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giancarlo abelli

‘Ndrangheta in Lombardia: cosa (non) hanno detto i politici Abelli e Giammario

«Il contesto processuale nel quale questi personaggi politici e le persone del loro entourage sono stati chiamati a testimoniare era fra i più delicati ed imbarazzanti che si possano immaginare, visto che qui si discute di ’ndrangheta e di patto di scambio politico-mafioso: si possono perciò ben spiegare le prese di distanza, il riferimento al gran numero di persone che si finisce con l’incontrare nel corso di una campagna elettorale». Per questo «i contributi dichiarativi» sono risultati «estremamente prudenti, assai generici, a tratti sfuggenti e in più di un passaggio inconciliabili con altre emergenze processuali: insomma, poco utili per l’accertamento della verità».

(Motivazioni della sentenza con cui i pm di Milano hanno inflitto le 41 condanne nel processo Infinito, tra cui quelle all’ex manager Asl Carlo Chiriaco e all’avvocato Giuseppe Neri)

Abelli e Chiriaco, e insorge lo sdegno

Se c’è qualcosa che più di tutto racconta il “lombardismo negazionista” sulla questione mafie al nord è la comicità (tragica) delle reazioni. arrivo a Pavia per un (bel) incontro sul tema mafie organizzato dal PD locale. Essendo a Pavia parlo (ovviamente) dei rapporti tra Chiriaco e Abelli (cose scritte e riscritte ovunque) e si accende subito lo sdegno. Come volevasi dimostrare.