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A Milano il cinema si è infiltrato nella politica

Devo ammettere che quando me lo hanno proposto c’ero rimasto di sale: mica per disagio o disaccordo con la proposta che da subito ho trovato profumata, ma più che altro per l’ottimismo insito nell’idea. Fare politica esercitando la memoria con l’arma del cinema è una piccola rivoluzione. E allora con molto piacere vi invito a partecipare ad un percorso di proiezioni per un anniversario dell’unità d’Italia che non commemori la memoria, ma si rimbocchi le maniche per provare ad esercitarla in questa Milano che si prepara alle amministrative.

IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEL
150° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA

IDV LISTA DI PIETRO, MILANO CITTA’
PRESENTA
A CINEMA CON IL NONNO
(CINEFORUM CURATO DA MARIO ERCOLE)
PRESSO ACQUARIO CIVICO
VIA GEROLAMO GADIO 2- MILANO

21/11/2010 H15:30 “ALLOSANFAN” DI PAOLO E VITTORIO TAVIANI
5/12/2010 H15:30 “QUANTO E’ BELLO LU MURIRE ACCISO” DI ENNIO LORENZINI
19/12/2010 H15:30 “BRONTE- CRONACA DI UN MASSACRO CHE I LIBRI DI STORIA NON HANNO RACCONTATO” DI FLORESTANO VANCINI
6/01/2011 H15:30 “1860” DI ALESSANDRO BLASETTI
30/01/2011 H15:30 “VIVA L’ITALIA” DI ROBERTO ROSSELLINI
13/02/2011 H15:30 “SENSO” DI LUCHINO VISCONTI
27/02/2011 H15:30 “NUOVOMONDO” DI EMANUELE CRIALESE
13/03/2011 H15:30 “PROCESSO ALLA CITTA’” DI LUIGI ZAMPA

DOPO OGNI PROIEZIONE SEGUIRA’ UN BREVE DIBATTITO.

Milano: primarie in salsa grigia

Alla fine Costanzo Ariazzi rassegna le proprie dimissioni dal “Comitato organizzatore” delle primarie di Milano. Un “Comitato organizzatore” che visto da fuori ha avuto il sapore troppo spesso di un comitato elettorale appiattito sulla candidatura di Stefano Boeri (che ha ricevuto l’investitura ufficiale di uomo gradito alla dirigenza, e mica tutta la base, del PD lombardo): l’accusa arriva dal solitamente mite Valerio Onida durante una sua serata dopo che ne aveva parlato (tra gli altri) in un suo scritto Gad Lerner, Nando Dalla Chiesa e lo stesso Davide Corritore. Tutti (si badi bene) iscritti al Pd per cui non ascrivibili alla colata di detrattori professionisti che si infilano ovunque con l’obbiettivo di distruggere piuttosto che dibattere.

Nella sua “lettera d’addio” Ariazzi scrive “Obiettivo del Comitato è dare vita a un’ampia partecipazione popolare e lavorare per tutti i candidati, per questo tutti i partiti della coalizione e i candidati che vi prendono parte hanno condiviso e sottoscritto delle regole. Il nostro lavoro è stato fin qui equilibrato e rispettoso di tutti, ogni decisione è stata presa con ampio consenso e con uno spirito fortemente lontano dalla definizione di primarie falsate“; poiché sia Onida che Pisapia lamentano uno squilibrio di dinamiche e comunicazioni mi viene da chiedere come venga misurato il “consenso” che, dentro gli uffici degli organizzatori, viene definito addirittura “ampio”. E un’errata visione e sensazione della soddisfazione dei candidati è un ottimo motivo per dimettersi. Meglio così.

Mi spiace che Stefano Boeri abbia reagito stizzito alle osservazioni di Onida senza cogliere la palla al balzo per scrollarsi finalmente di dosso un alito pesante che sta circondando la sua corsa verso le primarie. Ho già avuto modo di scriverlo e mi sento oggi di ripeterlo ancora più forte: Ho sempre creduto che le primarie (come ogni consultazione diretta con i cittadini) siano un passaggio necessario per costruire credibilità: primarie che siano una partecipazione senza mediazioni, senza recinti e senza argini accomodanti. Primarie che siano l’occasione per i cittadini di spiazzare i partiti e non che siano il modo per i partiti di piazzare cittadini. Primarie che siano una libera circolazione di opinioni e sostegni dove i cittadini (politici, intellettuali, impiegati, ragazzi e genitori) decidono di sostenere questo o quel candidato per un’affinità libera da disegni di partito. Lasciare le primarie alle primarie quindi per non trasformare tutto in un gioco messo in ballo in attesa di conferme. Per questo ho più volte espresso i miei dubbi sulla “discesa in campo” istituzionale di alcuni partiti (nostra opinione personale e, bontà nostra, ora nostra linea politica essendo noi chiamati a farla, la politica) che hanno certificato più o meno questo o quel candidato addirittura all’alba della candidatura. E’ un’opinione, condivisibile o non condivisibile, ma è la nostra opinione che ci portiamo in tasca con fierezza. La sensazione, qui fuori, è che  tutti parlino di entusiasmo e vivacità ma alla fine la maestrina ci voglia tutti seduti in silenzio e ben composti ai banchi.

E mi fa sorridere chi mi bisbiglia all’orecchio (senza farsi sentire troppo in giro) che Italia dei Valori dovrebbe entrare nella competizione. Abbiamo parlato di libera scelta e di igiene dei meccanismi delle primarie, abbiamo espresso i nostri dubbi su un “partitismo” infiltrato nelle contrapposizioni tra candidati, abbiamo rivendicato un reale potere di giudizio e di scelta dei cittadini ugualmente informati sulle attività dei candidati, abbiamo chiarito i nostri dubbi su una coalizione che si definisce e si “cementa” (mi si passi l’ironia) sui modi e sui valori che emergono lungo il percorso e non “di forma” ai nastri di partenza, abbiamo (e stiamo continuando a farlo) lasciato indipendenza ai nostri iscritti nel collaborare con uno o con l’altro candidato. E oggi, a guardarle da fuori, le primarie lasciano un profumo con aromi previsti e prevedibili. Senza comunque perdere il gusto di una vittoria di partecipazione. Una delle poche rimaste ai cittadini. E quindi, ancor di più,  una di quelle da preservare incondizionata.

Emiliano, Christian, i giornalisti calabresi e le minacce come un prurito

Mi ero ripromesso di parlare e scrivere il meno possibile delle minacce. Soprattutto per una questione mia personale di pudicizia e coscienza e soprattutto per il gioco perverso di questo Paese (oggi posso dire pienamente verificato sulla mia pelle) che ogni volta accende i riflettori sulla bestialità degli intimidatori che meriterebbero il peggiore oblìo.  Non sono per niente convinto che la scelta sia sensata ma me lo ero imposto in questi ultimi mesi in cui ho avuto modo di sentirmi addosso la paura ancora più appuntita. Me l’ero imposto perché potessero cantare ad alta voce tutti i professionisti delle “carte a posto” secondo cui la nostra dovrebbe essere una condizione passeggera e niente di più.

Christian Abbondanza è un uomo contestato e contestabile. Con la sua associazione CASA DELLA LEGALITA’ da anni racconta la Liguria (e non solo) complice consapevole delle mafie sul territorio: dai Gullace e Fazzari, ai Fameli, Mamone, Fotia a tutta la banda Raso-Gullace-Albanese. Senza remore contro i mafiosi e i politici conniventi. Qualcuno dice che sia un allarmista provocatore.

Emiliano Morrone è il direttore de LA VOCE DI FIORE nonché autore di libri sulla ‘ndrangheta calabrese (insieme a Francesco Saverio Alessio) che sono “magicamente” spariti dagli scaffali e che non fanno sconti a nessuno. Qualcuno lo definisce con un po’ di spocchia “un semplice blogger”.

In Calabria (mentre la ‘ndrangheta alza il tiro impunemente contro le istituzioni) quotidianamente si sente di giornalisti minacciati e intimiditi per smussare la scrittura e tacere le notizie che possono dare fastidio. Si accende la solidarietà (poca) per il tempo di ualche editoriale sparso nel web e subito dopo sembra cadere un silenzio cimiteriale. Mentre loro rimangono al fronte. Qualcuno dice che se la sono andata a cercare e cercano un po’ di pubblicità.

Eppure Christian Abbondanza nei giorni scorsi ha ricevuto l’ennesima minaccia che gli ha fatto gridare “basta!“, Emiliano è ritornato la sera a casa e non ha più trovato i computer con le proprie inchieste e i documenti (vi ricordate non molto tempo fa un caso analogo alla giornalista di LA7 Silvia Resta?) e in Calabria si continua con le lettere anonime, i proiettili in busta e le taniche di benzina. Senza contare le centinaia di casi che rimangono taciuti per paura o peggio per nostra disattenzione.

In una scia inaccettabile a cui ormai ci siamo abituati. Come se facesse inevitabilmente parte del gioco. Come se fosse colpa loro pretendere un po’ di attenzione. Come se fosse diventata una colpa in Italia essere minacciati perché, in fondo, chi non si adegua, chi è fuori dal gruppo, non ha il diritto alla solidarietà. Chi alza i toni o accende i riflettori sceglie consapevolmente di uscire dalla “comunità”.

Eppure sembrerebbe così banale e normale che le opinioni e i modi abbiano tutte il diritto di non ricevere pallottole. Anche i blogger e gli allarmisti. O no?

Stefano Boeri: nomi e facce sul cielo di Milano

Oggi leggo le agenzie, apro la posta e annuso che è iniziata la campagna elettorale per Milano. Penso: finalmente. Ma la partenza è un po’ troppo a strappi per essere un buon inizio. Milano è così: bulimica di nomi e facce nuove e anoressica quando si tratta di ascoltare contenuti e posizioni.

Al contrario di come scritto da qualcuno questa mattina non ho niente contro la candidatura di Stefano Boeri anzi, credo che ogni nuovo “ingresso” nella corsa per Palazzo Marino possa solo aggiungere temi e modi ad un dibattito che ha bisogno di essere sempre vivo per stare al passo.

Mi sia concesso almeno di non mettermi in fila tra questa coda di incensanti e di incensati della prima ora su un candidato che da oggi è sugli scaffali e che ora deve farsi assaggiare in tutti i suoi ingredienti: Stefano Boeri ha annunciato di essere del gioco con una telefonata d’oltreoceano, questo non mi serve e non mi basta. Ritorni con calma (non troppa), affitti una sala, convochi una conferenza stampa, indìca un’assemblea e ci racconti cosa vuole fare, che piano ha sul tema del lavoro, come vuole rivedere i pesi delle scuole pubbliche e private, cosa pensa della privatizzazione dell’acqua, quali sono le sue visioni su rifiuti e inceneritori, quanto crede in un serio piano di raccolta differenziata, che ruolo vuole dare alla città nella grande sagra dell’Expo (e soprattutto come intende utilizzare le infrastrutture “dopo Expo”), ci dica come costruire l’equilibrio tra il diritto all’integrazione e il dovere di sicurezza, illustri come valorizzare l’eccellenza universitaria milanese salvando lo studio e la ricerca dai tagli del Governo, disegni dove e come vuole mettere il verde che serve per fare respirare questa città e come rivitalizzare i quartieri prima che appassiscano in ghetti. E, senza risentimenti di nessuno, ci racconti tutto (ma proprio tutto) delle “compatibilità” con la Giunta Moratti sull’idea architettonica di Expo, delle “pieghe di collaborazione” con il padre padrone dell’edilizia milanese Salvatore Ligresti (in una Milano sempre meno credibile nell’housing sociale) e renda sgombro il campo del suo ruolo nel G8 a La Maddalena da ombre. Senza pregiudizi o processi intentati ma per il dovere di spazzare le nuvole che da troppi anni stanno sopra Milano.

Come dice Fabio Pizzul (consigliere regionale del Pd, quindi al di sopra di ogni sospetto): “Per lui un atto di coraggio non da poco e Milano ha bisogno di persone che si mettano in gioco rischiando in prima persona […] Le primarie per la scelta del candidato della coalizione di centro sinistra non possono allora limitarsi ad essere una competizione tra “faccioni”, devono diventare l’occasione per mettere a confronto idee e progetti che il vincitore potrà poi assumere in una sintesi arricchita dalla sana competizione. Bando allora alle appartenenze e via alla gara sulle idee”.

Facciamo posare questa fastidiosa polvere di entusiasmo fatto di gridolini e reggiseni e ascoltiamo le idee. Le idee, appunto.

P.S.

Tra le altre cose molti mi segnalano che avremmo dato un aut aut alla coalizione su UDC del tipo: o noi o loro. Falso. Più semplicemente noi non correremo con loro.

In ultimo qualcuno avrebbe detto che Italia Dei Valori stia candidando Cavalli. Falso. Più semplicemente Italia Dei Valori a Milano ha deciso le proprie priorità di programma, ha espresso posizioni dai laboratori politici, ha accolto e sposato alcune istanze di movimenti e comitati cittadini e ci metteremo intorno al tavolo con le idee chiare. Mica per parlare di Cavalli. Delle idee, appunto.

Marcisce la scuola ma fioriscono i prezzi dei libri

Anche quest’anno i libri di testo per gli studenti subiscono rincari “inaspettati” che gravano sulle tasche delle famiglie. Se acquistare un libro è da sempre un piacere per la mente e un seme per la cultura, lucrare sui testi “obbligatori” per legge è un giochetto sporco sulla pelle della formazione e dell’educazione.

Dopo i disastri della riforma Gelmini che ha creato una finta “meritocrazia” a suon di burocratismi e tagli rivenduti come riorganizzazione, oggi le famiglie si trovano a pagare profumatamente quello che dovrebbe essere (secondo la Costituzione) un diritto che ha sempre di più le forma di un privilegio. Ora la politica (e la Regione Lombardia) hanno una sola strada. Intervenire immediatamente con un aiuto economico concreto all’acquisto dei testi e (soprattutto) indagare e studiare quanto il business della scuola sia un giochetto in mano ai pochi. La mozione sarà pronta immediatamente al rientro delle vacanze. La responsabilità è un risposta che attendiamo. Subito.

da http://www.tecnicadellascuola.it

Malgrado i rigidi tetti ministeriali, i blocchi sessennali di rinnovo e l’introduzione graduale delle versioni on line, anche quest’anno con l’avvio della nuova stagione scolastica si torna a parlare di aumenti dei libri di testo. A lanciare l’allarme è bastata una piccola inchiesta, pubblicata il 18 agosto su un quotidiano nazionale: confrontando le liste dei testi di dieci istituti superiori di tutta Italia con i tetti imposti dal Miur, Il Messaggero’ha dovuto prendere atto che “su 78 classi visionate ben 48 superano il limite indicato da viale Trastevere, oltre il 60% del totale. Si va da pochi spiccioli, 10-20 euro di sforamento, a oltre 100, una mazzata per mamma e papà. Avviso ai genitori: in vista della ripresa della scuola dovranno armarsi di calcolatrice, santa pazienza e un pizzico di rassegnazione. Il caro-libri, infatti, quest’anno sarà pressoché inevitabile, in particolar modo per chi ha un figlio iscritto in prima superiore , dove partono i nuovi indirizzi della riforma Gelmini con nuovi programmi e, dunque, anche libri nuovi di zecca”. E a ben poco è servita la novità, prevista dalla Legge 133/08, che nel 2011 avrebbe dovuto portere all’adozione di testi completamente, o in parte, scaricabili da Internet. Per il quotidiano l’editoria elettronica si starebbe rivelando, almeno sino ad oggi, a dir poco deludente. “L’anno scorso fu il flop del libro misto, quest’anno ce ne sono di più, soprattutto per le materie scientifiche, confermano dalle librerie. Ma costano più o meno quanto un libro normale. Anche per questo ci sono liste che sforano di molto i tetti ministeriali come quella della I B del liceo Albertelli di Roma: per 19 testi parliamo di 426,6 euro, oltre 100 sopra il limite. Sempre a Roma, al liceo scientifico Kennedy, la spesa ammonta, in I A, a 397,45 euro, il che fa quasi 93 euro di sforamento”. La ciliegina sulla torta dei rincari è poi arrivata con i nuovi programmi delle superiori, che ha portato fuori commercio tutti i testi sinora utilizzati dagli studenti.

l prezzo dei libri di testo: un gioco logico

di Reginaldo Palermo

Il tetto di spesa c’è, ma gli editori sono liberi di fissare il prezzo di copertina: lo sostiene il Ministero, Sembra un paradosso logico, ma le famiglie non hanno nessuna voglia di scherzare.

Puntuale come un orologio svizzero arriva anche quest’anno la consueta polemica post-ferragostana sulla questione del costo dei libri di testo.

Il copione è quello solito: le associazioni dei consumatori denunciano che in molte, troppe, scuole il tetto di spesa non è rispettato, il Ministero annuncia controlli e ispezioni e rassicura le famiglie. Il Ministero parla addirittura di risparmi fino al 30% , ma le associazioni non ne sono affatto convinte.

Quest’anno, però, il consueto comunicato del Ministero contiene una novità importante rispetto al passato.

Questo il passaggio curioso e del tutto nuovo: “A differenza di quanto previsto per la scuola primaria, la normativa per la scuola superiore non attribuisce al Ministero alcun potere di fissare il prezzo dei libri scolastici, che negli ultimi tre anni è rimasto invariato, e che è invece soggetto alle scelte degli editori”.

Detto in parole più semplici il Ministero chiarisce un punto centrale di tutta la questione: il tetto di spesa c’è, ma gli editori sono liberissimi di fissare il prezzo di copertina seguendo le regole di mercato. Insomma: il prezzo di vendita è libero (e non potrebbe essere diversamente), ma le scuole devono stare dentro il tetto ministeriale. Sembra uno scherzo, un gioco di parole o di prestigio, un problema logico (“Io mento sempre”: ma se mento sempre anche la frase “io mento sempre” è una menzogna; e quindi: sto mentendo o sto dicendo la verità ?) da affrontare dopo aver studiato qualche buon libro di Bertrand Russell.

Peccato che il comunicato ministeriale non è un gioco enigmistico da risolvere sotto l’ombrellone o seduti a tavolino, armati di un manuale di logica.

Il comunicato tocca direttamente le tasche delle famiglie che, soprattutto in questo momento, non hanno nessuna voglia di giocare con il proprio portafoglio.

Ma di questo, al Ministero, sembrano non rendersi conto e continuano a ripetere che le famiglie risparmieranno e che, al tempo stesso, gli editori non ci rimetteranno neppure un euro.

A sentire questi ragionamenti persino al vecchio Adam Smith, padre dell’economia liberale, verrebbe l’orticaria.

19/08/2010

Sabato 4 settembre: Giulio Cavalli con lo spettacolo NOMI, COGNOMI E INFAMI alla festa di Varesenews

Come ogni anno VareseNews è pronta ad incontrare i suoi lettori con una lunghissima festa, che durerà dal 3 al 5 settembre. È la settima edizione di ANCHE IO e la location rimane la stessa: l’area eventi della Schiranna.

Ma cosa faremo in questi tre giorni? Finalmente abbiamo la possibilità di svelare il nostro programma, che vi offrirà incontri, musica, spettacoli e molto altro. Ecco gli eventi:

VENERDÌ

18:00 Si comincia!
Inaugurazione e brindisi

18:15 “1, 2, 3, 4, dieci figli in quattro. Le madri lo sanno”
Incontro con Concita De Gregorio, direttrice dell’Unità. Sarà un evento decisamente speciale, perché si parlerà di famiglia: ad intervistare Concita De Gregorio saranno tre firme femminili di VareseNews, Stefania Radman, Alessandra Toni e Roberta Bertolini.

dalle 18:00 alle 22:00 Bambini
Animazione all’area bambini con VareseCreativa. Tutti i bimbi di tutte le età potranno creare e trasformare bottiglie di plastica in fiori, collane e pesciolini.

21:00 Uniposka e We The Modern Age
La prima di giornata di festa si chiuderà con i concerti delle due band varesine che hanno partecipato al concorso per gruppi emergenti “Va sul Palco”.

SABATO

dalle 15:00 alle 17:00 Bambini
Animazione con Varese Creativa e la Fonderia delle Arti.

16:00 Cooking Jamming Session
Pizze e biscotti al microonde. Lezione di cucina con i blogger del progetto Blogger al Forno. Parteciperanno Pierre Ley (critico gastronomico), Luca Viscardi (deejay e direttore di Radio Number One), e Paolo Franchini (scrittore di romanzi noir).

17:00 Bambini
Merenda per tutti offerta da Latte Varese.

dalle 17:30 alle 19:30 Bambini
Il GiocaFiaba, laboratorio per la costruzione di un libro, con Zattera Teatro e Martin Stigol.

18:00 Tra sacro e profano, tra locale e globale, tra web e carta. Qual è la salute del giornalismo?
Incontro con Concita De Gregorio, direttore de L’Unità e altri ospiti in via di definizione. Conduce Marco Giovannelli, direttore di VareseNews.

19:00 Aperitivo blogger varesini
Un volto un blog: l’aperitivo dei blogger
Ospite speciale Tommaso Labranca

Dei blogger ma anche delle comunità internet varesine come flickr, myspace, twitter e facebook: insomma di chi è varesino, si incontra in rete e per una volta ha voglia di conoscersi al di là del virtuale. A raccontare la sua esperienza ci sarà uno dei più famosi scrittori pop, da sempre affascinato dalla rete.

dalle 20:00 alle 22:00 Bambini
Giochiamo con l’Happy Mais
Laboratorio in collaborazione con Ecotoys

21:00 Nomi Cognomi e Infami
di e con Giulio Cavalli

Produzione:
Bottega dei Mestieri Teatrali
con il contributo di
Next Regione Lombardia e
Fondazione Cariplo-Etre

DOMENICA 5

dalle 11:00 alle 12:30 Bambini
Coloriamo insieme un grande striscione per la festa
Laboratorio creativo con Associazione Culturale Fonderia delle Arti

11:30 Aperitivo giornalisti e LombardiaNews
LombardiaNews è un quotidiano che aggrega news di giornale locali lombardi, è l’ultimo nato in casa VareseNews. Sono invitati all’aperitivo giornalisti e direttori delle testate che partecipano a questa nuova avventura.

14:00 Caccia al tesoro fotografica
A cura di Fotofficina – partecipazione gratuita
Pensi di conoscere bene il lago di Varese? Allora porta la macchina fotografica e partecipa alla nostra caccia al tesoro!

dalle 14:00 alle 16:00 Bambini
La magia delle tue mani: giochiamo con l’argilla
Laboratorio creativo con Associazione Culturale Fonderia delle Arti

16:00 Bambini
Spettacolo Teatrale “Tanti ombrelli per giocare”
Spettacolo della compagnia Arteatro, di Chicco e Betty Colombo

16:00 Made in Varese: anche voi vi inventate le notizie?
Saranno presenti diversi giornalisti varesini arrivati al successo

17:00 Bambini
Merenda per tutti offerta da Latte Varese

18:00 Truzzi Volanti
Esibizione acrobatica con le star dello sport varesino, che hanno spopolato ad Italia’s Got Talent.

19:00 Aperitivo

20:30 I Beans in concerto
Gruppo musicale varesino che compie 30 anni

21:30 Gli Shakers in concerto
Gruppo musicale varesino, specializzato in atmosfere vintage dell’epoca di Elvis, Chuck Berry e Little Richards. Sapore di surf, twist e boogie woogie in chiave moderna.

Da venerdì sera a domenica sera saranno serviti pranzo e cena nel nostro stand gastronomicodove, per tradizione, a servirvi ai tavoli saranno gli stessi giornalisti di VareseNews. Giornalisti che potrete conoscere anche alla redazione all’aria aperta, dove potrete curiosare per scoprire come lavoriamo. E poi ci sarà uno stand per registrare i messaggi di Anche Io, il negozio di libri e tante altrearee dedicate alle associazioni (Informagiovani, Arci, Emergency. Legambiente, Libera, Yacouba e molti altri).

Per saperne di più confermate la vostra partecipazione su Facebook e seguite la pagina ufficiale!

15 Gennaio: Antonio Ingroia, Alberto Nobili e Giulio Cavalli al Teatro Nebiolo

Il Centro di Documentazione per un Teatro Civile ospita al Nebiolo venerdì 15 gennaio alle 21:00 il Dott. Alberto Nobili (Sostituto Procuratore del Tribunale di Milano) e il Dott. Antonio Ingroia (Procuratore Aggiunto del Tribunale di Palermo).
Anche in questa occasione, a moderare la serata, con loro sul palcoscenico Giulio Cavalli.
Alberto Nobili e Antonio Ingroia incontreranno il pubblico affrontando il tema della nuova proposta di legge sulle intercettazioni, con particolare riguardo alle sue possibili interferenze nella lotta alla criminalità organizzata. Tratteranno, inoltre, dell’infiltrazione criminosa sul territorio lombardo. I magistrati si confronteranno sulle differenze di manifestazione delle mafie al Nord e delle più conosciute mafie del Sud.
Entrambi, grazie alla loro pluriennale esperienza sul campo, potranno illustrarci le espressioni più evidenti sul territorio della criminalità organizzata.
Il  Dott. Ingroia durante la serata  presenterà inoltre il suo libro “C’era una volta l’intercettazione. La giustizia e le bufale della politica” edito da Nuovi Equilibri.

L’ingresso al pubblico è libero fino esaurimento posti (non vengono accettate prenotazioni).
Solo per gli abbonati: previa prenotazione valida la poltrona in abbonamento prosa/prosa in coppia/ adotta una poltrona.

Mafia e politica: il teatro un’arena civile

Domani sera a Tavazzano l’appuntamento con i due magistrati, sul palcoscenico con Giulio Cavalli. . I giudici Caselli e Cantone al Nebiolo per raccontare la lotta per la giustizia. Riprendono gli incontri del Centro di documentazione per un teatro civile, il laboratorio di ricerca e produzione artistica nato a Tavazzano in seno alla Bottega dei mestieri teatrali di Giulio Cavalli; domani sera, alle 21, sul palco del teatro Nebiolo, saranno ospiti i magistrati Raffaele Cantone e Giancarlo Caselli che, moderati dallo stesso Cavalli, racconteranno al pubblico del loro lavoro, di come sceglierlo abbia influito sulla loro vita professionale e privata. Filo conduttore dell’incontro: i capitoli dei libri che entrambi i magistrati hanno recentemente dato alle stampe, accomunati dal desiderio di raccontare un’esperienza che, per quanto diversa, si pone come esempio di coraggio, dedizione e valore civile. Raffaele Cantone, 45 anni, pubblico ministero alla Dia di Napoli fino al 2007, ha affidato alle pagine di Solo per giustizia (Mondadori, 2008) il compito di testimoniare quanto possa essere pericoloso il suo mestiere, soprattutto se sei diventato il nemico numero uno di un clan mafioso potente e ramificato come quello dei Casalesi. Cantone racconterà al pubblico del Nebiolo di come, studente di giurisprudenza inizialmente intenzionato a vestire la toga di un avvocato, sia finito qualche anno più tardi a lavorare come magistrato in una delle Direzioni distrettuali antimafia più infuocate d’Italia, di come si faccia ad andare avanti con la scorta sempre appresso in ogni istante della giornata e la paura di una morte più volte minacciata. Il primo istinto sarebbe quello di considerare un uomo come Cantone un eroe, fermamente deciso a seguire fino in fondo quella che potrebbe essere definita una sorta di “vocazione missionaria”, ma raramente i magistrati della sua stessa pasta amano definire così la propria carriera, preferiscono parlare – come fa Cantone nel suo libro – di un percorso graduale, talvolta persino casuale, dove però rimane sempre salda la passione per il diritto. Una passione che ha mietuto parecchie vittime tra i magistrati italiani, e che sprona chi li ha conosciuti e stimati a continuare la battaglia in cui sono caduti, a ricordare a tutti le loro storie. In questa prospettiva si colloca Le due guerre – Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia (Melampo editore, 2009), il libro con cui Gian Carlo Caselli ripercorre trentacinque anni di storia italiana, dalla Torino degli anni Settanta – presso il cui tribunale lavorava come giudice istruttore – alla Palermo degli anni Novanta, conosciuta grazie alla nomina a procuratore. Lo sguardo di Caselli è quello di chi ha combattuto e combatte una duplice guerra, una contro il terrorismo di sinistra e l’altra contro la mafia, tra le quali solo la prima può dirsi vinta, mentre la seconda è ancora in sospeso. Dal processo ai capi storici delle Brigate rosse al pentimento di Patrizio Peci, dalle stragi di Capaci e via D’Amelio all’arresto di Totò Riina, passando per il caso Cossiga/Donat-Cattin e il processo a Giulio Andreotti: in mezzo, il ricordo di tanti, troppi amici che, in questa storia aspra di rischi e di eroismi, combattendo hanno perso la vita. S. C.

DA IL CITTADINO L’ARTICOLO QUI

L’Apocalisse rimandata inaugura Scompagina 3

Monte San Vito Il primo appuntamento del 2010 di Scompagina 3. Libri in scena con dedica a Valeria Moriconi – rassegna tematica a cura del Centro Valeria Moriconi promossa dalla Fondazione Pergolesi Spontini, dal Comune di Jesi, dall’Amat, dalla Regione e dalla Provincia di Ancona – è il 9 gennaio al teatro La Fortuna di Monte San Vito con L’apocalisse rimandata ovvero benvenuta catastrofe con Giulio Cavalli. L’Apocalisse rimandata – spettacolo che inaugura anche il cartellone del Teatro La Fortuna – è un testo teatrale di Dario Fo e Franca Rame ispirato all’omonimo romanzo pubblicato nel 2008 in cui dedicano al rapporto con l’ambiente una nuova tappa del loro singolare percorso biografico e professionale che ha saputo intrecciare, in più di cinquant’anni di lavoro, le più attuali critiche socio-politiche alle forme di narrazione popolare. Siamo dinanzi all’apocalisse più grave di ogni tempo, il disastro ambientale del quale noi stessi siamo responsabili e l’unica via d’uscita sembra essere paradossalmente una catastrofe…

http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=936994

Incontro con Giancarlo Caselli, Raffaele Cantone, Giulio Cavalli, venerdì 8/01

Il ciclo di incontri del centro di Documentazione per un teatro Civile, riprende a gennaio con un importante appuntamento: venerdì 8 gennaio alle ore 21:00 i magistrati Raffaele Cantone e Giancarlo Caselli, coordinati nell’incontro da Giulio Cavalli, partendo dalla presentazione dei loro ultimi libri racconteranno del proprio lavoro.

‘Solo per giustizia’ di Raffaele Cantone è una lettura obbligatoria per chiunque voglia capire lo sconcertante potere delle mafie, ma anche apprezzare meglio l’impegno dei molti uomini che, per senso di dovere e con grandi sacrifici, continuano a far funzionare nel nostro difficile paese lo stato di diritto.

‘Le due guerre’ Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia

Di Gian Carlo Caselli

Due guerre e una sola trincea, la scrivania di un magistrato. Dalla Torino degli anni Settanta alla Palermo dei Novanta, trentacinque anni di storia italiana attraverso lo sguardo di un protagonista della lotta contro il terrorismo di sinistra e contro la mafia.

L’ingresso è libero fino esaurimento posti – previa prenotazione valida la poltrona in abbonamento prosa/prosa in coppia/ adotta una poltrona.