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giulio cavalli

Cronaca grottesca di uno spettacolo vissuto di striscio

ansa_10880018_24570Oggi ho ricevuto moltissime mail che mi chiedono di spiegare cosa stia succedendo sull’asse Cavalli-Fiorani e soprattutto perché. In attesa di dare forma ad un’idea che non mancherò di stilare riporto l’articolo (puntuale) de IL CITTADINO di oggi. Almeno definisce la cornice di una vicenda che personalmente sta diventando kafkiana. Nei prossimi giorni dirò la mia, sempre che non mi svegli scarafaggio.

L’appello di Fiorani al tribunale:

«Fermate lo spettacolo di sabato»

DA IL CITTADINO 29 SETTEMBRE 2009

Sarà un giudice a stabilirlo. Il prossimo giovedì primo ottobre alle 12. Che lo spettacolo sui “furbetti del quartierino” di Eugenio de’ Giorgi vada in scena il 3 ottobre, nell’aula magna del Verri, non è più cosa certa. Ha chiesto l’intervento urgente del tribunale di Lodi, Giampiero Fiorani. La richiesta, inoltrata con lo strumento dell’ex articolo 700 del codice di procedura civile, è che venga «inibita la rappresentazione e la diffusione dell’opera teatrale “Previsioni meteo: diluvio universale. The rise and fall of Giampy”». Stando al codice, un ricorso d’urgenza «atipico», per salvaguardare «il diritto del ricorrente», in questo caso Fiorani, «minacciato da un pregiudizio imminente ed irreparabile», la messa in scena dello spettacolo, «nel tempo occorrente per giungere ad una decisione di merito». Insomma, la citazione in giudizio per danni da 5 milioni di euro inoltrata a de’ Giorgi non è sufficiente perché il dibattimento prevede un tempo per sua natura lungo, ci vuole un provvedimento urgente che possa bloccare la messa in scena del 3 ottobre.
Chiamati in un’aula del tribunale di Lodi dagli avvocati di Giampiero Fiorani, il prossimo giovedì: il teatro Nebiolo di Tavazzano e il suo legale rappresentante, l’attore milanese Eugenio de’ Giorgi e l’associazione culturale Duende che a lui fa capo, ma anche il comune di Lodi, nella persona del sindaco, Lorenzo Guerini.
Al ricorso urgente di Fiorani, sempre nella giornata di ieri, si è aggiunta la nuova diffida stragiudiziale di Carlo Baietta, l’agricoltore di Casaletto Lodigiano citato da de’ Giorgi nel suo testo, inviata a Giulio Cavalli, come Bottega dei mestieri teatrali, all’associazione culturale Duende, che fa capo a de’ Giorgi e al comune di Lodi. Anche qui l’invito è sempre lo stesso: non mettere in scena lo spettacolo almeno per la parte riguardante lo stesso Baietta. Pena il ricorso a via legali di risarcimento per «diffamazione aggravata». Un vero e proprio rebus giudiziario, dunque. E se da palazzo Broletto non arriva nessuna conferma («al momento non abbiamo nessun commento da fare sulla concessione dello spazio in affitto alle associazioni» risponde Andrea Ferrari, assessore alla cultura), de’ Giorgi ribadisce la volontà di portare avanti il suo progetto nonostante la citazione in giudizio, riservandosi di consultare i suoi legali prima di rilasciare dichiarazioni.
A parlare è anche Giulio Cavalli che, attraverso il suo legale, Pietro Gabriele Roveda, fa sapere che, se dovesse essere costretto a costituirsi in giudizio il prossimo giovedì, inoltrerà una richiesta di risarcimento danni allo stesso Fiorani per «lite temeraria», secondo l’articolo 96 del codice civile.
«La citazione del signor Fiorani probabilmente è la parte più comica di tutta quest’epopea teatrale – ha commentato Cavalli nella giornata di ieri -; vengono citati il teatro Nebiolo (di cui Cavalli è direttore artistico, ndr) e il suo legale rappresentante, che non esiste perché il Nebiolo non è una persona giuridica. Inoltre, come si evince dalle carte, il Nebiolo sarebbe il luogo dove clandestinamente dorme Eugenio de’ Giorgi, nome d’arte e non persona reale, perché qui è domiciliato nel ricorso. È come citare in giudizio Sbirulino per colpire la Mondaini».
Cavalli è entrato anche nel merito della diffida di Baietta, chiarendo la sua estraneità dall’organizzazione della data. «Il mio è un sostegno morale, difendo il diritto di esprimere delle idee – ha commentato Cavalli – ; da quando, in questo Stato semi-libero, questo sostegno è diventato un reato? Cos’è “favoreggiamento”?».

Tutto da rifare, dunque. E solo un giudice del foro di Lodi potrà dare il definitivo sì allo spettacolo sui “furbetti del quartierino” e sulla scalata Antonveneta tentata ai tempi dell’estate 2005 dalla Popolare di Lodi.
«Come Fiorani ha il diritto di mettere in pratica azioni legali per difendere la sua dignità, anche noi cittadini abbiamo il diritto di difendere la nostra, parlando di questa vicenda – commenta Margherita De Vizzi, dell’associazione Adelante, tra quelle che sostengono la messa in scena -. Se non si dovesse fare lo spettacolo, troveremo altre modalità per continuare a parlarne».

Rossella Mungiello

Stagione 09/10 Teatro Nebiolo: A CIASCUNO IL SUO

weblight_campagna_abbE’ online il programma della stagione del Nebiolo 2009/2010

A Ciascuno il suo

tutti gli appuntamenti di Prosa, Musica, gli incontri e le iniziative.

E’ possibile acquistare o prenotare gli abbonamenti scegliendo la propria poltrona, disponibili anche le informazioni su costi e modalità di acquisto.

Attualmente in via di definizione Teatro che passione! la rassegna di Compagnie Filodrammatiche;
La II edizione di Teatrock, concorso per band musicali;
I Musical.

A breve il calendario completo anche degli incontri del Centro di documentazione.

STAGIONE DI PROSA 2009/2010

sabato 3 ottobre ’09 Dionisi Compagnia Teatrale
Patate Una parola senza denti sulla guerra
Sul palco tre donne anziane, molto anziane, raccontano la guerra vista dagli occhi di chi “allora” era bambino, o ragazzo, trasformando quelle piccole storie in storie universali. Non è la guerra raccontata dall’informazione e nemmeno quella rielaborata dagli storici attraverso i documenti, è la guerra del vissuto, è la storia degli uomini e delle donne che nessuno si ricorderà più: non comandanti, non soldati, “solo” persone.
Spettacolo inserito in “LUOGHI COMUNI – residenze teatrali in giro per la Lombardia”

sabato 24 ottobre ’09 Scarlattine teatro
Scirocco. Ballata di viaggio
Un Caronte scafista di nome Joseph aiuta il pubblico ad attraversare il mare, introducendo lo spettacolo con un racconto sull’origine del male. È il mare quotidiano dell’indifferenza, dove abitano i cinque migranti protagonisti di Scirocco, spettacolo in movimento tra musica ed azione teatrale che al tema dell’immigrazione associa il tema del viaggio, del cammino e, indissolubilmente, del ritorno…
Spettacolo inserito in “LUOGHI COMUNI – residenze teatrali in giro per la Lombardia”

sabato 28 novembre ‘09 Compagnia Stabile del Teatro del Popolo
Montedidio
Di Erri De Luca
In poco tempo, a Montedidio, un quartiere di Napoli, un ragazzino di tredici anni si ritrova a crescere per diventare uomo. È bastato compiere tredici anni che subito è stato messo tra gli uomini ad occuparsi di cose adulte. Impara il lavoro, scopre l’amore e il dolore della perdita. Si ritrova solo a fare i conti con la vita. La guarda, la osserva con gli occhi puri di chi ancora non sa, si lascia trasportare dagli eventi per imparare poi a gestirli.

sabato 23 gennaio ‘10 Bottega dei Mestieri Teatrali
A cento passi dal Duomo
Di Giulio Cavalli e Gianni Barbacetto.Con Giulio Cavalli
colpisce l’essenza stessa della mafia al Nord, mettendola a nudo, mostrandone la collusione con la politica e la sua capacità di infiltrarsi nei gangli di potere. Ma la mafia al Nord non rappresenta solo un pericolo per il corretto svolgimento della libera concorrenza…. a Milano e in Lombardia si uccide, come nel profondo sud. Uno spettacolo supportato da dati e documenti per mappare l’attuale situazione, non per creare facile allarmismo, ma per segnalare alla coscienza civile la concreta e reale esistenza di un fenomeno criminale che si muove silenziosamente anche nell’operoso Nord Italia. “una ninna nanna dolce per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia”.

Sabato 6 febbraio ’10 Ilinx
Ilinx Machine.  A.T.A. Azienda Traghettatori Anime
Spettacolo per autovettura

La finzione del teatro entra nella realtà, la trasforma. La scena è paesaggio vero e proprio. Artificiale o  naturale che sia. I due parabrezza, i quattro finestrini, sono schermi, occhi che danno sul mondo.
Ma è dentro che succede. Voi, la macchina e la faccenda. La realtà si trasformerà. Trapasserete…
Immaginatevi di essere accompagnati in una macchina.
Immaginatevi di scoprire che siete erroneamente creduti morti.
Immaginatevi la più nobile fra le professioni: i traghettatori di anime.
spettacolo inserito in “LUOGHI COMUNI – residenze teatrali in giro per la Lombardia”

sabato 13 febbraio ‘10 amnesiA vivacE/Circo Bordeaux
Risorgimento Pop
L’Italia non risorge. L’Italia non c’è. La Storia non c’è. Perché è sempre inattendibile, la Storia. Nella
ricostruzione dello storico, come nei ricordi dei testimoni, nelle fiction, come nei romanzi, negli spettacoli. E
allora bisogna prendere tutto con le pinze perché tutto, ahinoi, dev’essere interpretato, aggiornato e
discusso.
Risorgimento pop è uno spettacolo sull’Italia che non c’è, sull’Italia che non sorge, che se è risorta, è
rimorta, uno spettacolo sul Risorgimento, sui quattro padri della patria, Mazzini, Garibaldi, Cavour,
Vittorio Emanuele, e sul suo antipapà, Pio IX. Due attori, risorti e rimorti, immortali cadaveri, soli in scena,
in mancanza di Italia. Per un risorgimento pop.

Venerdì 26 marzo ‘10 Bottega dei Mestieri Teatrali/Napoli Teatro Festival Italia/Next
L’apocalisse rimandata ovvero Benvenuta catastrofe
Di Dario Fo e Franca Rame. Adattamento, regia e interpretazione di Giulio Cavalli
Siamo dinnanzi all’apocalisse più grave di ogni tempo, il disastro ambientale del quale noi stessi siamo responsabili. L’unica via d’uscita sembra essere paradossalmente una catastrofe, che faccia fare al mondo un passo indietro. Giulio Cavalli mette in scena il testo di Fo e Rame aprendolo a contaminazioni diverse e mettendo in moto un singolare teatro d’inchiesta.
Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito parlare di ambiente, ecologia, energie sostenibili e rinnovabili? Quante volte subiamo l’inquinamento nozionistico di teorie e strategie che subito dopo si contraddicono o rimangono oscure? Il teatro può (e forse, deve) raccontare questo nostro rapporto prevaricante con l’energia in modo diretto, semplice ma non banalizzato e, perché no, istruttivo. L’apocalisse rimandata non è un campanello d’allarme (quello è suonato già tempo fa e non cene siamo accorti) ma piuttosto una “riunione condominiale”in teatro per decidere come rimboccarsi le maniche e chi fa cosa.

Venerdì 23 aprile ‘10 Teatro dei Limoni
Hamburger
“…Non si sale sul ring senza un buon motivo, e io ne ho almeno due.
Il primo è la rabbia. Mi scorre nelle vene, lungo le braccia, arriva nei pugni. E’ il mio ossigeno. E’ quello che mangio, che bevo. Non posso farne a meno. Amo stare qua sopra. E’ tutto il mio mondo. Un quadrato di luce e, attorno, il nulla….”
“…Il secondo motivo, invece, è Dante. E’ per colpa sua se sono qui.”
La storia di un ragazzo affetto da Disturbo Esplosivo Intermittente, che sin dall’adolescenza mostra un carattere eccessivamente violento, che lo porterà, dopo una serie di eventi negativi ad affrontare il riformatorio prima ed il carcere poi, fino all’incontro con un terapeuta, che, scoperta la sua patologia lo indirizzerà verso la boxe….”

STAGIONE DI MUSICA 2009/2010
Sabato 7 novembre ’09  Bar Boon Band
Randagi di Cristallo
Musica e poesia con i senza tetto della Stazione Centrale di Milano

sabato 16 gennaio ‘10 Mondorchestra
La mafia non esiste
Musica popolare siciliana

sabato 20 febbraio ‘10 Contrabbanda
Musica senza frontiere
La banda degli ottoni di Milano

Domenica 20 dicembre ‘09
NANNI SVAMPA
50 anni di storia musicale lombarda

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PER UN TEATRO CIVILE 2009/2010
Giancarlo Caselli
Carlo Lucarelli
Raffaele Cantone e  Antonio Ingroia e Alberto Nobili
“L’etica libera la bellezza” video e incontro con Don Luigi Ciotti
“La santa” video e incontro con Ruben Oliva
Marco Travaglio
Biondani/ Malaguti/ Gerevini “Popolare 4 anni dopo”
Gioacchino  Genchi


BIGLIETTI
intero € 12,00
ridotto *, convenzionato € 8,00
*giovani fino a 25 anni, over 60, studenti con tessera universitaria, gruppi di oltre 10 persone
per gli spettacoli Patate, Scirocco, Ilinx Machine A.T.A ingresso unico € 3,00
per il concerto di Nanni Svampa ingresso unico € 15,00

ABBONAMENTI:
PROSA: n. 5 spettacoli a € 37,50
PROSA IN COPPIA: valido per due persone n. 5 spettacoli a €  70,00
In abbonamento: Montedidio, A 100 passi dal Duomo, Risorgimento pop, L’apocalisse rimandata ovvero Benvenuta catastrofe, Hamburger
N.B. Gli abbonamenti Prosa e Prosa in coppia danno la possibilità di mantenere la propria poltrona anche per gli incontri gratuiti del Centro di documentazione previa prenotazione.

MUSICA: 3 concerti a € 22,50
(Nanni Svampa FUORI abbonamento)

TEATRO CHE PASSIONE ! Rassegna filodrammatiche: 4 spettacoli a € 30,00

ADOTTA UNA POLTRONA: gli spettacoli di Prosa*, Teatro che passione e Musica a € 97,50
*fuori abbonamento solo Ilinx machine ATA
N.B. con questa formula l’abbonato acquisisce il diritto di disporre delle propria poltrona previa prenotazione anche per tutte le altre manifestazioni organizzate dal Teatro Nebiolo siano esse gratuite o a pagamento.

Modalità di prenotazione e orari biglietteria:
prenotazione telefonica :  numero 331 9287538 dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:00; nei giorni di spettacolo è possibile effettuare la prenotazione telefonica a partire da 1 ora prima dell’inizio spettacoli.
È possibile effettuare la prenotazione anche via mail all’indirizzo info@teatronebiolo.org (in questo caso la prenotazione si considera valida solo se viene confermata dalla biglietteria).
Orari biglietteria: da lunedì a venerdì dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 presso gli uffici del teatro ; nei giorni di spettacolo 1 ora prima dell’inizio presso il teatro.

Teatro Nebiolo
Via IV Novembre snc – Tavazzano con Villavesco (LO)

Lettera al Teatro che avrei dovuto studiare

criticiAmmetto che c’erano tutti i segnali per aspettarselo: un teatro così, sempre attento a non infilarsi sporcizia tra i denti e non sgualcire la piega della pettinatura. Mettici anche che non era per niente male il party tutto ossigenato e invecchiato finto con le vernici dell’ultimo “teatro civile” così glamour e chic da diventare popolare per davvvero dalla parte più eletrizzante ed economizzante del termine. Ho passato gli ultimi anni a sfilare con gli eroi concettuali della denuncia da proscenio, perchè in fondo era un segreto tutto nostro che il coraggio querelabile o pallottolabile (se si potesse dire così, come da cerimoniale, delle pallottole), quel coraggio che rischia di scolorire il fondotinta dell’arte bastava farselo intervistare e poi fingere di dimenticarlo in quinta.

Riconosco anche che sbucciarsi il cervello sulle sentenze piuttosto che i manuali di dizione, o bere duecento caffè e mezzo spritz con i giornalisti, nemmeno buoni per abbinarci un cappello tronfio o una borsa biennalina, non è drammatirgucamente abbastanza cremoso per i convivi degli attori che chissà cosa avrebbero potuto essere.

Aggiungici anche i critici, quelli che in quarant’anni di criticabilissima carriera a criticizzarsi con il carisma sotto al palato che puzza ancora dell’ultimo buffet, mettici che i critici non hanno mica bisogno di disabituarsi a volare via, adesso che si sono convinti di  uscirsi in volo così bene da credere di essere davvero in alto e a pancia in giù.

Dal finestrino della macchina blindata, mentre fischiamo lampeggiando blu appesi primitivi alle maniglie d’appiglio, il Teatro che avrei dovuto studiare mi gira lo stomaco.

Tutto un zumpapa di attori scarsi che mi capiscono, dieci volte di sottotesto ad ogni battuta.

Tutto festival di lodi che si sciolgono al sole perchè d’estate il teatro è un doposole.

Tutta una militanza che si spegne al primo colpo di tosse del prossimo bonifico.

Tutto a sinistra, e subito il giorno dopo a destra perchè lei intendeva il lato dal senso di chi guarda e comunque solo gli idioti non barattano l’idea perchè bisogna pur lavorare. Se possibile di spalle.

Intellettuali alle feste, fallotropi in tournée, nordisti al nord, sudisti al sud e centristi al momento del contratto.

Rivoluzionari nel comunicato stampa, balbettanti sul copione (per esigenze di purezza), con la lingua sulle scarpe (per una replica pagata in pizze) e infine mimi muti come da esigenze di scena.

Tutto a tessere seta e barattarla per flanella per un occhiello in terza pagina.

Tutto che mi capisce, che chissà come deve essere difficile, che è il trionfo della parola, che è il teatro che allora funziona, che se ho bisogno mi ha promesso che come un teatro che si rispetti è sempre a disposizione.

Appena finiscono di smontare l’ultimo studio di quanto piove in testa a Shakespeare o il prossimo debutto del ludico brodino dialettale.

Dal finestrino della macchina blindata, mentre fischiamo lampeggiando blu appesi primitivi alle maniglie d’appiglio, il Teatro che avrei dovuto studiare è uno sbadiglio. Muto e spento.

[Comunicato stampa] Bloccata la data del 23 aprile a Lodi dello spettacolo “Diluvio Universale” di De’ Giorgi, ecco perchè:

GIANPIERO FIORANI BLOCCA LA RAPPRESENTAZIONE A LODI DI UNO SPETTACOLO TEATRALE SULLA VICENDA ANTONVENETA/BANCA POPOLARE E DIFFIDA L’ATTORE GIULIO CAVALLI, ORGANIZZATORE DELLA SERATA

Lodi, 15 aprile 2009 – La decisione dell’attore e regista Giulio Cavalli di organizzare a Lodi la rappresentazione dello spettacolo teatrale “Previsioni meteo: diluvio universale – the rise and fall of Gianpy” di Eugenio de’ Giorgi, scatena le ire di Gianpiero Fiorani, che tramite i suoi legali diffida Giulio Cavalli dal dare corso alla rappresentazione e successivamente, non avendo ottenuto quanto richiesto, comunica di vedersi “costretto ad agire per ottenere il risarcimento degli ingentissimi danni che derivano dalla denunciata situazione di illiceità”.

Lo spettacolo, che era atteso a Lodi per il 23 aprile, è tratto dal libro Capitalismo di rapina di Paolo Biondani, Mario Gerevini e Vittorio Malaguti, (ed. Chiarelettere 2007) e ripercorre le tappe della scalata Antonveneta, la storia quotidiana fatta di corruzioni, manovre losche e intercettazioni imbarazzanti dei furbetti del quartierino.

Fiorani stesso, tramite legali, fa sapere che “è francamente sconcertante che, essendo in corso il processo relativo all’accertamento dei fatti si possa ritenere civile e legittimo rappresentare quanto accaduto in modo distorto, danneggiando così non solo persone a tutt’oggi innocenti, ma soprattutto il lavoro delle istituzioni”. In seguito alla lettera di diffida di Fiorani a rappresentare lo spettacolo, è stata ritirata la disponibilità della location lodigiana prevista per la messa in scena, mossa che ha riconosciuto implicitamente a Fiorani il potere non solo di sopprimere uno spettacolo teatrale, ma anche di minare le forme dell’informazione stessa.

Un atto spiacevole quello di Fiorani nei confronti di Giulio Cavalli, che rappresenta un gesto di intimidazione per impedire che i cittadini lodigiani possano liberamente assistere ad uno spettacolo che si propone, attraverso materiali documentari, solo di fare informazione. Atto gravissimo e paradossale, considerato che lo stesso spettacolo è già stato rappresentato su Milano nel gennaio del 2009. A questo proposito scrive l’avvocato Pietro Gabriele Roveda, legale di Giulio Cavalli: “lo spettacolo “Diluvio Universale” è stato in scena a Milano presso il Teatro Olmetto dallo scorso 12 gennaio 2009 e non risulta che l’Autorità Giudiziaria sia intervenuta ad inibirne la rappresentazione. In merito alla possibilità che la messa in scena possa turbare il corretto svolgimento dell’attività processuale in corso, la decisione spetta unicamente all’Autorità Giudiziaria procedente, a cui il dr. Fiorani può indirizzare le proprie doglianze. Sommessamente rilevo che, per quanto si apprende dalla stampa, il dr. Fiorani è coinvolto in processi – in corso – anche presso il tribunale di Milano, che non ha ritenuto di bloccare le rappresentazioni in quella città. Per quanto attiene al merito dello spettacolo il dr. Fiorani potrà rivolgersi direttamente all’autore, pure se lo stesso spettacolo è la trasposizione fedele del libro “Capitalismo di rapina” (Biondani – Gerevini – Malagutti; ed Chiarelettere 2007), e riguarda quindi fatti già pubblicati.”

Ha dichiarato l’attore Giulio Cavalli:  “La vicenda esonda dal merito di questo spettacolo nello specifico: qui si tratta di dover ribadire il diritto di rappresentare con il mezzo teatrale una vicenda nel cuore stesso della città in cui è nata. Il diritto di opinione (sia essa sulle colonne di un giornale o su di un palcoscenico) non è un rebus da giocarsi tra me e il dr. Fiorani ma molto più banalmente un diritto sancito dall’articolo 21 della Costituzione; proprio per questo lo rivendico con forza e convinzione. Lo stesso diritto che eserciteranno i cittadini spettatori nell’applaudire o criticare la rappresentazione. Nonostante il mio “religioso” attaccamento al teatro come forma di opinione mi sorprende che una semplice rappresentazione possa addirittura diventare  d’intralcio per le istituzioni. Le prenotazioni ricevute, il sostegno dimostratomi e soprattutto il neonato comitato organizzatore formato da diverse associazioni del territorio che gestiranno con noi la realizzazione della serata, dimostrano l’esigenza che lo spettacolo di De’ Giorgi sia visto e giudicato anche a Lodi. Sono comunque pronto a bloccare la realizzazione dello spettacolo nel caso in cui l’Autorità Giudiziaria (e non certo il dr. Fiorani) dovesse ritenerlo opportuno.”

L’organizzazione dello spettacolo (curata da Associazione culturale Adelante!, Associazione culturale Bottega dei Mestieri Teatrali – Teatro Nebiolo, Associazione culturale Casa del Popolo, Centro Documentazione Teatro Civile, Circoscrizione locale dei soci di Banca Etica della provincia di Lodi, Laboratorio per la Città, Legambiente Lodi, Punto Informativo Finanza Etica, Rete Lilliput-Nodo di Lodi) comunicherà nei prossimi giorni la nuova data e il luogo (per cui è stata fatta richiesta al Comune di Lodi).

Ufficio Stampa Giulio Cavalli
Alessandra Depaoli
3477519671 aledepaoli78@gmail.com

Dario Fo esprime la sua solidarietà a Giulio Cavalli

Stamane è giunto un messaggio di solidarietà verso Giulio Cavalli da parte del Premio Nobel Dario Fo e della Moglie Franca Rame.

“In un dialogo in catalano antico fra un contadino e un giullare che si lamentava per le angherie e le minacce subite di continuo ad opera di sconosciuti, il villano chiedeva al fabulatore: “Ma di cosa ti minacciano?” . Il giullare rispondeva: “Addirittura di spaccarmi la testa ” e il villano commentava: “Accidenti! Devi avere un gran cervello in quel cranio! E’ quello che fa paura ai mascalzoni e ai tiranni. Vuol dire anche che sai far ridere delle loro angherie: la risata è l’atto più insopportabile per i potenti e i prepotenti. Hai tutta la mia ammirazione. Grazie.” così terminò il villano offrendo al giullare un calice di vino e la sua colazione. A nostra volta, Franca ed io, ti diciamo caro Giulio: Grazie.”

DARIO FO

Nuove dichiarazioni di solidarietà per l’attore Giulio Cavalli

Ieri (27 Novembre), durante la seduta alla Camera per discutere del decreto legge 1857, l’on. Luisa Bossa ha espresso solidarietà all’attore e autore teatrale antimafia Giulio Cavalli:

(…) Abbiamo letto stamattina che la giunta di destra di Milano ha negato la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, lo scrittore perseguitato dalla camorra. A Lodi, mentre era lì per uno spettacolo, Giulio Cavalli, nonostante viva sotto scorta, ha trovato scritte minatorie sulla sua auto. Milano chiama Lodi: comuni del nord. Non vi è alcuna preoccupazione per la vita di questi ragazzi (…).

Ieri pomeriggio è arrivato anche l’attestato di solidarietà da parte del responsabile dei giovani dell’Associazione Mafia Contro di Palermo, Giancarlo Russello: « a Giulio Cavalli va tutta la nostra solidarietà. Non fermarti davanti a gesti così ignobili e compiuti da anonimi codardi! »

Dopo le minacce mafiose a Cavalli, continuano ad arrivare attestati di solidarietà e di stima nei confronti dell’attore lodigiano. Oltre le rilevanti e già citate di mercoledì da parte di Giovanni Impastato, Paolo Rossi, Antonio Ingroia, Pino Maniaci, Leoluca Orlando, Carlo Lucarelli (tornato sull’argomento stamattina con un editoriale sull’Unità), Giuseppe Lumia, Sergio Nazzaro, Pino di Maula, Vito lo Monaco, Vincenzo Conticello e Rosario Crocetta, giungono quelle di:

Salvatore Borsellino, Benny Calasanzio: Non esprimiamo soltanto solidarietà, ma ci impegnamo a partecipare in prima persona agli spettacoli e alle manifestazioni che vedranno protagonista Giulio, coscienti che non debba essere prerogativa solo dello Stato proteggere Cavalli, ma anche impegno dei suoi spettatori e dei suoi colleghi, perché a queste minacce si deve rispondere con la partecipazione, con la diffusione del messaggio di Giulio.
Solo così minacciare uno come Cavalli diventerà controproducente. Giulio rappresenta la prosecuzione di quello che fu il messaggio di Peppino Impastato e mette a nudo la pochezza e la nullità di questa gentaglia senza arte né parte che si fa chiamare “d’onore”.
Se vogliono far del male a Giulio devono prima farlo ai suoi spettatori, e Salvatore Borsellino e Benny Calasanzio saranno in prima fila.

Carlo Lucarelli (dall’editoriale di questa mattina sul quotidiano L’Unità): Giulio Cavalli come Peppino Impastato ride di mafia, (…) così Giulio è sotto protezione da parte delle forze dell’ordine (…), allora non dimentichiamoci che siamo in Italia, perché è da un po’ che sta succedendo questa cosa, che oltre a quelli che stanno in prima linea nella lotta alla mafia, come magistrati, forze dell’ordine, amministratori e giornalisti, vengono minacciati e colpiti anche gli scrittori, anche gli attori, anche i giullari, oltre che i semplici
cittadini. E questo significa due cose. Che la cultura fa paura come la legge e l’informazione perché è lei stessa legalità e informazione.

Davide Enia (attore teatrale): sono assolutamente solidale con Giulio. Il fatto che stia rompendo i coglioni è indice della bontà del lavoro che sta facendo ed è altresì evidente che questo sia il nervo scoperto di un paese che disconosce la legalità e la correttezza. Giustizia e legalità non sono parole, ma prospettive. In quanto tali hanno una capacità di raccontare il presente e questo presente, è fatto di strada che puzza di pisci, eroina che è tornata nei quartieri e di mala amministrazione.

Lorenzo Guerini, Sindaco di Lodi e Andrea Ferrari, Assessore alla Cultura: la nuova minaccia che ha colpito la Bottega dei Mestieri Teatrali e l’attore Giulio Cavalli che da molti mesi portano avanti un importante progetto di controinformazione rispetto alla criminalità mafiosa è un fatto grave che preoccupa, anche per le modalità con cui è avvenuto e in territorio, quello lodigiano, sostanzialmente estraneo a simili episodi.
Il Comune di Lodi è stato tra i promotori principali insieme al Comune di Gela e alla Bottega dello spettacolo Do Ut Des che ha aperto una importante collaborazione tra due Comuni apparentemente distanti ma uniti dalla voglia di combattere la cultura della illegalità.
La nostra solidarietà non è quindi formale ma vuole sottolineare il nostro impegno a non lasciare solo chi tenta di aprire, anche al nord, una importante operazione di carattere culturale rispetto a dei temi che, troppo spesso, vengono sottovalutati.

Nuova minaccia a Giulio Cavalli

Nuova minaccia a Giulio Cavalli

Solidarietà all’attore dal mondo politico, dello spettacolo e della società civile

Giulio Cavalli, autore, attore e regista teatrale, ha ricevuto l’ennesima, insostenibile, minaccia mafiosa lunedì sera.

Durante le prove del suo spettacolo nel teatro di Tavazzano (Provincia di Lodi), infatti, alcuni sconosciuti hanno imbrattato, il furgone della Compagnia di Cavalli con le scritte “Smettila” con una croce accanto, “Non dimentichiamo” e “Riina Libero” – scritta, quest’ultima, che riprende quelle apparse a Palermo pochi giorni fa.

Non è la prima volta che accade. In aprile Cavalli ha ricevuto una email con minacce di morte e successivamente è stata disegnata una bara sul teatro Nebiolo di Tavazzano, di cui è direttore artistico. Le intimidazioni arrivarono dopo il suo spettacolo “Do ut Des” che ridicolizzava la mafia. A causa di queste e altre minacce da 7 mesi l’attore è sotto programma di protezione anche nelle trasferte per i suoi spettacoli.

Giulio Cavalli è da anni impegnato a teatro contro la mafia, e da tre mesi cura una rubrica, RadioMafiopoli, in onda su AgoraVox Italia e FascioeMartello, che si rifà a Onda pazza, la trasmissione di Peppino Impastato, dove l’attore  disonorava la mafia. Nella penultima puntata di RadioMafiopoli (12 novembre) l’attore si scagliava contro il boss Totò Riina e probabilmente a qualcuno, questo, non è piaciuto.

Nel frattempo arrivano i primi attestati di solidarietà da parte del mondo civile, dello spettacolo e del giornalismo:

Giovanni Impastato (fratello di Peppino Impastato): “Questi atti sono deplorevoli per una persona impegnata dal punto di vista culturale e artistico che cerca di contribuire a tenere alti i valori della legalità, con la stessa ironia che Peppino, che poi purtroppo è stato zittito, ha portato avanti in quegli anni con la sua trasmissione Onda pazza. L’ironia è un’arma micidiale. Come Giovanni Impastato sono solidale con Giulio Cavalli e cercheremo di stargli vicino in tutti i modi possibili

Paolo Rossi (attore con cui ha esordito Cavalli): “È  un momento molto brutto, ma questo significa che il teatro ha ancora valore e allora su quello bisogna puntare. Tutta la mia solidarietà, tutta.

Leoluca Orlando (deputato IDV): “Esprimo tutta la mia solidarietà a Giulio Cavalli in questo momento così complicato per le inaccettabili intimidazioni a chi vuole coniugare libertà ed arte a chi vuole denunciare la violenza mafiosa e i suoi inaccettabili legami istituzionali.

Antonio Ingroia (Sostituto Procuratore di Palermo): “Massima solidarietà e preoccupazione, purtroppo questo segue altri avvenimenti intimidatori come quelli di Partinico nei confronti di Pino Maniaci, e questo dimostra che c’è sempre una maggiore insofferenza delle mafie, non solo contro i giudici, ma anche contro le persone di cultura

Pino Maniaci (giornalista di TeleJato minacciato dalla mafia): “Giulio Cavalli è un autore e un attore che sta dando tanto alla Sicilia e per questo merita tutto il nostro sostegno. Sono i momenti duri in cui bisogna fare fronte comune per non lasciare che la scure della mafia cada silenziosa. Siamo tutti Giulio Cavalli

Carlo Lucarelli (scrittore). “È molto inquietante e molto importante quello che è accaduto. Molto inquietante perché in un paese civile non dovrebbe accadere, vista anche la pericolosità dell’organizzazione criminale. È un pezzo che iniziano a minacciare intellettuali e persone che fanno cultura e questo significa che la cultura fa paura, che raccontare le cose inizia a essere importante e ti porta ad essere considerato pericoloso. Non bisogna lasciare solo chi è oggetto di questo tipo di minacce, e allo stesso tempo darci da fare tutti assieme“.

Giuseppe Lumia (Senatore PD ed ex Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia): “La sua battaglia culturale è la nostra e deve essere fatta proprio dallo Stato, dalla parte dello stato che si vuole finalmente liberare dalla mafia. Riina padre e figlio devono essere contrastati in tutti i  modi. Col 41 bis Riina padre parla e detta funzioni per la presenza del figlio nel milanese e a Corleone. Per un ragazzo che vuole incamminarsi sulla via di cosa nostra e che vuole scalarne i gradini c’è solo una strada, quella della abiura delle famiglie mafiose e della denuncia. Altre opzioni non ne possiamo concedere.

Sergio Nazzaro (scrittore): “Come volevasi dimostrare: più che i proclami e le grandi dichiarazioni di guerra o analisi sistemiche, trionfa l’ironia. Già, perchè Cavalli prende per il culo la mafia e  li riporta a terra, togliendo l’aurea di mitologia che tanti se non troppi celebrano sempre e comunque. Prendere per il culo la criminalità, combattendola con una risata invece che con facce lugubri e pensierose, intellettual’mpegnat’ sempre pronte a spiegare. Radio Mafiopoli oltremodo cerca di dirci qualcosa: con quelle facce che hanno veramente possono tenere sotto scacco una nazione? Con l’aiuto di chi? Chissà se i grandi media daranno spazio presto all’ironia e allo sfottò su scala nazionale contro le mafie, sarebbe un passo di civiltà. Piccolo per il mondo, grande per noi italiani“.

Pino Di Maula (direttore di Left-Avvenimenti): “La redazione di Left Avvenimenti e Notizie Verdi esprime la propria solidarietà nei confronti di Giulio Cavalli e della sua compagnia teatrale per l’ennesimo vigliacco tentativo di azzittire con le intimidazioni le voci libere, indipendenti e coraggiose che denunciano il sistema mafioso attraverso l’arte e la comunicazione esponendosi in prima persona. Come fa, appunto, Giulio“.

Vito Lo Monaco (Presidente “Centro Studi Pio La Torre”): “Il fatto che avvenga a Lodi dimostra come la mafia sia ormai un fenomeno esteso su scala nazionale, conferma quello che diciamo da tempo. La mafia è un problema che riguarda tutta l’Italia non solo la Sicilia. Le politiche del governo quindi devono tener conto di questa cosa e non seguire l’emergenza del momento. Tutto questo in concomitanza con le dichiarazioni del figlio di Riina di trasferirsi al nord sembrano frutto di una strategia ben precisa. Mi associo e do solidarietà a Giulio Cavalli”.

Vincenzo Conticello (Proprietario della Focacceria San Francesco di Palermo): “Grande solidarietà a Giulio che si senta accompagnato da chi, come me, porta avanti in prima persona la lotta al racket e alla mafia. Da un altro punto di vista penso che non bisogna mai abbassare la guardia perché questo silenzio da parte di Cosa Nostra non va mai sottovalutato perché bisogna sopprimere sul nascere qualunque tipo di focolaio mafioso. Se diamo il consenso alle richieste del figlio di Riina, evidentemente, stiamo già cominciando a scardinare le regole“.

Rosario Crocetta (Sindaco di Gela) : “In Italia non si ha la possibilità di fare liberamente arte. Evidentemente sono stati toccati dei nervi scoperti, do la mia solidarietà netta a Giulio e dichiaro sin da ora la mia disponibilità a partecipare ad un incontro pubblico a Lodi insieme a lui per spiegare alla gente del luogo la mafia e la necessità di combatterla”.

Per informazioni:

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Radiomafiopoli alza il tiro

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Radiomafiopoli continua e alza il tiro. Ci eravamo presi una settimana per provare a fare un po’ di conti, almeno per guardarci in faccia e pesare l’assurdità di un paese che vorrebbe addirittura negare il diritto allo sberleffo contro persone che non meriterebbero nemmeno di comparire nei titoli di coda di un paese civile. Perché vogliono convincerci, vogliono convincervi che parlarne è male e che peggio ancora riderne è peccato mortale. Ci è bastato poco per assaggiare le nostre motivazioni e soprattutto sentire la vicinanza di così tanti amici (non degli amici degli amici ma gli altri…) e allora Radiomafiopoli cresce e ride e insieme denuncia. Adesso cominciamo a fare i nomi e i cognomi, adesso vi raccontiamo le cose che rimangono negli interstizi di pochi articoli a fondo pagina di pochi giornali. Senza la pretesa di essere esaustivi ma prendendoci la responsabilità (che a Mafiopoli fa rima con rischio) di instillare dubbi. Ridendo a modo nostro. Di questi comici disperati che latitano da poverini.

Giulio Cavalli