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nocività

Ambiente: il brutto caso Brescia. Ancora.

Perché ne abbiamo parlato e fatto parlare. Abbiamo costruito le soluzioni. Continuiamo ad indignarci. E sarebbe utile leggere cosa scrive Econchiesta:

Secondo “Ambiente e tumori”, uno studio congiunto dell’associazione degli oncologi italiani (Aiom) e dei medici ambientalisti (Isde), nel 2011 la percentuale di tumori infantili a Brescia è cresciuta dell’8%, contro una media italiana del 2%. All’anno, in città, si registrano almeno 25-30 nuovi casi di carcinomi nei bambini tra i 6 e i 14 anni. Nella Leonessa d’Italia si muore un terzo di più rispetto al resto del Paese. A San Polo la situazione è ancora più critica: tra il 2008 e il 2011 la Asl locale aveva previsto che i decessi per tumore sarebbero stati 273. Invece, a fine triennio, sono stati 20 in più. Fra i fattori responsabili di questo record, come sostengono Isde e Aiom, ai primi posti c’è il degrado ambientale.

Il resto qui.

#nonmifermo oggi pomeriggio a Brescia, per fare sul serio, su ambiente e Lombardia

Oggi con Non Mi Fermo siamo a Brescia. Dalle 14 e 30  presso l’Oratorio S. Maria in Silva (Via Sardegna, 24 – vicino alla stazione ferroviaria). E parliamo di ambiente e di questa Lombardia così inoffensiva nell’imporre una tutela seria del territorio. E proviamo come sempre a farlo fuori dai denti, senza proclami e con il rispetto e la stima per lo studio delle cose già note che ogni tanto la politica finge di reinventare per appropriarsene. E magari proviamo a capire perché il concetto di “densità” di insediamenti (cave e discariche) sembra così poco urgente, partendo proprio da questa Brescia che guardata dall’alto ha la planimetria di un cumulo di nocività. E, magari, fuori dai denti proviamo a chiederci e risponderci sul perché il fantomatico “comitato ristretto sul consumo di suolo” in Regione Lombardia risulti evaporato per (si può scrivere, è su un verbale di commissione, eh) alcune “frizioni” anche dentro una parte del PD.

Perché ci siamo un po’ stancati dei convegni “cogenti” che non hanno riscontro in aula e commissione. E ci siamo stancati delle primarie che si giocano con le opinioni sulle camice di Formigoni, i suoi libri (presunti, alla Dell’Utri) e su giovanilistici liberismi. E di politica ne vogliamo parlare per davvero. Come al solito facciamo da qualche anno in giro per l’Italia. Ascoltando e declinando in atti amministrativi. Proponendo magari anche gli ordini del giorno che dentro SEL abbiamo preparato sul futuro “piano cave” (qui quello per i consigli comunali e qui per i consigli provinciali) o decidendo com’è l’ambiente e il suolo della Lombardia che vogliamo.

Ci si vede lì per chi è da quelle parti. O ci si trova su twitter. L’hashtag è #nonmifermo

#nonmifermo Siamo in campo per la Lombardia. E ripartiamo da Brescia per ripensare l’ambiente.

Siamo in campo per la Lombardia. Mica per scherzo. E ripensiamo all’ambiente partendo da Brescia con #nonmifermo. Un’agorà per ripensarci e costruire. Lavorando in modo serio. Insieme.

“Lombardia nociva, ripartiamo da Brescia” – analisi e soluzioni

L’appuntamento è per sabato 16 giugno alle 14:30 presso l’Oratorio S. Maria in Silva (Via Sardegna, 24 – vicino alla stazione ferroviaria).

Fra i relatori ci saranno:

GIULIO CAVALLI – attore, scrittore, regista e consigliere regionale della Lombardia per Sinistra Ecologia Libertà;
MARCO FENAROLI – presidente provinciale dell’ANPI di Brescia;
DON FABIO CORAZZINA– parroco della Parrocchia di S. Maria in Silva di Brescia e membro di Pax Christi;
MARIO BRUNO BELSITO – non mi fermo;
DONATELLA ALBINI – Consigliera comunale di Brescia di Sinistra Ecologia Libertà;
COMITATO SPONTANEO CONTRO LE NOCIVITA’ – comitato impegnato dal 2009 in difesa del territorio e dell’ambiente bresciano, con particolare attenzione al quartiere di San Polo;
FRANCESCO ARCARI – non mi fermo;
ARTHUR CRISTIANO – Rete Antimafia Provincia di Brescia;
RETE ANTIMAFIA PROVINCIA DI BRESCIA – insieme di associazioni riunitesi nell’ottobre 2010 con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza bresciana sul problema della criminalità organizzata;
LIDIA BONTEMPI – membro del Comitato Spontaneo Contro le Nocività;
COMITATO CIVICO DI BEDIZZOLE;
ANDREA BIANCONI – docente universitario di fisica presso la facoltà di ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia;
EDOARDO BAI – membro dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment) e Presidente della sezione costituita di Milano;
COMITATO SALUTE E AMBIENTE DI CAPRIANO DEL COLLE – comitato impegnato in difesa del territorio e contro la costruzione di un gassificatore per lo stoccaggio di gas;
VINCENZO PERNICE – membro del Comitato Salute e Ambiente di Capriano del Colle;
OVER SKIN – gruppo musicale

Brescia che si incarta sulla discarica di amianto

La situazione di Brescia dal punto di vista ambientale e di gestione del territorio è un bigino indispensabile per una modello di gestione regionale credibile (e possibilmente vincente) del dopo Formigoni. Brescia ha le carte in regola per essere la summa di tutto ciò che non si deve fare e per ridefinire il termine di saturazione ambientale. Ne avevamo già discusso qui e in commissione ambiente con il Comitato contro le nocività che ha dimostrato come ormai i cittadini abbiano gli strumenti e la voglia per essere più tecnici dei tecnici nelle analisi delle criticità. La discarica di amianto di via Brocchi sarebbe il colpo al cuore di una situazione che era già insostenibile anni fa. Eppure le soluzioni nel breve termine sono possibili: ieri sono stato in Piazza della Loggia con i membri del comitato e la stampa per provare una volta per tutte a fare chiarezza e richiamare tutti alla responsabilità. Ne ha scritto bene Alessandra Troncana sul Corriere della Sera:

In gergo si chiama ordinanza contingibile urgente. In pratica si tratta di un escamotage con cui il sindaco Adriano Paroli, cui spetta tutelare la salute pubblica, potrebbe ottenere dalla Regione la sospensione dell’autorizzazione alla discarica di via Brocchi, giusto il tempo di appurare l’accumulo di criticità dell’area. E’ la proposta che i vertici del Sel hanno lanciato giovedì 24 maggio sotto la Loggia, nel corso di un incontro con cittadini e membri del Comitato contro le nocività. Come ha detto il consigliere regionale Giulio Cavalli, «Mentre aspettiamo gli esiti delle analisi sulla quantità di Pcb e diossina che infestano San Polo (questione di giorni e l’Arpa le renderà note, ndr) è l’unica cosa che si potrebbe fare per fermare, anche solo poche settimane, questo scempio ambientale». La Giunta non potrebbe fare nulla di più, dal momento che l’autorizzazione alla costruzione del sito spetta al Pirellone. Intanto, la questione sarà discussa nel prossimo consiglio comunale, previsto mercoledì 30 maggio. Lidia Bontempi, del Comitato, non esclude che si riprenda lo sciopero della fame: «Già, perché il problema di via Brocchi figura al sedicesimo posto nell’ordine del giorno. Niente di più facile che della discarica non si parli nemmeno mercoledì. Vedremo che fare».

Facciamoci del male: Brescia, ancora.

Ne avevamo parlato ieri. Forse eravamo ottimisti. Depositata l’interrogazione.

A San Polo, il quartiere di Brescia dove l’ASL ha riscontrato un aumento dei tumori del 40%, presto sorgerà anche un nuovo elettrodotto ad alta e altissima tensione della società elettrica «Terna

A Brescia non c’è pace per il quartiere avvelenato di San Polo: alle tante fonti di inquinamento ora si aggiungerà anche un nuovo elettrodotto da 380 kV che interesserà anche i comuni confinanti di Rezzato e Castenedolo: si tratta di un progetto presentato nel marzo del 2011 dalla società «Terna Rete Italia», che gestisce la rete elettrica nazionale. Il piano, pensato per le grandi utenze industriali, prevede la costruzione di due nuove stazioni elettriche ad altissima tensione, la stazione “Brescia Sud-Est”, nel territorio di Rezzato; e la stazione “Alfa Acciai”, all’interno dell’omonima acciaieria. Saranno costruiti inoltre due raccordi aerei con cavi di alta (132 kV) e altissima (380 kV) tensione e una linea con cavi interrati, sempre di altissima tensione, che scorrerà sotto tutta via San Polo. Grazie alla «dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza» del Ministero dello Sviluppo Economico la società elettrica potrà procedere con gli espropri delle proprietà private e pubbliche; il progetto non sarà nemmeno sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), perché il tratto con i cavi dell’alta tensione a cielo aperto non supera i 3 km (è infatti di 2,95 Km). La stazione “Alfa Acciai” verrà costruita vicino a un deposito di materiale radioattivo privo dei requisiti previsti dalla legge. Il dott. Morando Soffritti, direttore dell’Istituto Ramazzini di Bologna, ha precisato ai nostri microfoni che i cavi di altissima tensione (oltre i 350 kV), anche se interrati, sono pericolosi per la salute, e ha chiesto un’attenta analisi del progetto da parte delle istituzioni. Il termine per le osservazioni però scadrà il prossimo 20 maggio. Radio Popolare, “Metroregione” 03-05-2012 Andrea Tornago

Brescia e le nocività

Andrea sul sito di #nonmifermo ci aggiorna sulla battaglia contro le nocività a Bresciauna mozione che verrà votata nel prossimo consiglio comunale, in cui si esprime la contrarietà alla discarica di amianto e si chiede all’imprenditore (Faustini, gruppo Profacta S.p.A.) di sospendere i lavori, almeno fino alla sentenza del Consiglio di Stato. Inoltre è stato redatto un documento con cui i capigruppo incaricano il sindaco di chiedere alla regione Lombardia la revisione dell’iter autorizzativo. Una lotta non semplice che è costata molta fatica ai membri del comitato e a tutti i cittadini che hanno dato il proprio contributo. Una manifestazione civile e pacifica di protesta che è stata anche oggetto di tentativi di intimidazione da parte delle forze dell’ordine che nei giorni scorsi hanno chiesto i documenti a molte persone che si fermavano ad esprimere solidarietà allo scioperante di turno o semplicemente a leggere i manifesti esposti. In seguito a quanto è stato deciso ieri durante il consiglio comunale, il comitato ha deciso di sospendere lo sciopero della fame fino al 7 maggio (prossima seduta del Consiglio comunale). La lotta però continuerà, infatti, da mercoledì 2 maggio il comitato sarà ancora presente in Piazza Loggia dalle 18 alle 20, per ricordare al sindaco ed ai capigruppo il rispetto degli impegni presi.

Noi (nel nostro piccolo) dopo avere chiesto e ottenuto l’audizione del comitato in Regione, stiamo chiedendo chiarimenti su alcune stranezze nell’iter autorizzativo e  “contando” le opinioni. Perché la lezione di indignazione (civilissima e democratica) dei cittadini bresciani arriva al Pirellone come un debole soffio ed è il caso di spalancare le finestre.