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Mauro Moretti

Moretti lascia Leonardo-Finmeccanica e si prende 9,4 milioni di euro. I famigliari delle vittime di Viareggio intanto aspettano.

Mauro Moretti riceve da Leonardo “un’indennità compensativa e risarcitoria” pari a 9,26 milioni di euro, oltre alle competenze di fine rapporto. L’annuncio giunge dallo stesso gruppo, che sottolinea come “a tale indennità si aggiunge un importo di 180.000 euro a fronte di rinunce specifiche effettuate da Moretti nell’ambito della risoluzione del rapporto”. Gli importi saranno erogati entro 40 giorni dalla formalizzazione degli atti di cessazione del rapporto.

Una buonuscita da 9, 4 milioni di euro

“Tale attribuzione è stata determinata in linea con le disposizioni di legge e di contratto applicabili, nonché in conformità ed in coerenza con quanto indicato nella politica di remunerazione adottata da Leonardo con il coinvolgimento del Comitato per la Remunerazione”, spiega Leonardo nella nota, aggiungendo che il compenso è stato illustrato nella Relazione sulla remunerazione “approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 15 marzo 2017 e sottoposta, con esito favorevole, al voto consultivo dell’Assemblea degli Azionisti tenutasi in data 16 maggio 2017”.

Per Moretti nessun vincolo di non concorrenza

Moretti, condannato in primo grado a sette anni per la strage di Viareggio per il suo ruolo di amministratore delegato di Rfi, ha lasciato la guida di Leonardo ad Alessandro Profumo, che si è insediato col nuovo Cda martedì scorso. Stando a quanto evidenziato nel documento redatto dalla società, attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, per Moretti “non è previsto alcun vincolo di non concorrenza successivo alla cessazione del rapporto e, pertanto, nessun corrispettivo sarà dovuto a tale titolo”.

Moretti: “Periodo fruttuoso”

Si è detto soddisfatto del rapporto anche l’ex Ad. Tre anni “belli, intensi e molto fruttosi”. L’ex amministratore delegato ricorda che “tre anni fa l’azienda era completamente diversa da quella che oggi potete valutare. Ci sono tutti gli elementi per vedere i grandi cambiamenti, trasformazioni e risultati raggiunti”. “Tre anni fa l’allora Finmeccanica era un’azienda impossibile da governare con le tante differenze e disarticolazioni che la caratterizzavano”, ha detto Moretti indicando le direttrici che hanno guidato il processo di riorganizzazione del gruppo con la rifocalizzazione sul core business dell’aerospazio, difesa e sicurezza e la ricostruzione della governance di un modello operativo e organizzativa “da azienda moderna e in grado di competere sul mercato”.

(fonte)

Non è che abbiamo voglia di delinquere

“Non è che abbiamo voglia di delinquere … Ci si deve dare una mano … non si può pensare che chi deve fare delle cose, specie un gruppo come il nostro, abbia chissà quale interesse a volere effettuare operazioni contro la legge, non se ne capirebbe il motivo … Poi dovremo affrontare il problema delle rocce di scavo (dopo la verifica dell’idoneità della fresa, nda), capendo quale legislazione dobbiamo rispettare.”

Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato

Per capire di cosa si parli basta andare a leggere qui.

FS: i conti tornano i servizi no

Intervenendo a una convegno alla Bocconi, l’ad di Fs Mauro Moretti ha dichiarato che, vista la scarsità di fondi disponibili, il trasporto regionale nel 2013 è a rischio. Alle Ferrovie Lei ha dedicato un’inchiesta, pubblicata da Chiarelettere“Fuori orario”. Da osservatore e conoscitore della materia, come legge l’annuncio di Moretti? 

Mi pare sintomatico dell’approccio che ha Moretti sul tema del risanamento delle Ferrovie dello Stato. L’ad di FS ha puntato esclusivamente sul bilancio dell’azienda, e non c’è dubbio che sotto la sua gestione si sia registrata una svolta nei bilanci. Il problema, però, è che ha concentrato le risorse e gli sforzi su un unico settore: quello ricco. Non a caso è il settore, quello dell’alta velocità, in cui il privato è entrato con Ntv, e che è estremamente redditizio.

Quello che non è redditizio però è tutto il trasporto regionale dei pendolari, che rappresenta quasi il 90% del trasporto ferroviario. Quindi, Moretti ha puntato su un settore che non richiedeva grossi sforzi e su cui gli investimenti, tra l’altro dello Stato, erano già stati fatti, che tuttavia serve soltanto una piccolissima minoranza di utenti. Mentre sul trasporto che serve il grosso degli utenti, non ha fatto molto. Adesso minaccia la chiusura delle linee, riduzioni che peraltro sono già state fatte. Gli Eurostar continuano ad aumentare negli ultimi anni, i treni regionali continuano a diminuire.

Le ferrovie hanno dichiarato un bilancio in forte crescita nel 2011, pari a 285 milioni di euro. Come si concilia questo con i possibili tagli ai servizi?

Il problema è che gli utili ci sono perché non sono stati fatti investimenti sul settore più debole, cioè quello del trasporto regionale. E’ chiaro che se si punta soltanto sui settori redditizi e si abbandonano i settori difficili che richiedono investimenti, i conti tornano ma i servizi no.

(da CADOINPIEDI)