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Daniele Cassanmagnago

Partiamo. Prima Agorà a Milano. Non mi fermo.

La prima, essenziale, semplice verità che va ricordata a tutti i giovani è che se la politica non la faranno loro, essa rimarrà appannaggio degli altri, mentre sono loro, i giovani, i quali hanno l’interesse fondamentale a costruire il proprio futuro e innanzitutto a garantire che un futuro vi sia. […] Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia. (Enrico Berlinguer)

Non Mi Fermo è diventato il luogo in cui stiamo mentre ci prendiamo la responsabilità di ascoltare, ascoltarci e fare politica. Insieme. Non Mi Fermo non è un partito, non è una corrente (anche se le porte sono sempre aperte) e non è un movimento sostitutivo: Non Mi Fermo è un luogo di analisi e una proposta sempre in fieri. Cittadini e amministratori per cogliere l’opportunità, le buone pratiche e le possibili strade da percorrere.

Sabato 3 marzo alle 14.30 a Milano, la prima Agorà al Teatro della Cooperativa su ‘Etica e Politica’. Intervengono: Sonia ALFANO, Luigi DE MAGISTRIS, Giulio CAVALLI, Chiara CREMONESI, Loris MAZZETTI, Daniele BIACCHESSI, Renato SARTI, Patrizia QUARTIERI, Edda PANDO, Diego PARASSOLE, Federico CIMINI, Giovanni GIOVANNETTI, Claudio MESSORA, Jole GARUTI, Alessio BAÙ, Corrado DEL BO’, Piero RICCA, Vladimiro BOSELLI, Chiara PRACCHI, Iolanda NANNI, Daniele CASSANMAGNAGO, Rodolfo SERIANNI, Osservatorio Mafia Monza E Brianza, G.A.S., Comitati Pendolari, Rete Antimafia Brescia, Comitato Acqua Pubblica.

Qui l’evento su Facebook.

L’hashtag su twitter: #nonmifermo

Ora, siamo in movimento. Sul serio.

L’antimafia dei fatti del nostro Daniele a Desio

VARIANTE PGT DESIO: L’ANTIMAFIA DEI FATTI CANCELLA UN MILIONE E MEZZO DI NUOVA CEMENTIFICAZIONE
Dall’assessore Cassanmagnago e dalla Giunta di centrosinistra, passo coraggioso e importante
Dichiarazione di Giulio Cavalli e Chiara Cremonesi, consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà
“Ci congratuliamo con l’assessore all’urbanistica di Desio, Daniele Cassanmagnago, e con l’amministrazione comunale per la risposta chiara, pronta e decisa che hanno saputo dare contro la cementificazione selvaggia e gli appetiti della criminalità organizzata.
A pochi mesi dall’insediamento del centrosinistra alla guida del Comune brianzolo, l’approvazione di una variante al Piano di governo del territorio che cancella un milione e mezzo di metri quadrati di nuova urbanizzazione rappresenta un passo coraggioso e importante.
In una fase di presa di coscienza e di analisi dopo troppi anni di negazionismo, la declinazione in un atto pubblico delle buone pratiche di difesa del suolo dimostra che l’antimafia dei fatti esiste nelle delibere delle amministrazioni locali molto più che in tante roboanti declamazioni.
Se oggi votarsi alla legalità e all’etica dell’agire politico-amministrativo appare rivoluzionario, dichiariamo tutto il nostro sostegno a Cassanmagnago, oltre che all’intera Giunta, affinché possa proseguire in un ruolo che ha già dimostrato di saper portare avanti con onore. Quello richiamato, a proposito delle funzioni pubbliche, dall’articolo 54 della nostra Costituzione”.

L’antimafia che funziona: la difesa del suolo

Nella medesima sera di martedì 4 ottobre, mentre il Consiglio Comunale di Monza ha adottato la mega variante con i suoi 4 milioni di metri cubi edificabili (qui l’articolo di Vorrei), a Desio l’assessore Daniele Cassanmagnago ha avviato in commissione urbanistica l’iter procedurale di variante al piano vigente, delineando un indirizzo diametralmente opposto.

La variante cancella infatti il 60% della superficie che il piano in vigore, approvato dalla precedente amministrazione Pdl-Lega, destinava ad ulteriore urbanizzazione e restituisce all’agricoltura, al verde pubblico e alla non trasformazione più di 1 milione di metri quadri.

Non ci sono precedenti nella storia urbanistica di Desio: in regione Lombardia un qualcosa di simile era avvenuto nel 1993 a Monza, dove una bozza di piano affidata all’architetto Benevolo prevedeva la cancellazione di 3 milioni di metri cubi edificabili. Questo piano nasceva nel contesto movimentato di tangentopoli, anni in cui finirono sotto inchiesta giudiziaria anche alcuni amministratori monzesi, tra cui l’ex Sindaco Rossella Panzeri.

Come era avvenuto a Monza, anche Desio ha recentemente attraversato un mandato amministrativo movimentato e costellato di inchieste giudiziarie che hanno portato allo scioglimento del Consiglio Comunale. Nella cittadina brianzola si accesero i riflettori delle inchieste giornalistiche e televisive che portarono alla luce evidenti segnali di infiltrazioni mafiose. La città scoprì di avere il territorio decorticato e disseminato di discariche abusive e un Pgt, da poco approvato, con in previsione il 10% di consumo di suolo, un parametro raddoppiato rispetto all’indicazione del piano provinciale (PTCP).

La nuova amministrazione eletta in primavera si è assunta l’impegno di riportare Desio in standard più umani di vivibilità: “Il Piano urbanistico non può essere un patto esclusivo con gli imprenditori immobiliari da cui escludere la grande massa degli altri cittadini, la maggior parte dei quali vuole una città funzionante e vivibile e che mai chiederà un permesso di costruire” Dice Daniele Cassanmagnago. “E’ un’idea che rifiutiamo perché antiliberale, antisociale, in definitiva antiurbana, che pretende di privatizzare scelte che riguardano beni per loro natura “collettivi”.

Qui la presentazione di Daniele. Senza altri orpelli se non la buona politica.