Ognuno di noi contiene un piccolo Bassolino
Il mio buongiorno per Left è qui. Oppure cliccando sul Bassolino (grande) qui sotto:
Il mio buongiorno per Left è qui. Oppure cliccando sul Bassolino (grande) qui sotto:
La nuova brillante idea del partito renzicratico è quella di decidere di aspettare a decidere. Quando ciò che accade non si incastra perfettamente con le volontà di Matteo Renzi si agisce per usura; e così Bassolino a Napoli e il centrosinistra milanese ieri sera hanno avuto l’onore di sapere che il Partito Democratico, per nome del suo Segretario e i soliti noti intorno a lui, ha scelto di posticipare qualsiasi decisione sulle primarie a Napoli e Milano a digestione avvenuta, dopo la sbornia natalizia e capodannifera.
(continua qui, come ogni mattina, sul mio “buongiorno” per Left)
Si continua a sparare ed uccidere. Le parole sprecate delle istituzioni, la pagliacciata di un esercito che recita la parte per qualche giorno e le promesse di Rosy Bindi sono finite in un omicidio alle quattro del pomeriggio, in pieno centro, con il boss del rione, Pietro Esposito, sparato in faccia. E fa niente se si è beccato una pallottola anche un barista mentre buttava l’immondizia. Questo non è un Paese irredimibile, questa è una classe dirigente che non è all’altezza nemmeno delle promesse che fa.
Il 24 ottobre 2015 il Vomero fino a notte fonda si riempirà di luci, musica e libri. Ma sarà diverso dagli anni passati perchè quest’anno il tema è la legalità. Iocisto #lalibreriaditutti in Via Cimarosa 20 (piazza Fuga) partecipa alla manifestazione promossa dal Comune di Napoli e dalla V Municipalità nel quartiere Vomero Arenella sin dal mattino.
Aprendosi alle scuole, ai ragazzi, ai lettori ed uscendo in piazza con un programma ricco e diversificato. La mattina sarà dedicata a scuole e ragazzi e vedrà protagonisti i ragazzi dell’Orchestra dei Quartieri Spagnoli, un progetto artistico e culturale che nasce dal riferimento preciso del sistema pedagogico-musicale creato in Venezuela da José Antonio Abreu, musicista ed ex ministro della cultura. Seguiranno il RAP per la legalità che convolgerà famiglie e ragazzi grazie al giovane rapper Gian Paolo Nicolini in arte CIOMPI e con i fumetti per la legalità a cura della Scuola Italiana Comics.
Alle 12:00 direttamente dal teatro civile, reduce anche dallo spettacolo al Nuovo Teatro Sanità, al suo esordio nelle vesti di romanziere Giulio Cavalli presenterà il suo libro con un potente monologo. “Mio padre in una scatola di scarpe” edito da Rizzoli parte da una storia vera, quella di Michele Landa, ucciso senza ancora un perché a Mondragone. Giulio Cavalli racconta un’Italia dimenticata e indifesa, in cui non serve fare rumore per diventare eroi delle piccole cose.
Nel pomeriggio in libreria un altro racconto sui piccoli grandi eroi involontari grazie al romanzo di Paolo Miggiano che presenterà “ALI SPEZZATE – Annalisa Durante. Morire a Forcella a quattordici anni”. Interverranno Arnaldo Capezzuto, Gigi Fiore, Sandro Ruotolo e Franco Roberti. La serata si concluderà con il Jazz a cura di Music Instinct.
(fonte)
Allora, giovedì a Milano alle 19 sono in una delle librerie più belle che mi sia capitato di incontrare, la Gogol & Company: presento il mio romanzo ‘Mio padre in una scatola da scarpe’ con una delle mie scrittrici preferiti, Elisabetta Bucciarelli. Credo che ci divertiremo.
Sabato, a Napoli, alle 12.30 ci si vede alla libreria IoCiSto (se non ne conoscete la bellissima storia potete leggerla qui) sempre con il mio libro. Sempre Sabato, a Milano alle 18.30 all’Archivio di Stato nell’ambito di BookCity (l’evento è qui) a parlare del mio libro con l’amico Mario Portanova.
Il calendario in continuo aggiornamento è qui.
Davvero fateci un salto, al Nuovo Teatro Sanità di Napoli, proprio in mezzo a quel quartiere che vorrebbero raccontarvi come solo degrado e miseria e invece è capace di seminare piccoli miracoli. Dentro c’è il teatro, con tutte le sue eleganze e i suoi riti ma anche un’umanità che presidia il luogo con un’energia dal sapore partigiano e con uno stare insieme che sarebbe da insegnare nelle scuole. L’AMICO DEGLI EROI ora è uno spettacolo diverso, con la fortuna di respirare quell’aria.
Altro che periferia: ci sono luoghi in questa nostra Italia teatrale che hanno centrato le città in cui abitano meglio del campanile.
Sono molto curioso di leggere le motivazioni con cui il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di annullamento di custodia cautelare del boss Luigi Cimmino, arrestato in pompa magna 11 giorni fa. Chiunque studi di camorra sa che il progetto di appropriarsi della zona tra il Vomero e Arenella, soprattutto per quel che riguarda le estorsioni, per Cimmino era una priorità. E siccome noi su giornali leggiamo degli arresti, molto più in piccolo la scarcerazione e poi quasi mai le motivazioni attendiamo con ansia il deposito delle motivazioni. Con ansia.
Poteva pensare di essere ben accolto a Napoli? Ma davvero la Lega crede ancora una volta di potere fingere di essere più “alta” dei rigurgiti secessionisti e antidemocratici che la sostenevano? Ma davvero Salvini (che stupido non è) crede di potere elemosinare al sud i voti che sono stati in grado di perdere al nord stretti tra i diamanti, le lauree finte, il trota e l’antimafia finta di Maroni mentre il suo tesoriere trattava con la ‘ndrangheta?
Il video dell’accoglienza è da appendere nelle collezioni di patetiche contorsioni in cerca di consenso:
Attenzione: al di là della schiuma tra egocentrici c’è un circo sottoposto alla censura della Corte dei Conti di Napoli. Ne scrive qui il bravo (anzi: bravissimo) Arnaldo Capezzuto:
Non è la prima volta e non sarà l’ultima che la Corte dei Conti di Napoli, ovvero i giudici contabili, stigmatizzano questo modus operandi o quanto meno una pratica alquanto disinvolta nell’affollato mondo dei professionisti della legalità. I giudici – a più riprese- vagliando corpose documentazioni con atti formali chiedono, interrogano, dispongono approfondimenti, delucidazioni alle pubbliche amministrazioni quali erogatori: dalla Ue, ai Ministeri, alla Regione, alla Provincia, ai Comuni. Capita spesso che i giudici della Corte dei Conti debbano smascherare consulenze ad personamaccordate a Tizio, Caio e Sempronio accreditati come esperti di “Camorrologia” come puro scambio di favori. Gli importi sono fissati da un prezzario segretamente in vigore, i zeri sono svariati. Prendo spunto dall’ultimo accertamento della Corte dei Conti di Napoli, di ha dato notizia solo Corriere.it. Nel mirino dei giudici partenopei è finito il mondo dell’antiracket e dell’usura. Mi sembra che dopo i casi clamorosi di Rosy Canale e dell’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole mi sembra – a naso – davvero di trovarci di fronte ad un’altra storiaccia.
Al centro delle indagini sono finiti i Pon-Sicurezza cioè il Programma Operativo Nazionale finanziato dalla Comunità Europea per contrastare gli ostacoli allo sviluppo del nostro Mezzogiorno. Pare che la F.A.I. (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura), che raggruppa una cinquantina di associazioni antiracket e facente capo a Tano Grasso abbia ottenuto finanziamenti per7 milioni di euro. Una cifra – secondo le indagini – è sproporzionata in considerazione delle tante realtà operanti in Italia e che si occupano da anni di lotta al racket e all’usura. Il sospetto è che l’iter per l’assegnazione di questa pioggia di denaro pubblico non sia stata molto trasparente. La Corte dei Conti di Napoli insomma sospetta un illecito amministrativo che avrebbe provocato un danno erariale. Gli accertamenti sono stati avviati grazie all’esposto della “Lega per la Legalità” ed “S.O.S. Impresa” dove in una lettera denunciavano la “mercificazione” dell’attività contro il pizzo, l’esistenza di una “casta dell’antiracket” e, addirittura, alcuni casi di nomine ‘politiche’ ai vertici di associazioni antimafia diventate a parere dei firmatari della missiva mera merce di scambio, in una logica di premi e promesse elettorali. C’è un ampio spazio dove Tano Grasso saprà documentare e chiarire la posizione del Fai. Ma desta qualche perplessità – sinceramente – la nascita di una newsletter quindicinale “Lineadiretta” dove il Fai ha stanziato per la copertura di dodici mesi di pubblicazione la somma di centomila euro. L’unica certezza è che i giudici della Corte dei Conti di Napoli sapranno scrivere una parola di verità a tutela dei tanti che lottano in silenzio la camorra.
«Spenti i riflettori, sono spariti tutti. Quelli che dicevano “staremo sempre accanto a te”, pure i professionisti dell’antimafia. Sono rimasta da sola, con il mio dolore, le mie ansie, la mia famiglia e quella di Lino».
Parla Rosanna Ferrigno, la fidanzata di Lino Romano, vittima innocente di camorra ucciso con quattordici colpi di pistola proprio mentre usciva da casa di Rosanna, sua promessa sposa, a Marianella, periferia nord di Napoli. In un’intervista racconta di tutte le difficoltà che ha vissuto e sta vivendo dopo la morte di Lino ma soprattutto lancia un’accusa precisa e circostanziata con questo “sono spariti tutti”.
Ci vorrebbe un giorno lungo un’epoca per raccontare e ricordare tutti i buoni di questa nostra lunghissima storia di mafie e di antimafia, seduti su un gradino come facevano quegli anziani che ti facevano il “riassunto delle puntate precedenti” dall’inizio del mondo fino a quel minuto lì seduti sul gradino ma la storia di Lino Romano morto per sbaglio ha un prima e un dopo: lo scambio di persona e gli spari che lo uccidono è il prima, il dopo lo scriviamo (anche) noi. E che il “dopo” sia assenza e silenzio non se lo merita Rosanna e non se lo merita Lino.
Oggi sarebbe bello prendersi un minuto, nella vita o nel lavoro, con i colleghi o con i parenti e gli amici per parlare di questo ragazzo morto per sbaglio e trovare una risposta, un modo di essere carezza per i sopravvissuti di questa storia. Una campagna affettiva e di memoria, tutti insieme.