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radio maria

Quanto ci costano (in soldi pubblici) gli anatemi di Radio Maria (e Radio Padania)

Ne scrive Repubblica qui:

Ebbene, proprio lo Stato che secondo padre Cavalcoli avrebbe scatenato “il castigo di Dio” è il finanziatore numero uno di Radio Maria. Di più: l’emittente religiosa è in cima alla lista delle radio che ricevono ogni anno un contributo pubblico. Negli ultimi tre anni di cui si conoscono le cifre, ha incassato 779 mila euro per il 2011, 730 mila per il 2012 e 581 mila per il 2013: due milioni e 90 mila euro nel triennio. Per svolgere un servizio pubblico? No, a titolo di “mero sostegno”, in base a una legge di 18 anni fa varata per sostenere le emittenti locali che però le assicura un canale privilegiato. […]

Ma perché questa emittente che lancia anatemi contro le istituzioni gode di un trattamento privilegiato nella distribuzione delle sovvenzioni pubbliche? La risposta è in un codicillo contenuto nella legge 448 del 1998 – al comma numero 190 dell’articolo 4, precisamente – che assegna il 10% dei contributi destinati alle radio locali alle “emittenti nazionali comunitarie”, e quel “comunitarie” non c’entra nulla con l’Unione Europea ma serve a distinguerle da tutte le altre che hanno fini di lucro. Ora, le “emittenti nazionali comunitarie” sono solo due, nel nostro Paese.

La prima è Radio Maria. La seconda è Radio Padania, la radio di Matteo Salvini, che riceve esattamente le stesse somme dell’altra. Eppure la severa relazione che la Corte dei Conti ha stilato alla fine del 2015 sulla distribuzione di questi aiuti a pioggia segnala che l’emittente leghista non solo riceve anche i contributi della Presidenza del Consiglio per le testate gestite da cooperative, ma a voler interpretare la legge alla lettera non può neanche essere considerata “nazionale”, visto che trasmette solo in nove regioni, e sulle altre arriva solo un segnale digitale Dab, captabile solo da pochissimi apparati.

Non ce la fanno proprio. Radio Maria scomunica il Vaticano: “Confermiamo tutto. E dopo il terremoto arriveranno altri castighi”

Il balletto continua. Ed è un balletto sulle macerie e sugli sfollati ballato da chi vorrebbe essere santo mentre invece continua a rimestare nel fango. Dopo l’intervento del Vaticano che aveva sconfessato Radio Maria e le sue teorie sul terremoto come punizione divina ora Radio Maria sconfessa il vaticano. Che squallore.

“Tutte le sventure sono castighi divini”. Padre Giovanni Cavalcoli, in un’intervista a Radio Capital, non si scusa per le frasi shock sul terremoto pronunciate a Radio Maria il 30 ottobre. Anzi, ribadisce: “Confermo tutto, i terremoti sono provocati dai peccati dell’uomo, come le unioni civili”.

Che schifo le nefandezze di Radio Maria

Radio Maria ha sparato la cazzata. Un’altra. Dice che il terremoto sarebbe la punizione di dio per la legge sulle unioni civili votate in Parlamento qualche mese fa. Quindi secondo Radio Maria dio, per logica, è omofobo. Ma non solo: dice Radio Maria che dio è vendicativo, assassino è un po’ vigliacchetto se davvero colpisce cittadini per farsi intendere dai politici. La cazzata, di per sé, sarebbe anche solo una delle tante che viene sparata nel mare magnum dell’informazione, buona al massimo per dare un colpetto di vitalità agli adinolfi di turno.

Ma c’è una cosa che mi turba: che Radio Maria poi non venga mai sconfessata dalla Chiesa. Non dico il Papa (anzi, sì, dico anche il Papa) ma un Cardinale con un minuto libero per dirci che hanno detto una boiata ci starebbe pure. (edit: il Vaticano ha risposto*) Anche la redazione di Radio Maria non ha sconfessato il suo conduttore; dice che abbiamo capito male noi. Eppure le parole hanno un senso e padre Livio Fanzaga ha testualmente detto:

“dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, sono il castigo del peccato originale, anche se la parola non piace… Arrivo al dunque, castigo divino. Queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili. Chiamiamolo castigo divino”.

Una cosa è certo: l’ignoranza, l’estremismo e la turboreligione genera mostri. E padre Livio Fanzaga, ancora una volta, sembra tenerci ad essere il loro pastore. Dei mostri. Chissà che ne pensa dio.

*(edit: hanno risposto. Ne scrive l’Ansa:
Il Vaticano condanna le affermazioni andate in onda su Radio Maria riguardo al terremoto come “castigo divino” dopo le unioni civili. “Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede”, deplora mons. Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato, interpellato dall’ANSA. Becciu ha spiegato che si tratta di affermazioni “datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo”. “I terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del Papa”. “Cristo – ha aggiunto mons. Becciu – ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo. Questa – spiega – è una visione pagana, non cristiana”.”Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria – afferma ancora mons. Becciu – offende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto”. “Radio Maria – aggiunge il prelato, tra i più stretti collaboratori del Papa – deve correggere i toni del suo linguaggio e conformarsi di più al Vangelo e al messaggio della misericordia e della solidarietà propugnato con passione da papa Francesco specie nell’anno giubilare. Non possiamo non chiedere perdono ai nostri fratelli colpiti dalla tragedia del terremoto per essere stati additati come vittime dell’ira di Dio. Sappiano invece che hanno la simpatia, la solidarietà e il sostegno del Papa, della Chiesa, di chi ha un briciolo di cuore”.
Bene. Ora rimane solo di ricacciare Fanzaga nel Medioevo.)