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eugenio costantino

E se in Lombardia sciogliessero un comune per mafia?

La notizia era nell’aria da qualche giorno e la batosta sarebbe di quelle inimmaginabili. Certo che una regione che sembra avere già dimenticato l’affare Zambetti (un assessore arrestato con l’accusa di avere comprato voti dalla ‘ndrangheta, per dire) potrebbe benissimo fingere indifferenza anche se il Ministro Alfano decidesse di seguire il consiglio scritto nella relazione del Prefetto di Milano di sciogliere l’amministrazione comunale di Sedriano per infiltrazioni mafiose.

Di Sedriano e del suo Sindaco Alfredo Celeste avevamo già avuto modo di scrivere e dire ma ora la questione diventa terribilmente seria. Lo scrive (puntuale come sempre) Davide Milosa:

Tra qualche mese la Lombardia potrebbe ritrovarsi con il primo comune sciolto per infiltrazioni mafiose. Un dato clamoroso se il ministero dell’Interno recepirà in maniera positiva le segnalazioni contenute nella relazione prefettizia inviata al governo  il 10 luglio scorso. Al centro il paese di Sedriano piccolo comune della cerchia a sud di Milano. Dopo sei mesi d’indagine, dunque, la Prefettura segnala al ministro Angelino Alfano serie criticità tali da portare allo scioglimento per mafia.

La commissione, dunque, chiude i lavori iniziati nel febbraio scorso e dopo che nell’ottobre 2012 l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia ha portato in carcere l’ex assessore regionale del Pdl Domenico Zambetti accusato di concorso esterno e scambio di voti. Al centro i suoi rapporti con la ‘ndrangheta attraverso il faccendiere Eugenio Costantino, che i magistrati ritengono vera e propria cerniera tra le cosche e la pubblica amministrazione. In carcere, allora, finirono gli uomini della cosca Mancuso-Di Grillo e referenti di primo piano del clan Morabito di Africo.

Ma le manette scattarono anche per alcuni politici. Tra questi l’attuale sindaco di Sedriano Alfredo Celeste (poi rimesso in libertà e mai dimesso dalla sua carica politica), di professione insegnante di religione. Secondo gli investigatori, Costantino sarebbe riuscito “ad asservire a fini corruttivi il Sindaco di Sedriano”, ottenendo, in questo modo, “una serie di promesse e di assegnazione di lavori pubblici gestiti dalla sua amministrazione comunale”. Uno scambio che, stando alla tesi dell’accusa, sarebbe stato favorito dal medico Marco Scalambra, marito della capogruppo Pdl a Sedriano.

In questi mesi la commissione prefettizia ha studiato migliaia di carte. In particolare la lente è stata puntata su alcune proprietà catastali legate ad aree a forte espansione contenute nel nuovo Piano di Governo del Territorio.

Dal canto suo Alfredo Celeste ha sempre rivendicato innocenza e trasparenza, tanto da aver messo online gli undici faldoni dell’inchiesta della procura di Milano. Migliaia di pagine dalle quali, secondo i magistrati, emergono, chiare, le ingerenze della ‘ndrangheta nella pubblica amministrazione. Dal comune di Sedriano fino ad arrivare ai piani alti della Regione Lombardia.

Ora, dunque, la palla passa al ministro dell’Interno. Se dovesse arrivare il via libera, anche la Lombardia avrebbe un comune sciolto per mafia. Nel novembre 2010 era stato sciolto il comune di Desio travolto dall’indagine Infinito sulla ‘ndrangheta lombarda. In quel caso, però, non ci fu nessuna commissione d’accesso per infiltrazioni mafiose,  ma perché 17 consiglieri, dopo le notizie di cronache, firmarono le dimissioni.

Rimane da vedere se non sia il caso sul serio di rialzare la voce antimafia anche in faccia al Governo Lombardo che, guarda un po’, dai vecchi potentati ha preso tiepide distanze e ne conserva sotto traccia le alleanze. No?

Se si minaccia a Magenta

Sarà che costa fatica innamorarsi delle storie più piccole, quelle che non hanno boati nei nomi e nelle cose, quelle notizie che scivolano per qualche minuto nell’indignazione del dopo pranzo e tutti guardano la foto a tavola – la conosci?- è la figlia di? – e tutte quelle altre cose lì.

C’è anche un “giornalino”: li chiamano così i fogli di provincia, con un certo sgarbo, quelli che annaspano pronti a qualsiasi coltellata per una mezza colonna sui quotidiani nazionali.

E poi c’è il luogo, piccolo, periferico e con un nome pure cacofonico: Magenta.

Schermata 2012-12-22 alle 13.10.58Insomma, arriva un proiettile in busta gialla alla redazione del settimanale “L’Altomilanese” (destinatari: Ersilio Mattioni, direttore del settimanale Altomilanese e Giampiero Sebri, promotore della Carovana Antimafiadell’Ovest Milanese) e qualcuno in queste ore mi vorrebbe convincere che è una questione locale, roba da quattro righe, buona per cucinarci un’indignazione à la carte passeggera come un raffreddore che ti aspettavi. E invece no. No perché in Lombardia i quotidiani locali hanno alzato la testa sul tema delle mafie molto prima che ne scattasse la moda e perché nelle realtà lontane dagli schermi e gli scranni si rischia di concimare la solitudine e l’isolamento che è il migliore regalo alle mafie.

Come scrive Il Fatto Quotidiano (così bistrattato eppure sempre così presente su questi temi):

Altomilanese dà fastidio a destra e a sinistra. Ma soprattutto alla ‘ndrangheta, ben radicata nell’hinterland e a cui ogni settimana Mattioni e la sua redazione dedicano intere pagine di approfondimento. La cronista Ester Castano, per esempio, diffidata e accusata del reato di diffamazione pluriaggravata dal sindaco Pdl e professore di religione Alfredo Celeste, intercettato mentre parlava al telefono con presunti ‘ndranghetisti, per aver condotto un’inchiesta sul territorio.Una denuncia presentata da un sindaco agli arresti domiciliari per corruzione dal 10 ottobre 2012, stesso giorno in cui a Sedriano furono arrestati marito e padre di due consigliere della giunta Celeste: il medico del pavese Silvio Marco Scalambra accusato dalla magistratura di essere il collettore di voti della ‘ndrangheta e l’imprenditore dell’oro Eugenio Costantino legato alle coscheDi Grillo-Mancuso. Da parte di Silvia Stella Fagnani e Teresa Costantino, rispettivamente moglie e figlia dei due imputati detenuti al carcere San Vittore, l’intenzione di dimettersi chiesta a gran voce dalla cittadinanza è pressoché nulla.

Un’esigenza urlata ai megafoni e portata in piazza dalla Carovana Antimafia dell’Ovest di Milano di cui Giampiero Sebri, co-intestatario dell’augurio natalizio con bossolo, è fondatore ed esponente di spicco. Mattioni e Sebri si incontrano a Sedriano, all’indomani degli arresti di Celeste, Costantino e Scalambra. Nel frattempo la situazione di Ester Castano, cui Mattioni e Sebri restano vicini, è finita anche nelle relazioni di Ossigeno per l’Informazione, l’osservatorio sui giornalisti minacciati.

Per questo, oltre alla solidarietà scontata, è il caso di alzare il tiro anche noi. Per quello che possiamo e cercando di tenere salda la “rete”. E per questo abbiamo ritenuto di scrivere al Prefetto per accendere una luce, in tutto questo buio. Ecco qui:

Magenta, 23/12/2012

 spett. PREFETTO DI MILANO

dott. Gian Valerio Lombardi

Corso Monforte, 31 – 20122 MILANO

 

RICHIESTA DI INCONTRO: sospetti tentativi di infiltrazione mafiosa nel comune di Sedriano

Spett.le sig Prefetto, i sottoscritti Rappresentanti istituzionali chiedono un incontro di carattere urgente con la S.v. al fine di poter esprimere le più vive preoccupazioni in merito alle vicende giudiziarie inerenti il Sindaco Alfredo Celeste e l’Amministrazione comunale di Sedriano (MI), della quale siamo a chiedere un intervento rapido di scioglimento.

PREMESSA

Il sindaco di Sedriano si trova agli arresti domiciliari dal 10 ottobre 2012, arresti confermati dal Tribunale del Riesame in data 6 novembre 2012, con l’accusa di corruzione.

Il reato di corruzione del quale è imputato è aggravato dal fatto che i corruttori sarebbero due esponenti dell’imprenditoria locale, Eugenio Costantino e Marco Silvio Scalambra, a loro volta imputati, sottoposti a custodia cautelare in carcere per il reato di associazione di stampo mafioso (416bis).

Gli stessi Costantino e Scalambra, secondo l’Ordinanza di custodia cautelare, avrebbero legami con cosche della ‘ndrangheta e che avrebbero compravenduto voti delle famiglie mafiose all’ex assessore regionale Domenico Zambetti.

La moglie di Scalambra, Silvia Stella Fagnani, e la figlia di Costantino, Teresa, siedono tuttora tra i banchi della maggioranza in Consiglio comunale a Sedriano.

Dalle intercettazioni si possono evincere gli interessi particolari dei due presunti boss in merito a piani urbanistici proposti dalla Giunta sedrianese e in merito ad appalti per opere e srevizi.

Sempre dalle intercettazioni si è potuto constatare il grado di confidenza e di famigliarità del sindaco Celeste con i due soggetti, ad esempio quando lo stesso sindaco chiese aiuto al Costantino al fine di fronteggiare presunte contestazioni ad una cerimonia che avrebbe visto protagonista la consigliera regionale Nicole Minetti.

RITENUTO CHE

più volte i Carabinieri e la GDF hanno perquisito gli uffici comunali e requisito documentazione, anche dopo gli arresti del sindaco e l’indagine è tuttora in corso;

nella stessa inchiesta che vede imputato Celeste sono stati arrestati, con l’accusa di associazione mafiosa, diversi esponenti della ‘ndrangheta nella zona del magentino;

l’amministrazione comunale non ha alcun intenzione di dimettersi;

chiari avvertimenti e intimidazioni di stampo mafioso stanno giungendo a chi si è esposto negli ultimi mesi a denunciare il pericoloso connubio mafia-politica a Sedriano, per ultimo l’invio di una busta contenente un proiettile alla redazione del periodico locale L’Altomilanese avvenuto il 20 dicembre 2012;

CONSIDERATO CHE

fermo restando il principio di presunzione di innocenza degli imputati sino al terzo grado, è più che giustificato il sospetto che la malavita organizzata stia entrando nella vita e nelle scelte dell’Amministrazione comunale;

è fondamentale dare un segnale di fermezza e ridare dignità all’istituzione più vicina ai cittadini, i quali non possono essere più rappresentati da soggetti sopra i quali aleggiano sospetto tanto preoccupanti;

CONSAPEVOLI DEL FATTO

che i tentativi di infiltrazione mafiosa riguardano gran parte della provincia di Milano e che il fenomeno della presenza mafiosa riguardi tutto il Nord Italia, ma a Sedriano vi è l’espressione più palese di questi tentativi;

che il sig. Prefetto detiene tutti i poteri in ambito di prevenzione alle infiltrazioni mafiose e di scioglimento di consigli comunali in via preventiva e cautelativa;

SIAMO A CHIEDERE

che il sig. Prefetto ci conceda udienza il prima possibile;

che voglia intervenire in maniera urgente sciogliendo il consiglio comunale di Sedriano e la sua Giunta.

 

Ringraziando per l’attenzione

siamo ad augurarLe buone festività natalizie

firmato

GIULIO CAVALLI, Consigliere regionale Lombardia, MASSIMO GATTI, Consigliere provinciale Milano, SERGIO MAESTRONI, Sindaco di Pregnana Milanese, ALFIO COLOMBO, Vice sindaco di Arluno, IGOR BONAZZOLI, Consigliere comunale di Arluno, LUIGINA MILANESE, Consigliera comunale di Corbetta, MANUEL VULCANO, Consigliere comunale di Magenta

Ma L’Aler?

Teresa, figlia del boss Eugenio Costantino, chiama il padre per informarlo di essere stata chiamata dalla direzione generale dell’Aler, l’ente che gestisce il patrimonio pubblico di case. “Sicuramente avrà chiamato Zambetti, come mi aveva promesso”

Negli atti che hanno portato all’arresto dell’ex assessore della Lombardia Domenico Zambetti c’è l’assunzione all’Aler della figlia del boss. Per non rischiare di guardare il dito e perdersi il resto bisogna dirci che l’Aler è una delle tante “sovrastrutture” regionali che in questi anni sembrano diventate isole indipendenti di favori e prebende dispensate con leggerezza e una certa facilità. Forse il formigonismo non è incarnato solo dal governatore ferito che in queste ore tenta la strenue ultima difesa ma anche, e soprattutto, dalle scatole cinesi (Aler, Infrastrtture Lombarde, Eupolis e molte altre) che sono risultate essere più bisacce a disposizione del portatore che enti effettivamente congrui al proprio ruolo. Perché la moralizzazione passa dal ridisegnare l’impianto di governo. Ma con coraggio. Davvero.