Elogi a Salvini, critiche al Ddl Zan, nessun mea culpa sui dl sicurezza: caro segretario Letta, tutto bene?
Che giornata storta per il Partito Democratico e, soprattutto, che giornata storta per le sorti del centrosinistra (e ci mettiamo dentro anche il Movimento 5 Stelle visto che dalle parti del centrosinistra l’asse con il Movimento guidato da Conte viene dato per scontato): nel giro di qualche ora accade che il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (uno che tenta sempre di apparire “altro” dal PD perché ha scambiato l’estraneità con l’indipendenza) riesca a intravedere “una visione di Paese” nell’azione politica di Matteo Salvini, poi accade che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (un leghista che poiché sa usare i congiuntivi è stato dirottato tra i democratici) prenda a cannonate il Ddl Zan e infine accade che il leader del Movimento 5 Stelle che in un’intervista critichi Salvini attaccando i decreti sicurezza che lui stesso ha avallato da Presidente del Consiglio.
Michele Emiliano durante l’evento “La Piazza”, la kermesse organizzata a Ceglie da Affaritaliani.it, ci tiene a dirci che “Salvini sta facendo un grande sforzo per delineare una visione di Paese, ed è uno sforzo che ha dei costi politici”. Aggiungendo: “Salvini è un politico che ha una sua onestà intellettuale“.
Che la “visione del Paese” di Salvini sia qualcosa che puzza di ferocia e della peggiore destra di sempre sembra un particolare di poco conto per Emiliano che mica per niente qualche settimana fa spese parole di elogio per il sindaco di Nardò Pippi Mellone, da sempre vicino a Casapound, parlando di “politica e amicizia che non possono essere disgiunte”.
Forse anche per questo spesso il presidente pugliese ha dimostrato di intendere il suo partito come una compagnia di giro. Sull’onestà intellettuale di Salvini (che oggi rilancia indignato l’uccisione di un cane con colpi di arma da fuoco dopo avere sommariamente già assolto un suo assessore che invece spara alle persone) l’uscita di Emiliano è qualcosa che ha a che fare più con il teatro dell’assurdo che con la cronaca politica. Viene difficile perfino scrivere un commento.
Vincenzo De Luca, ospite della festa dell’Unità nazionale di Bologna, dice con la solita pacatezza dell’Erdogan alla pummarola che il “decreto Zan” (che poi sarebbe un disegno di legge, provi a studiare un po’ di più caro De Luca) così com’è non lo avrebbe votato: “Ma davvero pensate che alle elementari facciamo la giornata di riflessione sull’omotransfobia? Ma andate al diavolo”, ha tuonato.
Del resto lo scrivo De Luca pensa probabilmente che i diritti si conquistino con i lanciafiamme, coma al solito. Peccato che ora la macchietta non faccia più ridere nessuno. Poi c’è un altro piccolo capolavoro: “Noi siamo narcotizzati, – dice De Luca – quando sento parlare tanti dirigenti nazionali io dopo 30 secondi devo cambiare canale. Non ce la faccio più. Ti viene veramente l’angoscia, sono anime morte”.
Del resto che la politica per qualcuno sia uno strapagato show quotidiano sembra evidente. Un piccolo dettaglio: De Luca è in politica dal 1975, sentirlo superficialmente agitare il feticcio del “rinnovamento” (lui che si è rinnovato facendo eleggere il figlio in Parlamento) è qualcosa di tragicamente comico. Alla De Luca, insomma.
Infine c’è Giuseppe Conte che attacca Salvini attaccando i decreti sicurezza emanati durante il suo primo governo. Conte si è accorto che “I decreti sicurezza hanno messo per strada decine di migliaia di migranti dispersi per periferie e campagne.
L’eliminazione della protezione umanitaria ha impedito a molti migranti di entrare nel sistema di accoglienza e ad altri di farli uscire in quanto non aventi più titolo, con il risultato che migliaia di migranti sono diventati invisibili”.
Erano esattamente l critiche che scrivemmo sommessamente da più parti e che vennero tacciate di buonismo (anche da Conte e anche dal M5S). Felice che abbia cambiato idea, peccato intanto che siano passati altri due governi. Un po’ di tempo s’è perso, insomma.
Forse sarebbe il caso che, oltre ad attaccare Salvini, Conte trovi il coraggio di chiedere personalmente scusa e soprattutto che ci dica quali politiche intenderebbe mettere in campo in tema di accoglienza e immigrazione. Sarebbe più utile, francamente. Caro segretario Enrico Letta, tutto bene? Davvero?