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MAVIB, piccole soddisfazioni

 Una mattinata lunga e complessa, che sostanzialmente ha sancito l’impegno dell’azienda a non avviare alcuna procedura di mobilità, mentre a partire dal mese di settembre verrà attivato un nuovo tavolo, sempre nella cornice di Palazzo Isimbardi, per valutare gli strumenti da utilizzare per affrontare il calo delle commesse. Nel nostro piccolo, con gli strumenti a disposizione, siamo riusciti ad ottenere un primo piccolo risultato.

Chissà cosa ne dicono gli indignados

Della squallida vicenda Ma-Vib che è arrivata addirittura fino a lì. Tradotta. El consejero regional Giulio Cavalli también se refirió a los despidos femeninos y advirtió de que la decisión de Ma-Vib representa “una peligrosa deriva sexista que no puede y no debe tener lugar en el mundo del trabajo”. “Las motivaciones expuestas como base de la interrupción laboral no son un descuido, están elegidas conscientemente, sabiendo que relegan a la mujer al papel de amas de casa que deciden trabajar por hobby”, aseguró Cavalli, quien insistió en que estas palabras “no sólo son un insulto de la época medieval, sino también una señal preocupante de discriminación social”. L’articolo qui.

Caso MaVib: interrogazione urgente

Interrogazione ex art. 115

I sottoscritti consiglieri regionali

vista la incredibile decisione assunta dalla MaVib di Inzago di licenziare 13 lavoratrici con un provvedimento dal chiaro significato discriminatorio;

rilevato che le difficoltà dell’azienda erano certo note da tempo, tanto da aver motivato il ricorso alla cassa integrazione e che già questo provvedimento aveva riguardato già le sole donne impiegate nella produzione e che, di conseguenza, già era in qualche modo nell’aria che la vicenda avrebbe potuto avere sviluppi ben al di là di una vertenza come purtroppo tante altre in questo periodo;

sottolineato che non è in alcun modo accettabile che sulle donne si scarichino pesantemente le conseguenze delle crisi industriali e che, soprattutto, le istituzioni rappresentative non possono accettare che ritornino pregiudizi e comportamenti concreti che ledono la dignità delle donne, le discriminano e ne svalorizzino le competenze e le capacità professionali;

espressa la piena solidarietà alle 13 lavoratrici della MaVib,

interrogano il Presidente e la Giunta regionale per sapere se intendano

  • avviare un immediato intervento a fronte della crisi aziendale della MaVib;
  • assumere prowedimenti a tutela della dignità delle donne licenziate, assicurando loro il sostegno, anche eventualmente in via giudiziaria, per le azioni contro la discriminazione subita.

 

Milano, 1 luglio 2011

Giulio Cavalli

Chiara Cremonesi

Elisabetta Fatuzzo

Gianmarco Quadrini

Enrico Marcora

Valerio Bettoni

Arianna Cavicchioli

Sara Valmaggi