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regione lombardia

Le primarie sono il grimaldello contro Formigoni

[comunicato stampa]

“Le primarie per la Lombardia? Uno strumento indispensabile ma è necessario che siano un grimaldello per scardinare l’attuale sistema di gestione politica della Regione e dare credibilità al futuro percorso del centro-sinistra” – Giulio Cavalli, consigliere regionale di SEL commenta così la proposta del segretario regionale del PD, Martina.

“Da sempre le primarie sono per noi un punto imprescindibile: non posso dunque che rallegrarmi della volontà di tenere una consultazione entro la fine dell’anno. Tuttavia dovranno essere un punto di partenza che permetta di riprogettare su nuove basi una Lombardia, che non sia la copia scolorita di quella attuale.” incalza Cavalli “ tanto più ora che la stessa maggioranza mette in mora il nocciolo duro delle politiche regionali formigoniane: la privatizzazione della sanità”

“Le primarie quindi come percorso e progetto, a partire dalla pratica di opposizione a Formigoni nei prossimi mesi” conclude l’esponente di Sel “un’opposizione che non potrà più essere intramezzata da vacanze, indugi e improbabili mediazioni”

Formigoni e gli 80 mila euro di biglietto per il meeting CL

Roberto Formigoni non era stato invitato all’annuale evento di Comunione e Liberazione di Rimini. Sarebbe stato il primo anno, Caspita, però, è proprio caduto in disgrazia, dicevano tutti.

Roberto Formigoni è costretto a tagliare i servizi essenziali per colpa del Governo Monti. Caspita, però, ora non c’è più trippa per gatti.

Roberto Formigoni paga 80 mila euro per il meeting di CL e ricompare tra gli invitati a parlare. A volte la politica è molto più semplice di quello che sembra.

La notizia completa la trovate sul Corriere della Sera di oggi, qui.

Mafie e EXPO, si sveglia Formigoni

Leggo un’agenzia fresca fresca del sempreceleste Formigoni:

“Abbiamo appreso che l’appalto relativo alla piastra è stato assegnato con un ribasso d’asta del 41%, che si avvicina molto alla soglia di anomalia calcolata nel 43%. Un valore che, pur rientrando nei parametri di legittimità, suscita qualche preoccupazione. Confido che la società Expo 2015 attiverà tutte le verifiche preventive e i controlli successivi necessari per accertare che questo consistente ribasso non rischi di incidere sullo svolgimento delle attività di realizzazione della piastra e in particolare sulla regolarità e dignità di trattamento dei lavoratori e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Regione Lombardia è disponibile ad offrire alla società Expo 2015 la collaborazione del proprio “Comitato per la trasparenza degli appalti e la sicurezza dei cantieri”, del quale fa parte il delegato alla trasparenza Presidente Grechi, organismo che già opera con molto rigore relativamente alla trasparenza degli appalti regionali, monitorando il rispetto delle norme che riguardano i contratti per lavori, servizi e forniture e investimenti pubblici”. Lo dichiara il Commissario Generale Expo 2015 e Presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni.

L’appalto relativo alla piastra di cui si parla è proprio lo stesso di cui scrivevo ieri qui. E l’ho ripetuto ieri in aula mentre quasi tutti riuscivano a parlare di EXPO senza nominare le infiltrazioni. Anzi, mentre tutti parlavano di antimafia senza passare prima dalla mafia, come si dovrebbe fare anche nei più stupidi giochi da tavolo. E nell’appalto della piastra per EXPO l’azienda capofila dell’ATI che ha vinto l’assegnazione dell’appalto è la stessa Mantovani SPA che già stava nelle carte giudiziarie dell’operazione “Doppio Colpo 3” in cui si scriveva di rapporti tra la ditta e uomini che contano del clan Madonia. E’ la stessa Mantovani SPA a cui è stato ritirato per un certo periodo il certificato antimafia.

Ora Formigoni si è svegliato. E ha avuto questo bel sussulto a forma di comunicato stampa. Buon per noi, direte.

Ma sorprende, forse, che con tutti questi comunicati, protocolli, osservatori, commissioni, commissari ordinari e straordinari, futuri subcommisari ci si accorga di qualcosa di stonato per un piccolo, antipatico, scassaminchia consigliere di opposizione. Forse sarebbe stato il caso di non gridare al complotto o all’allarmismo ogni volta che qualcuno ha sollevato dei dubbi e delle osservazioni. Forse ci si aspetterebbe che EXPO e banda cantante anticipasse i dubbi della stampa e dei giornali. O almeno se ne facesse carico senza isterismi.

Insomma: governino l’evento. Sono lì per quello. No?

La politica di plastica

Nel 2011 l’11,1% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 8,1 milioni di persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila). La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011,03 euro. Lo rileva l’Istat e lo scrive questa mattina il Corriere della Sera. In questa macelleria sociale (dei redditi, dei diritti, del lavoro, delle famiglia, del futuro e della dignità) oggi in Aula stiamo discutendo di EXPO. E Formigoni come un incantatore di serpenti ci racconta che sarà bellissimo, partecipassimo, importantissimo. Tutto in -issimo, insomma. Tutto eccellente. Tutto luci. Poi ha usato un aggettivo che mi ha colpito, forse perché ho passione per gli aggettivi: divertente. Ha detto proprio così: divertente. E qui in aula non si diverte nessuno. I suoi assessori applaudono. Bravo, bene,bis.

Intanto la Minetti(ti) mentre il governatore(issimo) racconta le proprie gesta si alza per andare in bagno. Forse a truccarsi. O forse un caffè. C’è da dire che la Minetti(ti) ha sempre i tempi della diva. Formigoni parla e lei se ne va. E se ne vanno tutti: giornalisti, fotografi. Tutti.

E in aula si continua. Proviamo a sollevare qualche tema, ricordiamo che forse Formigoni commissario straordinario di un evento su cui si gioca la credibilità internazionale non sia una scelta fortunata, chiediamo che in EXPO si parli di lavoro (con un ricollocamento degli esodati o licenziati ad esempio come da nostro ordine del giorno). Chiediamo dei dubbi (giusti e condivisi) di Basilio Rizzo sulla speculazione sulle aree confermata anche da alcuni studi. Chiediamo spiegazioni sulle infiltrazioni mafiose.

Ma non c’è nessuno in aula. Oggi l’argomento è la scendiletto di Berlusconi e poco altro. Oggi la politica qui dentro è più di plastica della Minetti. Sul serio.

Immaginare EXPO con decente pulizia

E’ difficile visti i tempi che corrono. Perché su EXPO le criticità sono state molte fin dall’ideazione di morattiana memoria (e in fondo siamo in tanti a chiederci ancora se fosse così indispensabile) e perché lo sviluppo del progetto ha i tempi e i modi del balletto per politicanti piuttosto che della “grande vetrina internazionale” (Formigoni dixit). Però domani in aula sia parla anche di EXPO (ma credetemi le foto e i microfoni saranno tutti per la preclusa Minetti, perché così vanno le strane priorità in Regione Lombardia) e noi proviamo a puntellare i paletti fondamentali. Presentando come gruppo SEL un ordine del giorno che dice così:

Il Consiglio regionale della Lombardia impegna la Giunta: 

  • A met
    tere in atto tutte le azioni di sua competenza affinché il Protocollo sulla legalità sia sempre e completamente operativo; vigili con attenzione per garantire la regolarità degli appalti e non permetta nessun tipo di infiltrazione mafiosa, nella dichiarata volontà di non permettere che questo evento venga compromesso da attività illegali, davanti a tutto il pianeta;
  • A garantire i controlli sul rispetto dei diritti dei lavoratori, evitando forme di sfruttamento, lavoro nero e a sostenere il potenziamento delle ispezioni nei cantieri a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro e nel rispetto della normativa contrattuale;
  • Affinchè si faccia promotrice della possibilità di inserire nei bandi quote destinate a lavoratori esodati disponibili o a lavoratori di aziende in crisi,  per sostenere concretamente la situazione di lavoratori in difficoltà e dare un vero impulso alla difficile situazione occupazionale della Regione.
Per ricordarsi che siamo lì per questo. Almeno.

Vacanze difficili per Formigoni

Adesso che hanno sequestrato la barchetta Formigoni ha un serio problema personale: le vacanze. E l’ennesima smentita su un sistema che ormai non risulta più credibile a nessuno. E mentre affonda (mai verbo migliore, no?) il “sistema Lombardia” la Lega prova ad abbaiare. Non dovevano fare il tagliando mensile? Che diagnosi scriveranno su questo mese di luglio di sequestri e indagini?

Perché il punto politico di oggi per la Lombardia è questa notizia, non la Minetti:

E dopo gli arresti arrivano i sequestri nell’ambito dell’inchiesta Maugeri, quella in cui risulta indagato anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato stanno sequestrando beni  oltre 60 milioni di euro per lo scandalo che ha travolto nuovamente la sanità lombarda. I beni sono stati sequestrati alle cinque persone arrestate lo scorso aprile tra cui il faccendiere Pierangelo Daccò, l’imprenditore che pagava le vacanze al governatore lombardo e i cui ultimi verbali sono stati secretati. Gli investigatori stanno eseguendo il sequestro in Sardegna, Liguria e a Venezia; tre immobili a Olbia, località Schina Manna; quattro a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi); uno a Venezia; quattro a Milano; cinque a Bonassola. Sigilli anche alle quote societarie di numerose società con sede in Italia ed all’Estero (Svizzera, Olanda, Inghilterra, Irlanda, USA, Seychelles, Panama, Nuova Zelanda, Lussemburgo, Singapore, Hong Kong); varie automobili di grossa cilindrata e motocicli. 

Nel mirino della Procura è finito la yacht  ”America”, l’ex “Mi amor”, un Ferretti di proprietà di Daccò. Oltre alla barca, di oltre 30 metri, sono state sequestrate mille bottiglie di vini pregiati per un valore di oltre 300mila euro che uno degli indagati aveva depositato presso la cantina di un noto ristorante di Milano.L’indagine coordinata dai pm di Milano Luigi Orsi, Laura Pedio, Gaetano Ruta e Antonio Pastore, infatti, ipotizza l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata a plurimi al riciclaggio, l’appropriazione indebita pluriaggravata ai danni della Fondazione Maugeri (composta da diverse cliniche specializzate nella raibilitazione), la frode fiscale, l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Dalle casse dell Maugeri, per la Procura di Milano, sono usciti poco meno di 70 milioni di euro di cui Daccò era in qualche modo il “tesoriere”.  

Gli arresti erano stati eseguiti il 13 aprile scorso. In manette per la distrazione di fondi oltre a Daccò finirono l’ex assessore regionale alla sanità (anni ’90) Antonio Simone, il direttore amministrativo della clinica pavese Costantino Passerino (il primo a parlare in un interrogatorio quando era semplice teste dei rapporti Daccò Formigoni, ndr), un consulente, un commercialista e il presidente della Fondazione. Nelle carte dell’inchiesta erano immediatamente emersi  i contatti tra Passerino e Daccò “uomo importante per i suoi rapporti con il presidente” ed erano già nota l’amicizia dell’imprenditore, già arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul San Raffaele per cui la Procura ha chiesto 5 anni e mezzo. è.

[…]

Un contributo importante allo sviluppo dell’indagine è arrivato da due indagati arrestati ad aprile: “Deve rilevarsi – scrive il gip  come la situazione fotografata a quella data (il riferimento è all’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti degli indagati nell’aprile scorso, ndr) sia profondamente mutata per effetto delle dichiarazioni degli indagati Passerino e Mozzali e di ulteriori soggetti escussi quali Parricchi e Fenyo”. Gli interrogatori di Daccò invece, alcuni in parte vincolati al segreto, hanno poi smentito di fatto le dichiarazioni di Formigoni sulle vacanze di gruppo, ai Caraibi in barca. Il faccendiere in un interrogatorio aveva fatto sapere che mai gli erano stati restituiti i soldi di quei viaggi e del resto Formigoni non ha mai mostrato le ricevute di cui parlava. Le indagini sono state dirette anche sui soldi usati per le ville in Costa Smeralda, senza dimenticare che nell’ambito dell’inchesta San Raffaele era emerso che Formigoni aveva aiutato l’amico Alberto Perego  a comprare da Daccò Villa Li Grazii, a cinque chilometri da Porto Cervo. EAlberto Perego, convivente del presidente, è stato stato condannato in primo grado a quattro mesi per falsa testimonianza per aver negato di essere il beneficiario di un conto bancario svizzero nell’inchiesta della Procura di Milano. Sull’operazione di sequestro a chi gli chiedeva spiegazioni Formigoni ha risposto: ”Non ne so nulla, l’ho appreso dalle agenzie”. 

 

L’ineleggibile. Del PD.

Se avete tempo e voglia andate a rileggervi questo post (che mi hanno contestato in molti, “alleati”, del resto).

Poi leggete la notizia qui e il comunicato stampa del consigliere regionale del PD Angelo Costanzo che dice:

“Sono sereno – dichiara – perché i 5mila 642 voti che ho ottenuto sono arrivati per consenso politico e radicamento sul territorio e nulla hanno a che fare con la mia presenza nel Consiglio di amministrazione dell’Aler. Il problema sorto sulle mie dimissioni dall’Aler non fa venire meno il consenso avuto. Un risultato, arrivato nelle elezioni regionali nel marzo del 2010 dopo anni d’impegno sociale e politico. Questa è la verità e lo sanno anche gli esponenti del Partito Radicale che dopo un anno dalla mia elezione hanno proposto un ricorso sulla base di una normativa che prevede l’ineleggibilità di candidati che ricoprono cariche nei Consigli di amministrazione di enti regionali perché potrebbero trarne vantaggio rispetto ad altri candidati. Da lì non ho tratto nessun vantaggio. Spiace che i Radicali, con la loro azione, facciano venire meno la rappresentanza del territorio di un esponente dell’opposizione che in questi due anni e mezzo ha fatto del proprio meglio per svolgere il proprio lavoro con serietà e impegno, come a volte è stato riconosciuto anche dagli esponenti della maggioranza”.

Ora, Angelo Costanzo è un collega serio, impegnato e competente. Uno di quelli che nel Consiglio Regionale della Lombardia fa bene il suo lavoro e (secondo me) rende onore ai bisogni dei cittadini lombardi.

Ma qualcuno mi spieghi perché poi abbiamo un atteggiamento bifronte sulle firme false di Formigoni a cui il celeste sempre risponde mettendoci di fronte i voti che sono arrivati per consenso politico e radicamento sul territorio. Dice così anche lui.

Perché dobbiamo metterci d’accordo sul rispetto delle regole. O sì o no. E secondo me sono ineleggibili coloro che non rispettano le regole. Punto. Anche se tra Formigoni e Costanzo mi auguro di avere solo il secondo, presto, nella prossima Regione Lombardia.

Regione Lombardia e quel bilancio fuori da questo tempo

[comunicato stampa] “È un assestamento di bilancio fuori dal tempo” così Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli commentano l’approvazione dell’assestamento di bilancio oggi in Consiglio Regionale “e ancora una volta Formigoni non è capace di rispondere in maniera adeguata a una crisi che dura ormai da troppo tempo, questa volta con l’aggravante di non saper gestire la spada di Damocle dei tagli voluti dal Governo Monti”

“In questa già difficile situazione crea particolare sconforto la totale assenza di provvedimenti a sostegno del lavoro e del’innovazione. In un momento di grave crisi per molte aziende presenti sul nostro territorio, tra cui ricordo Nokia-Siemens (Cassina de’ Pecchi), Riello (Morbegno), o Sisme (Olgiate Comasco), ci sarebbe piaciuto vedere un forte segnale di impulso all’innovazione, per esempio attraverso investimenti nella banda larga visto che ancora 707 comuni su 1546 lombardi ne sono sprovvisti e ci sfugge il perché di un ampliamento del fondo NASKO, palesemente inefficace, anziché un maggior impegno finanziario sulle politiche di genere e sulla conciliazione dei tempi”

“Quanto meno, ora non resta che augurarsi che i due ODG, riguardanti il finanziamento della mobilità ciclistica e la previsione di una normativa regionale contro il consumo di suolo, approvati dal Consiglio Regionale” conclude Giulio Cavalli “non restino solo sulla carta, ma vengano trasposti in atti concreti.”