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patrizio bosti

La pizza della camorra

ciro-slide-31Maxi operazione questa mattina all’alba della Direzione Investigativa Antimafia contro il clan camorristico dei Contini.

In Campania, Lazio e Toscana sono in corso di esecuzione ordini di arresto per 90 persone e il sequestro di beni per un valore di 250 milioni. Sono tutte accusate di far parte della famiglia camorristica considerata fra le più influenti e potenti a Napoli.

Si tratta della più importante indagine mai realizzata con riguardo alle complessive attività criminali del clan camorristico Contini ed alle operazioni di reinvestimento economico di gruppi camorristici in attività d`impresa, non solo a Napoli ed in Campania, ma anche a Roma ed in Toscana.

Roma si è svegliata con una maxi operazione in corso: coinvolte numerose attività commerciali legate alla malavita, molto frequentate, anche da turisti, perché si trovano in zone molto strategiche. Solo nel centro della capitale sono stati messi i sigilli a 25 attività, tra bar e ristoranti.

Nel mirino sono finiti la gran parte della catena “Pizza Ciro” e “Ciro pizza”, collegati al riciclaggio delle famiglie camorriste.

Uno dei 90 destinatari della misura cautelare emessa nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione nazionale antimafia sul reimpiego di capitali illeciti da parte del clan Contini si è suicidato. L’uomo, un
43enne che abitava in via Banfi a Roma, ha detto alle forze dell’ordine che gli notificavano il provvedimento di sentirsi male e di voler prendere un bicchiere d’acqua, ma ha aperto la finestra e si è lanciato nel vuoto.

L’operazione è coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e dalle Direzioni distrettuali di Napoli, Roma e Firenze. A eseguire gli ordini della Dia sono stati impiegati personale della squadra mobile della Questura e del Gico della Gdf di Napoli, dei Carabinieri di Roma, della polizia e della Gdf di Pisa.

Il clan Contini aveva trovato un modo molto singolare per riciclare i soldi del traffico di droga e della contraffazione. Oltre agli investimenti nei ristoranti e nei negozi di lusso, la cosca di Eduardo Romano e Patrizio Bosti aveva acquistato aree di servizio. Nella notte ne sono state sequestrate trenta in tutta Italia, molte delle quali sono a Napoli. Cento dei 250 milioni di euro sono stati trovati nella disponibilità degli affiliati arrestati nella notte, così come auto di lusso e soprattutto orologi preziosi.