Ci si vede a Forlì
Giovedì 3 aprile alle 17 nella Sala Polivalente Koinè in via Valverde 15.
Tutte le informazioni sono qui.
Giovedì 3 aprile alle 17 nella Sala Polivalente Koinè in via Valverde 15.
Tutte le informazioni sono qui.
Una tre giorni importante per discutere di legalità in tutte le sue forme il 4, 5, e 6 aprile a Campi Bisenzio (FI). Ci vediamo lì. Clicca qui per scaricare il programma.
Dove ragazzi freschissimi e attivi stanno organizzando una serie di incontri che allenano il muscolo della curiosità. Il loro resoconto della serata è qui.
Giovedì 21 novembre, alle 10.30, presso la Sala delle conferenze del Viminale, sarà presentato il cortometraggio “Fiori dal cemento”. Il corto è stato realizzato da un gruppo di giovani scout di San Damiano d’Asti, il Clan Jonathan Livingston, dopo l’esperienza di lavoro su un bene confiscato, dedicato ad Alberto Varone, a Maiano di Sessa Aurunca. Fiori dal cemento racconta la storia di questo imprenditore ucciso dalla camorra per non essersi piegato alle richieste dei clan.
L’evento sarà l’occasione per illustrare le iniziative che il ministero dell’Interno intende mettere in campo per i beni confiscati, per fare in modo che la loro reimmissione nell’economia legale sia sempre più efficace e produttiva e, soprattutto, serva a costruire esempi positivi di cooperazione e impegno sociale.
Alla presentazione parteciperanno tra gli altri: il presidente della Commissione antimafia, Rosy Bindi, il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Berretta, il direttore dell’Agenzia per i beni confiscati, prefetto Giuseppe Caruso, l’attore Giulio Cavalli, l’avvocato Ilaria Ramoni, autrice di un libro sui beni confiscati.Concluderà il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico.
Per partecipare all’evento sarà possibile richiedere l’accredito entro le 13.00 di mercoledì 20 novembre inviando una e-mail all’indirizzo: segreteria.bubbico@interno.it
(link)
Domani sera sarò all’Arci di Lodivecchio, alle ore 21, in via Giosuè Carducci. Nel lodigiano, insomma: a casa mia. Mi ero ripromesso di non fare più nulla per due motivi: perché nel lodigiano troppe cose devono ancora essere spiegate (e indagate) su ciò che mi è successo e come è stato gestito e perché nonostante la mia ostinazione non amo vivere un territorio che mi ha ferito e con cui fatico a fare pace.
Domani però torno con alcune novità: torno con un’indagine aperta sulle convergenti versioni di due diversi collaboratori di giustizia (avete letto bene: almeno due) su di me e la mia eliminazione. E questa certo non è una grande notizia ma è l’inizio di molte cose, sicuro. E poi torno con arresti eccellenti e molto lodigiani: i nomi che escono dall’ordinanza (ovviamente sono ipotesi, eh, non do la soddisfazione di farmi anche querelare oltre che minacciare) sono molto più lodigiani di quello che “timidamente” è stato scritto. Sono a Lodivecchio, a Tavazzano e sono anche i proprietari a Lodi di un’edicola proprio in Piazza e ex proprietari di una nota pasticceria di Corso Roma nonché di un panificio pasticceria (vi ricordate quando dicevo che l’omicidio del carabiniere Sali era avvenuto in un quartiere “ricco” di criminalità organizzata e tutti si erano straniti? Beh, è proprio lì a 100 passi, per dire). Insomma è vero che il giudizio di un GIP è solo l’inizio di un iter giudiziario che deve decidere colpevoli o no ma l’inopportunità di certi atteggiamenti è un fatto che può anche essere giudicato moralmente e i fratelli Catanzaro (che compaiono nell’ordinanza) hanno un modus operandi che dovrebbe aprire domande. Subito. Urgentemente. E senza paura.
Si legge nell’ordinanza (a pagina 521) e in un bell’articolo di Cesare Giuzzi sul Corriere della Sera che:
Vale la pena di prernettere un breve excursus cronologico in ordine alia presenza sui territorio lodigiano dei fratelli CATANZARO
I fratelli CATANZARO Stefano ed Ignazio giungono al Nord provenienti da Palermo tra !a fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 in stato “dichiarato” di poverta, tanto da usufruire dei sussidi comunali.lnizialmente avviano un panificio, poi un bar nella centrale via Roma di Lodi ed infine, dopo aver ceduto tutte le attivita commerciali, si dedicano in via esclusiva aile costruzioni edili, per poi tornare ad occuparsi di attivita commerciali, mantenendo attivi entrambi i settori.
Nel1985, Catanzaro Stefano, in concorso con altre persone di origine palermitana viene arrestato per rapina nei confronti di un gioielliere di Lodi. Qualche anno prima era stato denunciato per un furto in un cantiere.Evidentemente, dopo tali condotte penalmente rilevanti, sfociate in denunce per reati contro il patrimonio. Stefano CATANZARO inizia Ia ascesa economica operando ininterrottamente per un lungo periodo nel settore della edilizia ,fino ad assumere una posizione di spicco nella zona di Lodi e di Massalengo, luogo nel quale le irnprese edilizie individuali di Stefano ed lgnazio CATANZARO hanno costruito diverse unita abitative , co!tivando i rapporti con le banche del luogo.
Ad oggi sono tutti in attesa di giudizio, certo. Ma i dettagli intanto pongono dubbi, domande. Non spetta a noi dare risposte, ma ci spetta coltivare e custodire le domande. Almeno questo.
L’evento su facebook è qui.