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evasore

Ricchi che vorrebbero insegnare la povertà

Si è aperto il can can sulla patrimoniale. Da noi succede sempre così, quando si parla di uguaglianza e di ridistribuzione si fotografano tutti con la mano sul cuore e gli occhi stretti e dolci poi appena capiscono che ridistribuire significa tassare i ricchi si accende uno strano meccanismo: i ricchi convincono anche quelli che non sono ricchi di essere lì lì a un passo di diventarlo, i ricchi giocano a dipingere il loro mondo fatto solo di ricchi e così si alza una levata di scudi che fa spavento.

Si oppone la destra. Diciamocelo, ci sta. La destra difende la conservazione dei privilegi acquisiti negli anni ed è da sempre dalla parte dei ricchi, anzi la destra in Italia è stata per decenni un ricco evasore che incarna il sogno americano in versione panata milanese. Si oppone la presunta sinistra o meglio centrocentrocentrocentrosinistra. Ci sta anche questo: sono di destra sotto mentite spoglie da parecchio tempo ed è normale che la pensino così. Si oppongono quelli che non sono “né di destra né di sinistra” (che scientificamente sono sempre di destra): loro vogliono combattere la povertà senza disturbare nessuno, non hanno ancora capito che non è fattibile e che i diritti in economia sono un punto di equilibrio.

La favola che usano gli oppositori è che in fondo ognuno di noi, frugandosi nelle tasche e guardando bene nei cassetti, abbia un patrimonio di 500mila euro senza nemmeno saperlo. Fortissima la barzelletta delle case: “chi di voi non ha una casa o non ne ha ereditato una che vale almeno 500mila euro”? Peccato che qui si stia parlando di valore catastale dell’immobile e non di valore commerciale. Questo lo omettono. E bisogna dirlo a tutti, per bene, spiegarlo con attenzione. Badate: se qualcuno ha immobili per 500mila euro di valore catastale ha sicuramente lo 0,2% (1000 euro, eh, stiamo parlando di 1000 euro) per superare le disuguaglianze del Paese in cui vive. A proposito: il patrimonio è personale, ricordarselo bene.

Il fatto è che a furia di parlare molto confusamente di “tasse” (che sono il mezzo per ridistribuire la ricchezza) anche certa sinistra si è persa il vocabolario ed è finita a parlare come quegli altri. Notate bene: quelli che si oppongono alla patrimoniale sono gli stessi che tasserebbero di più i dipendenti pubblici, che tasserebbero di più lo smart working perché lo definiscono fin troppo comodo, sono gli stessi che dicono che non vanno tassati i ricchi.

Chi guadagna di più deve pagare di più? La domanda semplice semplice è questa. A ognuno la sua risposta. Ma che i ricchi ci insegnino la povertà è qualcosa di ferocemente patetico. Un po’ come quelli di destra che dicono alla sinistra come deve fare la sinistra. Una cosa così.

Buon martedì.

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Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.

Combattere l’evasione fiscale. Con l’evasore

Diceva Matteo Salvini che una delle priorità per l’Italia (oltre all’Italia agi italiani, la Lombardia ai lombardi, il Veneto ai veneti, il Piemonte ai piemontesi e il Sud al Nord) è “combattere l’evasione fiscale”.

Diceva Matteo Salvini che l’Europa è il male, bisogna uscirne e l’Euro deve diventare carta straccia.

Diceva Matteo Salvini che Berlusconi non detta le regole, che Berlusconi è un condannato, ironizzava sul Pd per il patto del Nazareno ipotizzando un putrido accordo con  Silvio.

Diceva Matteo Salvini che la Lega si sarebbe presentata da sola oppure solo con chi avrebbe accettato la sua candidatura a Presidente del Consiglio. Basta incertezze, diceva.

Diceva Salvini che è urgente abolire la riforma Fornero. Fare piangere la Fornero, mica i lavoratori.

Diceva Salvini che non è più il tempo di fare accordi con i democristiani o i candidati che hanno già fallito al governo, solo candidature di rilievo.

Diceva Salvini che con Maroni, Zaia e Cota finalmente il Nord sarebbe stato libero da Roma e il federalismo sarebbe diventato realtà.

Diceva Salvini che Berlusconi è finito, bollito.

Diceva Salvini che con lui segretario la Lega avrebbe smesso di essere genuflessa a Forza Italia.

Diceva Salvini che negli anni passati la Lega non ha potuto attuare il proprio programma per colpa di Forza Italia.

Ieri sera alle 22.20 Berlusconi ha twittato:

«A ho appena firmato con @matteosalvinimi e @GiorgiaMeloni il programma elettorale del . Uniti si vince! »

Fine della favola triste.

Buon venerdì.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2018/01/19/combattere-levasione-fiscale-con-levasore/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui.