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Pippo Civati

Il senso della stampa per Civati

f5bfc44082f811e1ab011231381052c0_7 (1)Attenzione: lo scrivo cattivo. Un po’ perché non ho il tempo materiale per scriverlo complesso e un po’ perché basta poco per capirmi. Uno di quei pensieri che è già adulto appena è una sensazione.

Pippo Civati esce dal PD, mette in piedi un movimento che possiamo discutere per infiniti giorni ma che sicuramente non ha padri nobili (ahi quanto male hanno fatto i padri nobili!) e nemmeno padroni. Decide di fare dei referendum per mettere nero su bianco le decisioni politiche che non solo non ha condiviso ma che decide di combattere. I referendum sono qui. Un link semplice. A scriverlo ci ho messo una manciata di secondi il tempo di un copia e poi incolla.

Io me lo ricordo bene Pippo inseguito dai cronisti bavosi di Regione Lombardia e poi a Roma mentre cercavano l’articolo ostile di spalla messo nella pagina in cui si scrive del PD. Me li ricordo tutti e vi giuro che alcune volte non ho sopportato il feticismo giornalistico per il “contrario” a prescindere.

Bene. Pippo (avendo tutto da perdere) trova persone disposte a raccogliere firme per il referendum. D’estate. Piena estate. Agosto. Di questo anno così apolitico, anche.

Si può essere d’accordo o no ma tutti i servetti pronti a scrivere un editoriale sulla sua goccia di bava oggi non trovano la penna per scrivere di questa campagna referendaria. Nessuno. Se spara una battuta su Renzi allora sì. Per le iniziative politiche, per quelle, no.

La codardia uccide d’estate. Verrebbe da dire.

La versione di Ivan (Scalfarotto) e i diritti degli altri

Ivan Scalfarotto ha iniziato (l’avrete letto) lo sciopero della fame per chiedere che le unioni gay possano diventare legge. Poi, mentre lo intervistavo abbiamo finito per parlare anche di Renzi, Tsipras, Civati e Grecia. E credo che le risposte siano nette. D’accordo o no meritano di essere lette.

L’intervista la trovate su Fanpage qui.

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Un’intervista limpida con Pippo Civati

20425_10151244441502756_400852630_nHo intervistato Pippo per provare a capirci (e far capire) qualcosa su quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi. Ovviamente io e Pippo (aggiungo: fortunatamente) abbiamo tropee cose in comune per perderci nei tatticismi quindi credo che l’intervista almeno sia limpida. La trovate su Left cliccando qui.

Oggi ero con Pippo (Civati)

Oggi Pippo Civati è venuto da noi alla sede di LEFT poco dopo la settimanale riunione di redazione. Sì, certo, ha rilasciato le dichiarazioni che avete già letto dappertutto e ha deciso di uscire dal PD. Ma non è di questo che volevo scrivere. No. Conosco Pippo da anni e lo considero un amico, abbiamo condiviso insieme cose molto più delicate e importanti della politica. Quindi sappiate che sono assolutamente soggettivo in questo post, dichiaratamente personale. Gli è costato molto lasciare il PD, a Pippo, perché lui il partito l’ha vissuto da sempre, come si vivevano i partiti una volta (e come credo dovrebbero tornare ad essere): una palestra di opinioni, elaborazione e innovazione. E dentro il PD Pippo ha rapporti soprattutto umani perché ha sempre avuto una visione molto umana del fare politica. Sempre. Anche quando ha sbagliato. Ma soprattutto Pippo ha fatto il passo che tanti, troppi, in questi anni hanno usato per ripararsi dietro la strenue difesa del proprio orticello: in SEL sono in molti a ripetere “se non si spacca il PD non si fa niente” e allo stesso modo le altre frammentazioni a sinistra hanno comodamente eletto Civati come elemento fondamentale per “sciogliersi e ricostruire” (dicono sempre così, l’avete notato? ma non lo fanno mai) sperando (e pensando) che Civati non facesse il passo.

Ora Pippo ha deciso e come si dice in gergo è “a disposizione”: vedrete quanti hanno finto di aspettare lui ma in realtà curavano la propria autopreservazione.

Qui il video con le sue dichiarazioni:

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Proprio come gli insicuri

33 fiducie in 300 giorni. Il Parlamento è solo un fiducificio e Renzi dichiara a Radio 105 che le fiducia aumenteranno anche in futuro.

Ha ragione Pippo:

Proprio come gli insicuri, che non vogliono mai ascoltare nessuno, ma hanno sempre bisogno di chiedere un’attestazione di fiducia.

Effettivamente ora sarebbe bello mantenere le promesse

Come scrive Pippo Civati nel suo blog effettivamente sarebbe bello mantenere le promesse:

In ogni caso, se il M5s dovesse mantenere l’atteggiamento delle ultime settimane, il Pd dovrebbe rinunciare ai rimborsi elettorali già per il 2014, alla luce della prima promessa della nuova era. Sono certo che lo farà.

Di Maio ha dichiarato che nel prossimo incontro con Renzi il M5S arriverà con una proposta che non sarà a scatola chiusa e quindi il confronto è aperto. Se è stato uno specchio per allodole questo Renzi così disponibile non sarà difficile scoprirlo presto.

Ci si vede da Pippo al PolitiCamp 2014

Ci si vede a Livorno domenica 13 luglio. Il titolo della mattinata è “La sinistra possibile”. Appunto. Il sito è qui.

20140702_Programma_PoliticampPOLITICAMP 2014
Livorno 11, 12, 13 Luglio

PROGRAMMA

VENERDI, 11 LUGLIO 2014

ORE 18.00
La parità è possibile
Marina Terragni introduce:
Ilaria Bonaccorsi, Mercedes Lanzilotta, Filomena Gallo

ORE 20.00
Buff­et di autofinanziamento

ORE 21.00
La partecipazione è possibile
Andrea Fabozzi introduce:
Andrea Pertici, Elly Schlein, Vannino Chiti, Nadia Urbinati, Fabrizio Barca, Maurizio Landini

SABATO, 12 LUGLIO 2014

ORE 10.00 (Palco interno)
La cultura è possibile
Massimo Monaci introduce:
Tomaso Montanari, Maria Chiara Carrozza, Andrea Ranieri, Pietro Folena, Maria Grazia Rocchi

ORE 10.00 (Palco esterno)
Expo in ognuno di noi, Expo dappertutto
Mirko Tutino introduce:
Monica Frassoni, Francesco Vignarca, Vito Gulli, Paolo Gandolfi, Veronica Tentori,
Renata Briano, Paolo Sinigaglia, Simona Galli, Alberto Bencistà, Bengasi Battisti

ORE 13.00
Pranzo di autofinanziamento

ORE 14.30 (Palco interno)
Art. 49 e il partito delle possibilità
Stefano Catone introduce:
Beatrice Brignone, Paolo Cosseddu, Thomas Castangia, Gennaro Acampora, Luca Pastorino

ORE 14.30 (Palco esterno)
Legalità
Salvo Tesoriero introduce:
Lucrezia Ricchiuti, Davide Mattiello, Carla Rossi, Gabriele Guidi, Alessandro Capriccioli,
Nunzia Penelope, Marco Omizzolo, Beppe Guerini

ORE 17.30
Il Sud è possibile
Marco Sarracino, Elena Gentile, Anna Rita Lemma, Mimmo Talarico,
Mimmo Lo Polito, Fausto Melluso, Renato Natale

ORE 18.30
La politica economica del possibile (qui e ora)
Rita Castellani introduce:
Stefano Fassina, Filippo Taddei, Roberto Renò

L’economia del possibile (per i nostri pronipoti)
Carlo Clericetti introduce:
Ernesto Longobardi, Stefano Fassina, Filippo Taddei,

DOMENICA, 13 LUGLIO 2014

ORE 10.00
Il sindacato possibile
Manuele Bonaccorsi introduce:
Ilaria Lani, Francesco Sinopoli, Giuseppe Allegri

ORE 11.00
La sinistra possibile
Elisabetta Amalfitano introduce:
Marco Boschini, Alessandro Gilioli, Marco Furfaro, Gianni Cuperlo, Walter Tocci
Intermezzo di Stefano Bartezzaghi;
Claudio Riccio, Daniele Viotti, Giulio Cavalli
Giuseppe Civati

ORE 13.30
Pranzo finale di autofinanziamento

Adesso, a sinistra

Sulla mia proposta semplice semplice si vede che anche Civati (ma sono in tanti, vedrete) concorda e a Livorno presenterà azioni uscendo dalle discussioni. Basta ascoltarsi e rilanciare, confrontarsi e agire, mettersi insieme per contare. Contarsi, invece, lo facciamo dopo e se tutto viene fatto seriamente sarà una bella sorpresa. Sicuro. Io, su questo, ci sono. Subito.