiglieri di maggioranza. Il comunicato della Regione è imperdibile: «Si tratta di destinare un’importante risorsa in termini di competenza ed esperienza alla guida di un’area strategica per la quale l’assessorato al Welfare di Regione Lombardia vuole riservare la massima attenzione». L’hanno spedito all’ospedale di Vimercate, il direttore generale, e vogliono farci credere che sia quasi una promozione.

Per inciso: Trivelli aveva sostituito 8 mesi fa, sotto Gallera, Luigi Cajazzo, oggi indagato dalla procura di Bergamo per il caso dell’ospedale di Alzano Lombardo, riaperto il 23 febbraio 2020 nonostante l’accertamento dei primi casi di Covid. Trivelli era quello che difendeva Fontana sui dati sbagliati inviati da Regione Lombardia, quello che ci assicurava che i vaccini antinfluenzali stavano andando alla grande.

Alla grande, proprio, sì, si va alla grande in Lombardia.

Buon venerdì.

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Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.

EXPO, commissariata Maltauro: non si poteva e adesso sì

La saga continua:

C_4_articolo_2051302_upiImageppIl Prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha provveduto, con decreto, a commissariare l’impresa Maltauro relativamente ai lavori relativi all’appalto per le architetture di servizio del sito di Expo 2015, oggetto dell’inchiesta sulla cupola degli appalti. Amministratore è stato nominato il professore Armando Brandolese,del Politecnico di Milano. Il commissariamento era stato chiesto dal presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, il 10 luglio scorso.

L’impresa Maltauro era finita nel mirino dell’inchiesta sulla cosiddetta ‘cupola degli appalti’ legata a Expo 2015. Il prefetto ha provveduto stasera, con decreto, a commissariare la società per quanto concerne i lavori relativi all’appalto per le architetture di servizio del sito di Expo 2015. Il provvedimento è stato emanato in base al decreto legge che ha attribuito nuovi poteri all’Autorità nazionale anticorruzione. Una delle norme attribuisce al presidente dell’Anac, in caso di appalti finiti in inchieste giudiziarie, il potere di proporre al prefetto di adottare le misure per la straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione del contratto oggetto del procedimento penale.

Inoltre, il cda di Expo 2015, per garantire la continuità dei lavori, ha oggi confermato di voler appellarsi al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar della Lombardia che aveva accolto il ricorso dei secondi aggiudicatari dell’appalto, il consorzio RTI. Una volta constatata la volontà di Expo spa di non risolvere il contratto con la Maltauro, ai cui vertici, si precisa nel decreto della prefettura, permangono le “medesime figure, legate ad Enrico Maltauro, con ruoli decisionali e di rappresentanza e, quindi, con una potenziale capacità di incidere sulle scelte afferenti l’esecuzione dell’appalto oggetto di indagine”, il prefetto ha dunque provveduto alla “straordinaria e temporanea gestione dell’impresa di costruzioni Giuseppe Maltauro spa”.

Tra i motivi per cui la richiesta di Cantone è stata ”ritenuta fondata” dal prefetto, c’ è “la gravità del ‘modus operandi‘ della società” che ha ‘dimostrato, nel tempo, di ‘adattarsi’ a pressioni criminali pur di acquisire commesse”. La misura adottata perdurerà “fino al definitivo collaudo dei lavori oggetto di appalto, in ragione della valenza strategica sottesa agli stessi per la definizione delle opere relative alla completa funzionalità del sito espositivo”. Il prefetto si riserva altresì di nominare successivamente, previa verifica della effettiva esigenza, un altro amministratore che affianchi il professore Brandolese.

(la notizia è qui)