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do ut des

Intimidiscimi. Bara anche tu.

da www.orsatti.info

Questa è stata una strana estate. Di minacce, tentativi di intimidazione, anche attentati. A Pino Maniaci di TeleJato e anche a Giulio Cavalli per il suo spettacolo che “sfotte” la mafia. Non sono stati i primi  a subire questo “trattamento”e purtroppo non saranno gli ultimi. Come non saranno gli ultimi ad essere attaccati solo per  il “raggiungimento” (è un eufemismo, sarebbe più corretto dire “precipitati in”) di un tipo di visibilità alla quale, conoscendoli, avrebbero volentieri rinunciato.
E’ stata anche un’estate, infatti, in cui alcuni personaggi, dai propri salotti politici e editoriali, hanno deciso di attaccare e cercare di isolare queste persone e gruppi attraverso “voci”, “sospetti” e a volte vere e proprie “calunnie” nei confronti sia  di Pino, sia di Giulio che di tutti quelli che, direttamente e indirettamente, hanno messo la propria faccia per ribadire il bisogno di legalità e trasparenza che ha la nostra società. Non è una novità. E c’è chi ringrazia questi detrattori da salotto. Qualche giorno fa parecchi di noi, de Lo Strillone e della campagna Siamo Tutti Pino Maniaci, ci siamo trovati ad Alcamo per lo spettacolo di Giulio. Il giorno dopo a cena, con l’aiuto di qualche bottiglia di vino, abbiamo deciso di sfottere (in linea con lo sfottò utilizzato da Giulio per il suo spettacolo) anche queste brave persone che con il loro gioco incosciente rischiano di mettere a repentaglio lavoro e perfino vita di chi la faccia per lottare per la legalità ce la mette.
E quindi ecco qua, un pioccolo film realizzato in una sola notte a Palermo. Con Giulio Cavalli (attore), Maura Pazzi (fotografa), Francesca Scaglione (Fascio&Martello), Carmelo Di Gesaro (Fascio&Martello), Fabrizio Ferrandelli (consigliere comunale a Palermo) e Pietro Orsatti (regista). E, chiaramente, la partecipazione di Pino Maniaci (solo in voce…).
Buona visione

Pietro Orsatti

Andare sotto alla notizia

Il giornalismo è un rito che amo. C’è chi racconta, chi manipola, chi gioca al telefono senza fili; Telejato e Pino Maniaci ci vanno sotto al portone della notizia. E’ la differenza tra essere e fare. Matrimonio della figlia di Totò Riina secondo Telejato:

Delle malelingue, dei servi e delle fallimentari Opa di provincia alla dignità degli altri

Ho contato fino a dieci. Uno, due, tre, dieci. Mi sono letto, ascoltato, terapeuticamente scritto una storia che è vecchia qualche mese. Mi è venuto anche da ridere mentre stavo a guardare che qualcosa succede solo un minuto dopo essere stata pubblicata e il resto dei giorni (dal fatto alla notizia) sono tutti da riconsiderare. Ma Lodi è così una bella signora di mezza età e dormiente che si sta comodi seduti ad ascoltarla russare anche nell’antipatica posizione della starlette gossipara di questo fine settimana. Partiamo finalmente per la Sicilia. Il primo di una serie di viaggi, già organizzati prima della malapubblicità di cretini graffitari di bare maldisegnate. Partiamo tranquilli e determinati, come per tutti i nostri progetti teatrali, e fondamentalmente già impallinati. Dopo le minacce vere di presunti mitomani o presunti mafiosi o, peggio ancora, di mitomani mafiosi e dopo le gradite lezioni di legalità di detrattori da aperitivo, di ex condannati ciclicamente riabilitati e di qualche professionista della politica del “divide et impera” e del “non prendere posizione”  andiamo in Sicilia dove questo spettacolo può avere un confronto se non sereno almeno autentico del proprio valore. Essere tra le piazze più significative dell’antimafia siciliana nonché ospiti del nostro graditissimo produttore Rosario Crocetta è per noi motivo di orgoglio più di tante parole. Avremo modo di “confiscare” la terra bruciata intorno a noi con l’unica cosa che ci interessi realmente: stare sul palco a raccontare storie, convinti che sia sempre difficile avere la saggezza di non prendersi troppo sul serio.  Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti quelli che spontaneamente ci hanno espresso la propria solidarietà: istituzioni, deputati e senatori, associazioni e singoli cittadini.
Per rispetto e amicizia verso il nostro pubblico che ci sostiene noi continueremo nella nostra attività di imperterriti “curiosi” con i nostri futuri progetti tra cui la “mafia” tutta banca e istituzioni che ci è così tanto vicina.

Comunicato stampa in risposta alle intimidazioni subite

Lodi, 2 agosto 2008
Dichiarazione dell’attore Giulio Cavalli in risposta alle intimidazioni e minacce legate allo spettacolo teatrale sulla mafia “Do ut des” recapitategli in modo anonimo nei mesi scorsi

“In seguito alla prima del mio spettacolo teatrale “Do ut des, riti e conviti mafiosi” (Teatro alle Vigne, Lodi, 27 marzo, e Teatro Franco Parenti, Milano, 12 maggio), spettacolo che ha ospitato anche un intervento del giornalista di Telejato, Pino Maniaci, sono stato oggetto di minacce e intimidazioni anonime. Nella specie, una e-mail e il disegno di una bara sulla porta del mio teatro. Intimidazioni comparse in coincidenza con la prima dello spettacolo e con l’organizzazione di alcune repliche in Sicilia a partire da Alcamo, prossimo 29 agosto, e a seguire Corleone, Cinisi, Palermo e Gela, quest’ultimo comune anche produttore dello spettacolo nella persona del sindaco anti-mafia Rosario Crocetta.
Al momento attuale né noi né le forze dell’ordine, che hanno reso operativo per me un programma di protezione, siamo in grado di stabilire chi siano i responsabili di questi gesti. Ritengo di non dare importanza immeritata all’atteggiamento così codardo e nello stesso tempo violento di persone anonimamente banali. Questo anche per il rispetto che porto nei confronti del pericolo reale che corrono quotidianamente i miei compagni di viaggio in questo spettacolo: Pino Maniaci con la sua Telejato, Rosario Crocetta con il suo impegno per la legalità, Giovanni Impastato e tutti gli altri.
Con il dubbio che comunque non sia una priorità delle organizzazioni mafiose bloccare il nostro spettacolo, continuiamo con il nostro lavoro, con i migliori auguri e malauguri che ci possano capitare”
Giulio Cavalli

Bottega dei Mestieri Teatrali
331 9287538
info@bottegadeimestieriteatrali.it

Paura

Mi chiedevano oggi se esiste un buon motivo per “rischiare di avere paura”. Me l’hanno chiesto in una chiaccherata posata e accondiscendente che sembrava una mezza intervista. Credo di avere una dozzina di buoni motivi per non averne. Vale lo stesso?