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pietrogino pezzano

Sempre lui: Pietrogino Pezzano

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(Ci conosciamo bene io e Pietrogino, sempre in odor di mafia. Per farvi un’idea vi basta leggere qui. L’ho combattuto fino alle sue dimissioni e di mezzo è saltato anche un Prefetto. Ora torna alla ribalta):

Da una parte il Dobermann, dall’altra Mandrake, in mezzo il ricco business dell’odontoiatria pubblica in Regione Lombardia, tra appalti pilotati, tangenti e un servizio pubblico scadente, a detta degli stessi indagati nelle intercettazioni.
Sembra un fumetto della Marvel, è in realtà l’inchiesta Smile della procura di Monza che ha portato in carcere oltre al padre della riforma sanitaria lombarda Fabio Rizzi, uomo di fiducia del governatore Roberto Maroni, anche Maria Paola Canegrati detta Paoletta, titolare di una miriade di aziende con appalti negli ospedali da Milano a Brescia fino a Desio e Bergamo.
DOBERMANN E MANDRAKE. Il dottor Dobermann è Pietro Gino Pezzano da Palizzi.
Paoletta è invece Mandrake, come si definisce in un’intercettazione contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare.
I due, a quanto pare, facevano coppia anche in privato.
Lui non è indagato, ma compare spesso nelle carte degli investigatori.
Lei invece è in carcere con l’accusa di associazione a delinquere, turbativa d’asta e riciclaggio.

(continua qui)

Rimuovere Pezzano. Ci riproviamo.

(ANSA) – MILANO, 14 MAR – La Giunta lombarda revochi la nomina a Pietrogino Pezzano, il direttore generale dell’Asl Milano 1 fotografato in compagnia di due boss della ‘Ndrangheta nell’ambito dell’inchiesta ‘Infinito’. Lo chiedono il Pd e ilconsigliere Idv, Giulio Cavalli, in una mozione che approda domani all’esame del Consiglio regionale.

Mettere (in) ordine i fatti: Asl, Lodi, Pezzano e tutela

Per chiarezza di informazione e nient’altro. Lasciando fuori (per ora) le opinioni:

– il 18 gennaio presento (con l’appoggio fondamentale di PD, SEL, UDC e naturalmente IDV) una mozione che chiede di rimuovere Pietrogino Pezzano dall’ASL di Milano 1. Pezzano compare nelle carte della maxi inchiesta INFINITO che sradica centinaia di uomini di ‘ndrangheta in Lombardia. Pezzano viene descritto in rapporti con il boss pavese Pino Neri e alcune fotografie lo ritraevano assieme a boss mafiosi della Brianza del calibro di Saverio Moscato e Candeloro Polimeno. La mozione non passa per un soffio raccogliendo voti anche dalla maggioranza.

– la sera del 18 gennaio vengo informato dal Prefetto di Lodi Peg Strano che la mia tutela viene revocata perché “non più esposto”.

– il 19 gennaio (in modo assolutamente bipartisan) vengono chieste spiegazioni sulla revoca della mia tutela che viene definita “inopportuna”. La Presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia si mette in moto per manifestare il proprio dissenso.

– il 20 gennaio mi viene comunicato che dagli uffici dell’UCIS di Roma è stata decisa la sospensione della revoca: in poche parole, continuo ad essere tutelato su decisione del governo.

– Il 27 gennaio Pietrogino Pezzano (proprio lui, quello che riteniamo inaccettabilmente inopportuno alla guida di un’ASL) nomina il nuovo direttore sanitario: Giovanni Materia. Marito del Prefetto di Lodi Peg Strano.

– il 1 febbraio Antonio Di Pietro (IDV), Vinicio Peluffo (PD) presentano interrogazioni urgenti che chiedono conto della strana tempistica degli eventi e circa Giovanni Materia, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio della Dda per un concorso pilotato al Policlinico di Messina o che nelle migliori delle ipotesi e’ stato imputato”. Lo afferma in una nota il deputato del Partito democratico, Vinicio Peluffo, primo firmatario di un’interpellanza urgente al ministro dell’Interno Roberto Maroni sugli organi direttivi dell’Asl Milano 1, depositata questa mattina e sottoscritta da tutti i deputati lombardi del Pd.

– sempre il 1 febbraio il dottor Giovanni Materia ha formalmente comunicato le sue dimissioni dall’incarico di Direttore sanitario dell’Asl Milano 1 (Legnano). Lo ha annunciato in una nota la Regione Lombardia. Materia è stato rinviato a giudizio.

Questi i fatti. Prossimamente le opinioni.

La mozione anti Pezzano in aula

Come sapete la mozione che chiedeva la rimozione di Pietrogino Pezzano dall’ASL di Milano 1 non è passata in Consiglio Regionale per un solo voto: favorevoli alla revoca della nomina 31, contrari 32, astenuti 2. Siamo stati ad un passo da una storica “smentita” di nomine formigoniane nella sanità. Ma il significato di questo risultato è chiaro: parlare di opportunità e di “amicizie” più o meno legali ormai è un tema politico a cui la Lombardia non si può più sottrarre. I molti “cecchini” della maggioranza che a voto segreto hanno smentito il presidente Formigoni sono la prova provata di un vento che non si può fare più finta di non sentire.

Intanto molti sindaci e molte associazioni si stanno preparando per la mobilitazione di fine mese per continuare a dire il proprio no. La questione Pezzano è appena agli inizi.

Ecco la mozione sulla vicenda ASL Milano 1 nomina di Pietrogino Pezzano

MOZIONE

Ecco la mozione che ho presentato sulla vicenda Pezzano. La mia mozione è stata sottoscritta (oltre IDV) anche da UDC, Sel, Pensionati e PD. La discussione è fissata per la prossima seduta del Consiglio di martedì 18.

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

PREMESSO CHE

con delibera n. 1095 del 23/12/2010 la Giunta Regionale ha provveduto a nominare Pietrogino Pezzano direttore dell’ASL Milano 1;

CONSIDERATO CHE

come risulta dalle cronache di stampa, il nome di Pezzano è comparso nelle carte della maxi inchiesta contro la ‘ndrangheta Infinito della Procura di Milano come soggetto nominato in alcune intercettazioni del boss della ‘ndragheta pavese Pino Neri ed inoltre risulta essere stato fotografato in compagnia dei boss della ‘ndrangheta Saverio Moscato e Candeloro Polimeno;

RILEVATO INOLTRE CHE

risultano esserci altre intercettazioni che confermano i contatti del Direttore Generale Pezzano con i malavitosi Candeloro Polimeni e Giuseppe Sgrò, fratello di Eduardo Sgrò arrestato ex art. 416 bis c.p.;

EVIDENZIATO CHE

alcune forze politiche del centrosinistra di Monza,  avevano scritto a Formigoni affinché disponesse la sua sospensione, da direttore generale della Asl di Monza e Brianza e nonostante ciò la Giunta Regionale, come evidenziato in premessa, ha recentemente promosso e nominato, Pietrogino Pezzano Direttore Generale dell’Asl Milano 1, tra le più grandi in Lombardia;

CONSIDERATO INOLTRE CHE

nel territorio afferente alla ASL Milano 1, in questi giorni, si sono svolte manifestazioni, raccolte di firme promosse da amministratori, forze politiche e cittadini che denunciano ciò che è stato evidenziato e richiedono la rimozione del nuovo direttore generale;

ATTESO CHE

il Consiglio Regionale della Lombardia e il Comitato ristretto della Commissione Consiliare II “Affari Istituzionali” si sono impegnati facendo fronte comune per contrastare fermamente qualsiasi tipo di infiltrazione della criminalità organizzata, soprattutto all’interno delle istituzioni e degli enti pubblici;

ATTESO INOLTRE CHE

la Presidenza del Consiglio ha più volte ribadito da un lato il ruolo di garanzia cui è chiamato il Consiglio Regionale e dall’altro la necessità che non vi siano ombre relativamente ai soggetti chiamati a dirigere enti di particolare importanza quali le Aziende sanitarie in Lombardia;

IMPEGNANO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA

DELLA REGIONE LOMBARDIA, ROBERTO FORMIGONI,

NONCHÉ LA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA

  • Affinché, alla luce della situazione e dei fatti sopra descritti, provvedano alla revoca del provvedimento in base al quale il sig. Pietrogino Pezzano è stato nominato Direttore Generale della ASL Milano 1, anche in base a quanto previsto dalla delibera della Giunta Regionale n.304 del 21/07/2010, che prevede la possibilità di revoca dell’incarico di direttore generale in caso in cui si manifestino gravi incompatibilità e/o conflittualità tra le istituzioni locali e il direttore generale;
  • A rivedere le modalità e il metodo di scelta dei direttori di asl ed aziende ospedaliere secondo criteri di trasparenza e valorizzazione della qualità professionale anche tramite l’istituzione di un’autorità terza che valuti i profili professionali dei candidati iscritti agli albi;

Milano, 12 gennaio 2011