Macron, il sessimo e la lezione del The Guardian
Zoe Williams per “The Guardian”
Non desidero fare una analisi femminista del matrimonio di Emmanuel Macron, l’ultimo non fascista delle elezioni francesi, ma si sta esagerando con la storia dei 25 anni di differenza e del candidato all’Eliseo che sembra accompagnato dalla madre. Il “Daily Mail” ha scritto una bassezza tipo: «Il mondo non può prendere sul serio un cocco di mamma”, il Times parla di “First cougar all’Eliseo”.
Lei, Brigitte, 64 anni, lui, Emmanuel, 39. Quella che era la sua insegnante di francese è diventata sua moglie. Stanno insieme venti anni e i sentimenti sono autentici, non sono il risultato di una posizione di autorità dell’uno rispetto all’altro. Né del controllo dell’uno sull’altro. Questo gran parlare della loro relazione prova che sessismo e discriminazione su base anagrafica sono vivi e vegeti.
Qui i generi sono ribaltati (spesso è l’uomo ad accompagnarsi a donne più giovani e non scatena troppe chiacchiere) ma la donna, invecchiando, non ha vantaggi, al contrario, diventa la parte più debole. Se si disapprova una simile disparità di età, lo si deve fare per entrambi i sessi. La Macron sta lottando contro l’idea che una donna sia attraente solo se ha intorno ai 18 anni. Il cuore vuole ciò che vuole e di questi tempi dobbiamo combattere i fascisti.