L’articolo 18 come “benefit”
Tra le notizie di oggi c’è n’è una piccolina che dovrebbe fare riflettere, la riporta Dagospia:
Ieri mattina il premier spaccone non stava più nella pelle all’idea di poter finalmente annunciare un dato positivo sul lavoro. Nei primi due mesi del 2015, rispetto agli stessi mesi del 2014, ci sono stati 79.000 nuovi contratti a tempo indeterminato. Festa grande nei telegiornali e Renzi che dichiara: “E’ il segnale che l’Italia riparte, sono dati sorprendenti. Ci hanno accusato di voler rendere la nostra generazione per sempre precaria. E’ vero esattamente il contrario”.
In realtà tutti gli esperti sottolineano che non è detto che quei 79.000 nuovi contratti siano tutti nuovi posti di lavoro: si dovrebbe trattare per lo più di trasformazioni dal tempo determinato per effetto degli sgravi previsti nell’ultima legge di Stabilità. In ogni caso è una buona notizia e bisogna darne atto al governo.
Però oggi c’è anche un’altra notizia, davvero sorprendente. Il gigante Novartis ha appena assunto 13 lavoratori nella sua sede di Varese e a tutti ha offerto l’articolo 18 come fosse un benefit. Una vittoria notevole per lavoratori, ingegneri e informatici, alcuni anche altamente specializzati come racconta Repubblica, che dà la notizia (p. 14). Insomma, alla Novartis hanno superato il Jobs Act e sono tornati alla Fornero. Anche su questo l’ottimo Renzi dovrebbe fare una riflessione, a meno di pensare che in Novartis siano bolscevichi o autolesionisti.