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GAY

La rivoluzione delle suore

Mi ispira una naturale simpatia.

Che l’attuale guardiano dell’ortodossia cattolica, amico e stretto collaboratore di Ratzinger, possa decidere per un’apertura di dibattito all’interno della chiesa, è un’ipotesi inesistente. Per ora si cercherà di ridurre al silenzio le suore femministe, poi si vedrà. Anche i dotti e anziani cardinali sanno che la storia non si ferma davanti a un portone, nemmeno a quello di San Pietro, per loro è sufficiente cercare di distrarla un po’, ci penseranno altri ad affrontarla.

Qui l’articolo di Aurelio Mancuso.

Le convenzioni dell’amore

In un periodo di forte crisi economica, in Italia non c’è spazio per interrogarsi sui sentimenti e sui modelli di famiglia emergenti, mentre un legislatore ed un politico attento ai cambiamenti sociali partirebbe proprio da quei dati, perché la trasformazione economica investe anche il profilo culturale e sociale di un paese. Non si può modificare, infatti, ciò che ci circonda, se non si parte da un processo di cambiamento che coinvolge sé stessi, le proprie convinzioni e la modifica dei clichè tramandati dalle generazioni precedenti, tutti protesi alla criminalizzazione delle condotte che ledevano “la moralità pubblica e il buon costume”.
La Cassazione, con la sentenza n. 4184, si è espressa in tema di matrimoni tra omosessuali, con una soluzione che tenta di accontentare sia il mondo cattolico, arroccato su una posizione che vieta l’amore tra soggetti dello stesso sesso (che pure si annida sempre più negli ordini sacerdotali) e le richieste incalzanti di riconoscimento che arrivano dal mondo gay.
La Suprema Corte evidenzia come non sia possibile, per gli omosessuali, con l’attuale legislazione, «far valere il diritto a contrarre matrimonio, né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all’estero», specificando però che questa «intrascrivibilità delle unioni omosessuali dipende non più dalla loro ‘inesistenza’, e neppure dalla loro invalidità, ma dalla loro inidoneità a produrre quali atti di matrimonio, appunto, qualsiasi effetto giuridico nell’ordinamento italiano». Un’ escamotage, dunque, che riconosce le unioni omosessuali, non consentendone esplicitamente, tuttavia, l’applicazione nel nostro ordinamento. 

Ne scrive Manila sul sito di Non Mi Fermo.

Buttafuori per i gay

Succede a Luino ma succede ciclicamente in qualche città sparsa per l’Italia. Questa volta mentre stavano ballando “sono stati costretti a scendere, insultati, brutalmente pestati e infine allontanati dal locale. Su richiesta dei ragazzi sono intervenuti i carabinieri e al pronto soccorso dell’ospedale locale sono state prestate loro cure immediate”, come denuncia il presidente dell’Arcigay di Verbania Marco Coppola. Non stupisce il fatto che sia successo ancora quanto l’abitudine che sembra essere subentrata: qualche omosessuale pestato per strada o al ristorante è la notizia che non colpisce più e sta sotto le altre di cronaca di solito in un riquadro piccolo piccolo con la solita noiosissima foto dei due ragazzi abbracciati di spalle. Non mi importa se la questione nel comune sentire viene vissuta come una piccola disputa tra estremisti opposti (quante volte ho sentito dire “beh, anche loro però potrebbero non essere sempre così esibizionisti), per le strade dove è macho esporre il proprio essere protofascisti o sfanculare sorridendo i negri e i terroni: io questa cosa che rischi le botte per una tua idea o predisposizione legittima non so proprio come spiegarla ai miei figli. Non riesco a “normalizzare” il racconto per trovarci una logicità. E non riesco a capire perché crediamo sia normale che siano loro a doversi difendere il giorno dopo sui giornali come se non fosse una questione di convivenza e quindi di politica. Perché il dibattito sull’omofobia sembra scomparso ma la violenza no.

Paola Concia e Ricarda Trautmann, spose.

Biglietto di auguri a Paola Concia e Ricarda Trautmann

So che gli auguri in ritardo possono suonare come sconvenienti o riparatori, ma in questa sera di Agosto forse mi viene voglia più di tutto di augurarci il miglior futuro per il vostro matrimonio. Perché i simboli (quando non sono maldestre armi di feticcio) sono importanti, come le parole, come le leggi o meglio ancora come i buchi di leggi che tutti ci auguriamo In futuro di leggere e se possibile di scrivere. Perché un’unione che può permettersi di non esistere sta in ogni forma d’amore ma un’unione che faccia rima con diritti deve stare nelle carte e nel riconoscimento universale. È per questo che Il vostro matrimonio al di là dei riti e degli invitati è un obbligatorio viaggio di nozze per il resto del mondo. È un inizio al religioso rispetto di una laicità di Stato che vuole stare nel rispetto, nell’uguaglianza e nei diritti da scrivere ridisegnando una sensibilità legislativa, politica e di convivenza sociale che deve avere il coraggio di osare quello che già c’è, che già si sa, che già si vede e si frequenta eppure rimane sotto la cenere della timidezza di un moderatismo che è il sinonimo poco coraggioso dell’ottundimento portato al compromesso.
Cara Paola, ai tuoi invitati avrai dovuto spiegare che ci sono amori che vengono rinchiusi nel libro nero delle provocazioni, in Italia, come se fossero con gli stessi umori e le stesse pulsioni di onorevoli pedofilie o puttan tour parlamentari. Avrai dovuto dire alla tua compagna che quel bacio dopo il si è una corruzione che non merita nemmeno di diventare argomento di discussione qui dove ci si dà di gomito sorridendo di logge, P4, corrotti senza corruttori e processi più lunghi della loro fine.
La vostra unione c’era ma adesso esiste. E io ci auguro un Paese all’altezza di tutti gli amori possibili.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/07/care-paola-concia-e-ricarda-trautmann-spose/150282/

Dappertutto tranne che qui

Dopo New York anche lo Stato di Rhode Island ha approvato una legge che introduce nel suo ordinamento le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Dice il New York Times che la legge è un compromesso non essendo arrivata ad ufficializzare i matrimoni per il volere della chiesa. E quello che in giro per il mondo chiamano compromesso da noi è una rivoluzione che stenta ad arrivare. Si è fermata con Giovanardi all’Ikea.

Noi siamo (forse) ai registri delle coppie di fatto

E a New York è stato approvato il matrimonio gay. E senza alambicchi politici o remore medievali la spiegazione migliore la dà proprio uno dei quattro senatori repubblicani (Mark J. Grisanti) che ha votato la legge: chiedo scusa a coloro che si sentano offesi. Ma non posso negare a un essere umano, a un contribuente, a un lavoratore, alla gente del mio collegio e di questo stato, lo stato di New York, e a coloro che lo rendono grande gli stessi diritti che ho assieme a mia moglie.