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congresso

Stare a passo di marcia con i cambiamenti

  • Mantenere lo stesso nome e la propria autonomia, strutturarsi in un partito vero e proprio e tentare di aumentare il consenso intorno al programma attuale.
  • Tentare di riunirsi con delusi del PD, gli sconfitti di Rivoluzione civile e altri movimenti in un partito unico della sinistra radicale.
  • Accentuare la componente ambientalista e europeista del proprio programma, avvicinarsi (come osservatore o membro) al Partito verde europeo, tentare di ottenere consenso al di fuori dello zoccolo duro della sinistra.
  • Confluire nel Partito democratico come ala sinistra.

Le quattro alternative di SEL che nessuno oggi ha il coraggio di dire. Le scrive (bene) Angelo Scotto sul suo blog con una conclusione chiara: Se non lo faranno, allora il declino che ha già travolto i comunisti e minaccia il PD toccherà anche noi e sarà irreversibile (per dirla in termini più concreti: i militanti che hanno dato tanto in questa campagna elettorale se ne andranno, me compreso).

Ecco, noi siamo qui.

sel-cuore-e-bandiere

Il congresso “porcellum”

A Varese, nella culla dei Bossi, nel congresso leghista è di scena il porcellum declinato alle sezioni di partito: un segretario non eletto, la chiusura delle iscrizioni a parlare, la negazione ostinata delle diversità e l’acclamazione per metà (mi ricorda qualcosa, già). C’è di buono che è solo il quartiere generale della stampella di governo. Forse, visto i tempi che corrono, poteva andare peggio: potevano aprire qualche nuovo ministero.