Vai al contenuto

paradosso

Il paradosso della Figc: gli azzurri si inginocchieranno perché lo faranno anche gli avversari

No, quello di Chiellini non è stato un “lapsus”: in questi Europei la Figc ce la sta mettendo tutta per apparire stupida, vigliacca, ignorante e confusa. Se c’era un modo immaginabile per sbagliare tutte le scelte, comunicarle male e riuscire a scontentare tutti la Nazionale di calcio ci sta riuscendo perfettamente.

Comincia tutto il 19 giugno quando prima della partita con il Galles in cinque decidono di inginocchiarsi per esprimere solidarietà al movimento Black Lives Matters e più in generale all’antirazzismo mentre gli altri se ne stanno beatamente in piedi. Il presidente della Figc Gravina scrive un comunicato stampa in cui ci fa sapere che la Figc non c’entra e che aderire alla campagna antirazzista sia stata una scelta personale di quei cinque. Non sia mai che l’Italia possa essere associata ai diritti, avranno pensato dalle parti della federazione.

Poi ci fanno sapere che non si inginocchieranno perché “la politica deve restare fuori dal calcio” come se esistesse una politica divisa tra razzisti e antirazzisti. Una roba indecente e folle. Sabato è il turno di Chiellini che ci dice che no, che loro il “nazismo” lo combattono in un’altra maniera. Quale sia la maniera non si capisce bene ma i razzisti possono esultare per i loro patrioti che stanno in piedi, pur strisciando.

Ora siamo al punto più basso: la Figc ci fa sapere che nella prossima partita con il Belgio cambia tutto (contrordine compagni!) e ci si inginocchia. Qualcuno potrebbe perfino sperare che ci sia stata una riflessione sulla responsabilità pubblica e sul valore di certi simboli e invece questi ci fanno sapere che si inginocchieranno per solidarietà al Belgio. Anzi, ancora più puerili: si inginocchieranno perché si inginocchiano anche gli avversari, probabilmente hanno paura che vengano male le foto da bordo campo. E ancora: dicono che non si tratta di un’adesione alla campagna Black Lives Matter contro il razzismo.

In sostanza il messaggio della Nazionale è “mi inginocchio ma rivendico il diritto di fregarmene”. Fuori dal campo la strategia è quella dell’ignavia, del dilettantismo comunicativo e dell’inettitudine. Prendono una “non posizione”, si inginocchianicchiano, fanno finta. Vorrebbero essere eroici e invece ballano la danza macabra dei pavidi.

No, il problema non era Chiellini. Il tema è una Figc che si dimostra perfetta rappresentazione della classe dirigente italiana: inadeguata, fuori dal tempo e concentrata a non scontentare nessuno. E infatti finisce per collezionare pessime figure con tutti.

Leggi anche: L’occasione mancata dagli Azzurri che scelgono di non inginocchiarsi contro il razzismo

L’articolo proviene da TPI.it qui

Il paradosso di Confindustria (e di parte del governo): “C’è la ripresa quindi si può licenziare”

Ieri un’altra piccola perla: Repubblica spreme tutta la fantasia che ha per intossicare la narrazione e spara un titolo che è una visione del mondo, raccontandoci che “i posti di lavoro ci sono” ma “mancano i lavoratori” e che quelli che “si sentono” sfruttati rinunciano.

La scelta delle parole è un capolavoro di manipolazione e, oltre alla solita manfrina degli sfruttatori che si lamentano perché non trovano schiavi, ora si aggiunge la novità dello sfruttamento percepito (come avviene per la temperatura). E il meccanismo è perfetto per vittimizzare gli sfruttati, mica lo sfruttamento.

Ieri Matteo Salvini, un fannullone che non ha mai lavorato in vita sua (lo stabilisce un giudice del tribunale di Bergamo) ha avuto l’ardire di dire che i ragazzi non vogliono fare i camerieri quest’estate per 600 euro al mese perché preferiscono prendersi il reddito di cittadinanza e guardarsi gli Europei sdraiati sul divano. Altra narrazione tossica: un fannullone che guadagna 15mila euro al mese (per molti politici la politica è un reddito di cittadinanza esageratamente ricco) invita i ragazzi a lavorare da stagionali per uno stipendio da fame.

Nessuno slancio su reddito, su tutele, su futuro, su salario minimo. Non sia mai. Del resto, siamo lo stesso Paese che si è reso ridicolo per mesi con la favola dei rider felici e straricchi contrapposti agli sfigati pelandroni che non hanno voglia di lavorare. Peccato che, subito dopo, si sia scoperto che i rider sono schiavi.

Stesso giochetto sullo sblocco dei licenziamenti: Confindustria e pezzi di governo ci ripetono a reti unificate che siamo di fronte a un “miracolo economico” (l’hanno chiamato così, come i piazzisti che in effetti sono) ma aggiungono che per renderlo possibile hanno bisogno di licenziare. Ma come? Ma se l’economia riparte non dovrebbero aumentare i posti di lavoro? A che servono i licenziamenti?

Poi, volendo essere un po’ perfidi, si potrebbe anche chiedere che senso abbia avuto sostenere le aziende con soldi pubblici (i soldi quando vanno alle aziende, notatelo, non sono più “sussidi” ma magicamente diventano “investimenti”), se poi quelle aziende non garantiscono i propri lavoratori.

“È la crisi”, rispondono. Ma come? E il “miracolo economico”? Intanto, a Empoli, Sammontana cerca 350 stagionali e si presentano in 2.500. È il vero “miracolo economico” che funziona e che quelli vorrebbero negare: se paghi il giusto, i lavoratori si trovano. Eppure il lamento per gli schiavi che si lamentano di essere schiavi continua.

L’articolo proviene da TPI.it qui

Al lavoro in ospedale e in quarantena a casa: il paradosso degli infermieri a contatto con positivi


Una comunicazione della Direzione generale Welfare della Lombardia precisa le norme di comportamento per il personale sanitario asintomatico venuto a contatto con un caso positivo di Coronavirus. Devono continuare ad andare al lavoro, costantemente monitorati, e sospendere l’attività solo “nel caso di sintomatologia respiratoria o esito positivo”. Ma “sono tenuti a rispettare la quarantena nelle restanti parti della giornata, ovvero nel tempo extra lavorativo”. È il famoso inno alla produttività lombardo, incurante dell’enorme pericolo di diffusione del contagio all’interno degli ospedali.
Continua a leggere