Vai al contenuto

follonica

Salvini fa il leone, scatena i suoi, ma dopo essere stato denunciato corregge il suo post su Follonica. E torna agnello.

(Ne scrive, tra gli altri, Gli Stati Generali. Da parte mia tutta la vicinanza a Andrea Maestri che è un amico prima che un bravo parlamentare)

“Ma perché non vai a farti una sega al mare……. Io ti auguro che un ROM possa stuprarti la figlia così vediamo cosa fai!!!!!!!”.

Questo è uno dei commenti lasciati dai seguaci di Matteo Salvini all’indirizzo del parlamentare Andrea Maestri di Possibile, reo di aver presentato un esposto per istigazione all’odio razziale contro il leader leghista per un suo post a sostegno dei due dipendenti del supermercato Lidl di Follonica che avevano rinchiuso nella gabbia dei rifiuti e della merce fallata due donne di etnia Rom, per poi irriderle pubblicando il video online.

Salvini, che quotidianamente fomenta i bassi istinti delle sue “legioni di imbecilli” sui social network, prendendo di mira gli “immigrati invasori” e chiunque osi parlare di “integrazione” (una parolaccia utilizzata da finti “buonisti” razzisti contro gli italiani, per dirla con le colorite espressioni utilizzate dal capo del Carroccio), non aveva perso l’occasione per speculare sul fatto accaduto nella cittadina in provincia di Grosseto, difendendo i due impiegati della nota catena di distribuzione e attaccando le due ROM “FRUGATRICI”. A chiusura del post, si era lasciato andare a un commento ironico su una delle donne rinchiuse, menzionando l’ormai immancabile “ruspa”. Un eccesso – l’ennesimo – notato da Maestri (che di mestiere fa l’avvocato) che si è presentato al Tribunale di Ravenna con l’esposto.

Tempo qualche ora, ed è arrivata la reazione del leader della Lega, che pubblicando sulla sua pagina una foto del parlamentare di Possibile, gli ha aizzato contro la sua plebe con questo post: “ROBA DA MATTI! Signore e signori, ecco a voi il deputato sinistro Andrea Maestri. Ha presentato un esposto contro di me al Tribunale di Ravenna per aver offerto sostegno ai lavoratori della LIDL che avevano colto sul fatto le signore “frugatrici”, scrivendo che “il signor Salvini Matteo ha fatto pubblica apologia di un reato e ha istigato all’ODIO RAZZIALE”, citando anche la “persecuzione dei rom perpetrata dal regime NAZISTA”! Ma questo da che pianeta viene???”.

Come suini attratti dal mangime, i fedeli hater dell’europarlamentare assenteista hanno iniziato a commentare in massa, evocando stupri, sterilizzazioni e amenità di ogni tipo contro Maestri. Tutto come da copione, perché quella utilizzata da Salvini per colpire l’avversario politico è una pratica assai comune dalle parti di Lega e M5S, partiti che attingendo a un elettorato composto in parte da disagiati e analfabeti funzionali, si nutrono della loro rabbia sfruttando un vuoto legislativo e la complicità di Facebook e Twitter, che collaborano assai poco con le forze dell’ordine quando si tratta di perseguire penalmente chi insulta e minaccia utilizzando le loro piattaforme.

Ma siccome un esposto è una cosa seria (a differenza degli “standard della comunità” di Facebook), Matteo Salvini dopo qualche ora ha modificato il primo post su Follonica, cancellando il commento, la parola ROM e il riferimento alla “ruspa”. Una scelta probabilmente suggerita da un legale, ma comunque tardiva perché lo screenshot della prima versione del post era ormai di dominio pubblico e soprattutto (Facebook permettendo…) lo storico è recuperabile anche dopo mesi dalle autorità competenti.

L’ennesima vergognosa esibizione del leader della Lega e delle sue mandrie, ci ricorda quanto in Italia sia indispensabile una legge “hate speech”, ovvero una norma che possa contrastare il fenomeno dell’incitamento all’odio in rete. Un fenomeno che se ulteriormente sottovalutato potrebbe uscire dai confini del “mondo virtuale” con conseguenze drammatiche.