Ops, hanno commissariato Cutro e il sindaco “visitato” da Delrio
Reggio Emilia, 8 marzo 2015 – Gli echi dell’inchiesta anti ‘ndrangheta «Aemilia» si fanno sentire a Cutro, dove sono le radici della foltissima comunità di immigrati a Reggio. Il Comune di Cutro ieri è stato commissariato. Dopo 18 anni il sindaco Salvatore Migale passa il testimone al viceprefetto vicario della prefettura di Crotone, Maria Carolina Ippolito: sarà lei a occuparsi della gestione straordinaria. Il consiglio comunale è stato sciolto l’altro pomeriggio dopo le dimissioni di nove consiglieri su sedici.
L’USCITA di scena del sindaco – che venne a Reggio a inaugurare con l’allora collega Graziano Delrio il viale Città di Cutro vicino all’autostrada – ha una coda che riporta al terremoto della Dda. Ha detto l’avvocato Migale a «Il Crotonese»: «Dopo tutti quegli arresti ci sembra quasi una ritorsione per le posizioni contro la ‘ndrangheta espresse dalla mia Amministrazione». Un consigliere del Pd, Domenico Voce, nella drammatica assemblea comunale dell’altro pomeriggio a Cutro aveva rinfacciato al vicesindaco Squillace una sua dichiarazione al «Quotidiano della Calabria» e cioè che far cadere l’amministrazione avrebbe fatto gli interessi dei clan le cui ingerenze erano state respinte dalla giunta cutrese. «Come se gli esponenti dell’opposizione fossero mafiosi» ha lamentato Voce. Il vicesindaco ha ribattuto che non era questo il senso delle parole. Ma quanto affermato poi da Migale è parso invece confermarlo. Voce aveva invitato a Migale a dimettersi.
I FATTI. Nel 2011 Migale era stato confermato sindaco a capo di una giunta di centrosinistra. Giugno 2014: il Pd ritira l’appoggio. Il sindaco forma una nuova giunta col sostegno del centrodestra. Il Pd attacca Migale prima delle elezioni provinciali d’ottobre: «Lo avevamo conosciuto come «grande sostenitore degli ideali della sinistra (poi messi da parte per la legittima adesione all’Idv), ora lo ritroviamo fervido baulardo della candidatura… proposta dal centro destra»… «L’idea di confrontarci con un sindaco eletto con i decisivi voti del Pd di Cutro e che a metà del cammino abbandona gli alleati naturali per affidarsi alla destra in spregio a ogni regola democratica, ci consiglia di non perdere ulteriore tempo. I trasformismi non troveranno più spazio da oggi in poi». Ora il redde rationem. Migale, persi i pezzi, ha chiesto la sospensione del consiglio chiedendo scusa al Pd. «Il nostro programma è quello del Pd. Il commissariamento sarebbe un’onta per il paese, non mi dimetto». Ma in nove hanno votato la sfiducia. La ratifica formale in serata.
IERI, il segretario crotonese Pd Arturo Pantisano ha respinto il riferimento di Migale alla ritorsione, pur riconoscendo la sua onestà. La caduta è solo «politica», ha detto, legata alla revoca di un assessore decisa dal Tar su ricorso del Pd. Quanto ai 117 arresti di Aemilia e alle ripercussioni, ha detto: «Questa ferita ha toccato direttamente o indirettamente diverse famiglie. C’è stata una destabilizzazione del tessuto cutrese». Ma il casus belli di questi giorni a Cutro riguarda anche i lavori allo stadio interrotti da tempo. I tifosi sono arrabbiatissimi perchè il Cutro gioca nel campo della rivale Isola Capo Rizzuto. Quest’anno l’U.S. Cutro festeggia 50 anni. E il calcio, a Cutro, non si tocca.
(clic)