Vai al contenuto

regione lombardia

Formigoni è Gesù, Boni Maddalena e Regione Lombardia Ponzio Pilato

Non si riesce nemmeno a raccontare quello che succede in Regione. Intendo dentro, in questo momento, nell’Aula dove sta parlando Alloni (PD) per raccontare quanto sia fondamentale rivedere il piano cave di Cremona mentre l’assessore Bresciani litiga con il vice presidente del Consiglio Regionale Saffiotti (PDL) e nessuno (o quasi) ascolta.

Formigoni (come Gesù) dichiara di avere sbagliato qualcosa ma di essere fondamentalmente santo: ha perso due assessori in poche ore e sorridente dice che è un ricambio voluto per mettere donne in Giunta. Un po’ come se andando contromano si distrugge l’auto esultando per l’avvenimento perché “era fuori moda e consumava troppo”. Una cosa così, come quelle balle che si dicono da bambini per sguaiare la compagnia e ridere tutti insieme. Eppure l’assessore Monica Rizzi è stata fatta fuori da una bega interna della Lega (cioè: Regione Lombardia dipende dalle mestruazioni di Maroni e le faide interne di partito). Il segnale di debolezza politica è di proporzioni che forse non riusciremo a raccontare ai nostri elettori. Perché mi piacerebbe sapere dove va a finire la rappresentanza o la meritocrazia (e qui dentro dici meritocrazia, alzi la testa, vedi la Minetti e ti vergogni che esista ancora nel dizionario politico una parola del genere) se il ruolo di assessore è il premio per le giuste vicinanze. L’assessore Maullu intanto torna semplice consigliere e ex assessore per gli amici troppo poco influenti negli umori interni.

La Lombardia si svende (e si privatizza) per tanti soldi ma si rimodella per la bile e gli umori. E poi ce lo rivendono come “rinnovamento” e pulizia.

Oggi si è dimesso anche Davide Boni (ovviamente prima sui giornali, poi in conferenza stampa e ovviamente si è dimenticato di riferirlo in Aula, ma l’Aula è un impiccio che vale il tempo dell’indennità) e le sue dimissioni da Presidente del Consiglio le avevamo chieste da tempo, visto il ruolo di garanzia. Da domani saremo garantiti da qualche leghista che avrà avuto il merito di non dire una parola sbagliata al triumvirato.

Tutto questo mentre succede intorno a Formigoni quello che succede. Lui si ostina a dirci che è pulito e non indagato: voi eleggereste amministratore di condominio uno che è amico di tutti (tutti!) gli indagati del quartiere?

Poi c’è la politica. E forse sarebbe il caso che cominciassimo a pensare che le nostre diversità e la nostra idea di Governo regionale si ascoltano e si sentono molto poco. E forse i cittadini sarebbero disposti ad affacciarsi al nostro modo di ripensare una Regione partendo dalle fragilità, dalle difficoltà e le differenze. Senza perdersi in dispute endogamiche e non interessanti su antipolitica o peggio sulla “drammaticità” dell’eventuale stop ai rimborsi pubblici.

Perché l’antipolitica sta negli amministratori incapaci, asserviti alle lobby, bulimici di potere e soldi e incapaci di pensare ad altro che non sia la preservazione ossessiva della specie. La propria.

Girovagando per l’Italia: dove siamo questa settimana

Oggi (che è lunedì) iniziamo alle 10.30 con una visita all’OPG (su cui vi consiglio di informarvi qui) di Castiglione delle Stiviere (MN) con il nostro candidato sindaco Franco Tiana. Poi alle 21 a Bollate (MI) per la serata sulle “mafie al nord” con Gianuigi Fontana (procuratore generale presso Tribunale Milano) Francesca Barra e Mario Portanova in Sala Consiliare, piazza Aldo Moro.

Martedì in Consiglio Regionale poi, alla sera, alle 20.45 con il libro “L’innocenza di Giulio” alla biblioteca comunale di Cologno al Serio (BG), piazza Garibaldi n.5.

Mercoledì sera, a Lodi,  “Il modello Formigoni non è salutare” sulla sanità poco sana di Regione Lombardia, con Roberta Morosini, coordinatrice SEL Lodi e Michele Galbiati, responsabile forum salute SEL Lodi, Alberto Villa, segretario FP CGIL Lombardia responsabile comparto sanità e Mauro Tresoldi, segretario FP CISL Lodi.

Giovedì alle 18 a Bergamo presento il libro “L’innocenza di Giulio” , Libreria Melbookstore, ore 18:00 via XX Settembre, 78/80.

Venerdì dalle 10 a Roma, Sede di Giurisprudenza della Luiss Guido Carli Viale Parenzo 11 Roma con Nicolò D’Angelo, Questore di Perugia, Gabriella De Martino, DNA, Ciro Corona, Associazione anti Camorra. Tutte le info le trovate qui.

Sabato sera a Como, in scena con NOMI, COGNOMI E INFAMI (Aula Magna del Politecnico Via Castelnuovo nr.7) per sostenere il candidato sindaco Mario Lucini.

Sappiamo dove incrociarci, insomma.

Ma va? Legge Harlem contro i negozi etnici impugnata.

Il governo impugna la ‘legge Harlem’ contro i negozi etnici in LombardiaSecondo il governo ci sarebbero però requisiti di incostituzionalità, perché la legge “contiene disposizioni restrittive in materia di esercizio di attività commerciali da parte di cittadini di Paesi non europei e dell’Unione europea – si legge nel comunicato – che contrastano con i principi comunitari e statali in materia di condizione giuridica degli stranieri, tutela della concorrenza e disciplina delle professioni, con violazione dell’articolo 117 della Costituzione, e in materia di rilascio e rinnovo delle concessioni del suolo pubblico per l’esercizio del commercio che contrastano con la normativa statale e comunitaria in materia di servizi. 

Peccato, perché come avevo già scritto la discussione era stata proprio edificante.

Ogni promessa è debito: ecco la nostra proposta di legge su #opendata in Lombardia

Ne avevamo parlato (qui e qui) e ne abbiamo discusso molto sui social. Ora siamo pronti. Ho depositato la nostra proposta di legge open data per Regione Lombardia (con il consigliere Pizzul PD, sempre attento sul punto), ora passerà al vaglio della commissione prima di arrivare in Aula. E ovviamente va migliorato, modificato, tutti insieme. Qui potete seguire tutto il percorso della legge. Per ogni suggerimento siamo a disposizione. Perché oltre alle trote e alle minetti in regione ci stiamo per essere legislatori, preferibilmente seri, attenti e ovviamente aperti.

PROGETTO DI LEGGE N. 0154

di iniziativa dei consiglieri regionali: Cavalli, Pizzul

______

“Disposizioni in materia di accesso, pubblicazione e riutilizzo dei documenti e dei dati pubblici dell’amministrazione regionale in formato aperto tramite software libero e la rete internet”.

______

PRESENTATO IL 28/03/2012

ASSEGNATO IN DATA 03/04/2012

ALLE COMMISSIONI REFERENTE II

CONSULTIVA I

Altri pareri Comitato paritetico di controllo e valutazione

RELAZIONE

Il progetto di legge si propone di favorire il processo di innovazione tecnologica e informatica di Regione Lombardia in un contesto di trasparenza e di pluralismo informatico attraverso la disponibilità, la gestione, l’accesso, la trasmissione, la conservazione, la fruibilità e la riutilizzabilità gratuita dei documenti e dei dati pubblici di cui è titolare o da essa detenuti in modalità digitale, favorendo anche la diffusione di software libero e formati aperti per la gestione dei dati e documenti, eliminando altresì ogni barriera dovuta a difformità di standard.

Con questo progetto di legge, si intende pertanto perseguire lo sviluppo della società dell’informazione e della conoscenza in ambito regionale per favorire il progresso sociale, il miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo delle iniziative economiche private legate al riutilizzo delle informazioni del settore pubblico, e la partecipazione collaborativa di realtà pubbliche e private promuovendo forme di cittadinanza attiva.

In una realtà dove i dati, i documenti e i contenuti digitali pubblici sono una risorsa con una continua crescita esponenziale, la disponibilità in real-time di questi dati, potrebbe portare, in un mondo web-connesso, a prendere decisioni e cambiamenti comportamentali in tempo reale in base alle proprie esigenze personali. I dati pubblici possono permetterci di prendere un treno o un bus in tempo, pianificare i nostri spostamenti con uno sguardo verso le previsioni meteo, verificare in qualsiasi momento la disponibilità di punti car/bike sharing nelle vicinanze, calcolare la quantità di emissioni inquinanti del proprio veicolo e l’impatto sulla qualità dell’aria nella propria città, dove andare a vivere con la propria famiglia, in quale università studiare o quale prodotto comprare.

Un rilascio strutturato, centralizzato e aggregato dei dati, in conformità delle leggi vigenti in materia, permetterebbe quindi lo sviluppo di nuove applicazioni e soluzioni multimediali innovative che porterebbero nuovi business sul territorio lombardo, un indotto economico significativo e un insieme di servizi a valore aggiunto per tutti i cittadini lombardi. Per esempio, la disponibilità pubblica dei dati di tutta la rete lombarda dei mezzi di trasporto e della frequenza dei mezzi, potrebbe semplificare lo sviluppo di applicazioni che favoriscano la pianificazione ottimale dei propri viaggi, con uno sguardo continuo verso la riduzione delle emissioni inquinanti, o ancora applicazioni in grado di raccogliere dati su come migliorare la rete dei trasporti pubblici.

Obiettivo ultimo di questo progetto di legge è rendere la stessa amministrazione pubblica volano di innovazione.

Progetto di Legge

Disposizioni in materia di accesso, pubblicazione e riutilizzo dei documenti e dei dati pubblici dell’amministrazione regionale in formato aperto tramite software libero e la rete internet.

Articolo 1

(Finalità)

1. Regione Lombardia, in attuazione del Codice dell’amministrazione digitale (decreto legislativo 7 marzo 2005 n. 82) e del decreto legislativo 24 gennaio 2006 n. 36 (Attuazione della direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo di documenti nel settore pubblico), assicura la disponibilità, la gestione, l’accesso, la trasmissione, la conservazione, la fruibilità e la riutilizzabilità gratuite dei documenti e dei dati pubblici di cui è titolare o da essa detenuti in modalità digitale.

Al fine di garantire la più ampia libertà di accesso all’informazione pubblica, di favorire la partecipazione dei cittadini, delle imprese, delle fondazioni e delle associazioni ai processi decisionali della pubblica amministrazione, di incentivare la collaborazione tra pubblico e privato e di rendere riutilizzabile il maggior numero di documenti e di dati pubblici, in base a modalità che assicurano condizioni eque, proporzionate e non discriminatorie, la Regione favorisce:

a) il processo di innovazione tecnologica e informatica della propria organizzazione in un contesto di trasparenza e di pluralismo informatico attraverso l’impiego e la diffusione di software libero e formati aperti per la gestione dei dati e documenti, eliminando altresì ogni barriera dovuta a difformità di standard;

b) lo sviluppo della società dell’informazione e della conoscenza in ambito regionale per favorire il progresso sociale, il miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo delle iniziative economiche private legate al riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e la partecipazione collaborativa di realtà pubbliche e private promuovendo forme di cittadinanza attiva.

Articolo 2

(Definizioni)

1. Ai fini della presente legge, si intende per:

  1. accesso: il diritto riconosciuto a chiunque di richiedere e ottenere informazioni, documenti e dati pubblici o di pubblico interesse gratuitamente qualora gli stessi non fossero già stati resi noti;
  2. dato pubblico: il dato conoscibile, accessibile e riusabile da chiunque liberamente;
  3. dato della pubblica amministrazione: il dato prodotto, o comunque in possesso direttamente o indirettamente, dall’ente pubblico regionale;
  4. documento: ogni rappresentazione elettronica, digitale, informatica, grafica, fotocinematografica, elettromagnetica, o di qualunque altra specie, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti dall’amministrazione regionale e concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale;
  5. dato aperto: un contenuto, un documento o un dato si definisce aperto se chiunque è in grado di utilizzarlo, ri-utilizzarlo e ridistribuirlo liberamente, soggetto, al massimo, alla richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo;
  6. formati di dati aperti: i formati di salvataggio ed interscambio di dati informatici le cui specifiche complete di implementazione siano note, standardizzate, a disposizione di ogni utente e liberamente utilizzabili per tutti gli usi consentiti dalla legge; siano documentati in modo completo e approfondito in modo che sia possibile scrivere un programma per elaboratore in grado di leggere e/o scrivere dati in tali formati sfruttando tutte le strutture e le specifiche descritte nella documentazione; non siano presenti restrizioni di alcun tipo all’uso di tali formati di dati;
  7. software libero: ogni programma per elaboratore elettronico distribuito con una licenza di software libero tale per cui sia garantita la libertà gratuita di eseguire il programma per qualsiasi scopo, la libertà di studiare il programma e modificarlo, la
    libertà di ridistribuire copie del programma in modo da aiutare il prossimo, e la libertà di migliorare il programma e di distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio;
  8. riutilizzo: l’uso del dato di cui è in possesso Regione Lombardia, da parte di persone fisiche o giuridiche, a fini commerciali o non commerciali diversi dallo scopo iniziale per il quale il documento o il dato che lo rappresenta è stato prodotto o utilizzato nell’ambito dei fini istituzionali, secondo norme di copyright e licenze riconosciute a livello nazionale ed internazionale.

Articolo 3

(Accesso tramite la rete internet e riutilizzo dei dati e delle informazioni)

1. La Regione Lombardia utilizza le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per rendere fruibili i documenti e i dati pubblici di cui è in possesso, assicurandone la pubblicazione tramite la rete internet in formati aperti secondo gli standard internazionali e avvalendosi di software libero per la loro gestione, raccolta, archiviazione e pubblicazione.

I dati e le informazioni di cui al comma 1 sono gratuitamente accessibili tramite la rete internet, e sono riutilizzabili nel rispetto della normativa statale in materia di digitalizzazione della pubblica amministrazione, di accesso agli atti amministrativi, di protezione dei dati personali, di riutilizzo delle informazioni del settore pubblico, di diritto della proprietà intellettuale e industriale.

Le licenze per il riutilizzo dei dati pubblici e delle informazioni, predisposte in ottemperanza al d.lgs. 36/2006 devono consentire la più ampia e libera utilizzazione gratuita, anche per fini commerciali e con finalità di lucro.

La Regione opera per rimuovere e arrestare gli ostacoli che impediscono la piena accessibilità ai documenti e ai dati pubblici assicurando la parità di trattamento tra tutti i riutilizzatori e si adopera per promuovere l’adozione da parte degli enti, delle società, dei consorzi e delle associazioni a cui partecipa delle misure necessarie per garantire la pubblicazione e il riutilizzo dei dati e dei documenti.

La Regione assicura che in presenza di ogni singola richiesta di documenti che li descriva ragionevolmente e sia stata fatta secondo le regole che specificano tempo, luogo, oneri e procedure da seguire, renderà i documenti, i contenuti e i dati pubblici immediatamente disponibili a chiunque, in formato aperto.

Articolo 4

(Reclamo)

1. La Regione assicura l’effettiva disponibilità tramite la rete internet e riutilizzabilità dei documenti e dei dati pubblici. I provvedimenti di cui all’articolo 5, comma 1, lettera h), individuano le modalità per le richieste di messa a disposizione tramite la rete internet e di riutilizzo di dati e documenti pubblici, le modalità di reclamo e assicurano che i reclami siano verificati ed evasi entro trenta giorni dal ricevimento, salvo motivate proroghe, secondo i criteri individuati dagli stessi provvedimenti di attuazione.

Articolo 5

(Provvedimenti di attuazione)

1. La Giunta regionale e l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, secondo le rispettive competenze, adottano, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge e sentita la commissione consiliare competente, uno o più provvedimenti che – sulla base di un processo consultivo rivolto agli utenti in qualità di fruitori finali della presente Legge –  definiscono, in particolare:

  1. i dati, le informazioni, i contenuti e i documenti che possono essere oggetto di immediata pubblicazione e riutilizzo;
  2. le modalità per individuare ulteriori dati, contenuti e documenti, che possono essere oggetto di pubblicazione e riutilizzo in futuro;
  3. le modalità di pubblicazione dei dati, delle informazioni, dei contenuti e dei documenti, e le modalità di gestione e aggiornamento del portale regionale per favorire e semplificare al meglio l’accesso ai medesimi e per garantire un aggiornamento continuo dei dati pubblicati;
  4. le licenze per il riutilizzo dei documenti e dei dati pubblici di cui l’amministrazione regionale è in possesso sia direttamente che indirettamente;
  5. l’elenco dei formati di dati aperti utilizzabili, individuabili anche in via indiretta, tramite riferimento a standard internazionali per la gestione dei documenti e dei dati pubblici di cui l’amministrazione regionale è in possesso direttamente o indirettamente;
  6. l’identificazione delle soluzioni software libere più opportune che verranno utilizzate per la gestione, manipolazione, archiviazione e pubblicazione dei dati, dei contenuti e dei documenti identificati ai punti a) e b);
  7. le modalità per la presentazione del reclamo di cui all’articolo 4 nonché per l’evasione della richiesta da parte dell’ufficio competente;
  8. forme di coordinamento interregionale e di collaborazione con le amministrazioni locali e con altri soggetti pubblici e privati del territorio lombardo, affinché anche le amministrazioni locali si adoperino di formati open e software libero per la gestione dei loro dati e documenti;
  9. forme di collaborazione con università del territorio lombardo e realtà esperte del settore per la definizione di proposte progettuali che usino i dati, i contenuti e i documenti pubblici di Regione Lombardia al fine di definire nuovi servizi al cittadino a valore aggiunto.

Articolo 6

(Norma transitoria)

1. La presente legge regionale entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Lombardia.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Lombardia.

Articolo 7

(Clausole Valutative)

1. Regione Lombardia deve definire le metodologie, i criteri, le modalità di valutazione, ed eventualmente identificare Enti Universitari del territorio lombardo accreditati, al fine di valutare annualmente sia l’operato in attuazione della presente legge (Art. 5) che i risultati ottenuti. L’attuazione della presente legge dovrà tenere in considerazione, di anno in anno, i risultati e le direttive raccolte attraverso le forme di valutazione che verranno definite in itinere.

La famiglia leghista a carico dei lombardi (non se n’è accorto nessuno?)

«Adesso basta sono davvero stanca di attacchi senza senso» sbotta l’assessore regionale che definisce «atto di sciacallaggio politico» quello del segretario provinciale. «Colui che dovrebbe essere una figura di garanzia per l’intero partito, da quando è stato eletto ha superato il segno auto proclamandosi difensore della moralità, dimenticandosi però gli inghippi in cui lui stesso e alcuni esponenti cittadini del partito sono stati coinvolti». Proprio lui, che punta il dito sulla candidatura di Renzo Bossi – continua infatti Rizzi – «parlando di nepotismo sbagliato, dovrebbe pensare alla vicenda di sua moglie Silvia Raineri che, dopo aver fallito la sistemazione attraverso un concorso indetto dalla provincia di Brescia, poi congelato per presunte irregolarità, riceve prima un incarico di collaborazione al gruppo Lega in Regione e poi viene assunta tramite un concorso all’Asl di Milano ottenendo immediatamente l’aspettativa per tornare a lavorare in Regione.»

Le parole sono dell’assessore regionale Monica Rizzi contro il segretario provinciale della Lega a Brescia Fabio Rolfi che ne chiede le dimissioni. La moglie di Rolfi (lo dice la Rizzi) è stata sistemata con i soldi dei lombardia nella più formigoniana delle modalità. Insomma, rubano tra di loro e alla fine paga sempre il cittadino. In questo caso padanissimo. Niente da dire?

Noi abbiamo preparato un’interrogazione per saperne di più. Ad maiora.

Chi ha sostenuto l’assessore Colucci?

Esattamente due anni fa: 16 marzo 2010. In piena bagarre elettorale per le regionali un avvocato e un consigliere comunale del Pdl si sentono al telefono: parlano di politica. Meglio: di appoggi da dare e di voti da veicolare. Obiettivo: una poltrona d’assessore accanto al governatore Roberto Formigoni.

Nulla di strano, se non fosse per un particolare: la telefonata è annotata nell’informativa della squadra Mobile di Reggio Calabria messa agli atti dell’inchiesta sulla ‘ndrangheta lombarda e sugli affari di Giuseppe Lampada, ritenuto il riciclatore della potente cosca Condello. Il 30 novembre 2011, Lampada finirà in carcere assieme ad altre nove persone. Tra loro il consigliere della Regione Calabria Franco Morelli e l’avvocato Vincenzo Minasi.

Accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, il legale, originario di Palmi, il 16 marzo 2010 è al telefono con il consigliere comunale del Pdl di Avellino Orazio Sorece, nonché coordinatore per la Campania di Noi riformatori movimento politico fondato da Francesco Colucci, storico questore della Camera. Al centro della telefonata c’è la candidatura del figlio Alessandro Colucci “capolista del Pdl – annotano gli investigatori – e amico dell’Onorevole Francesco Morelli”.

Orazio Sorace arriva subito al dunque: “Ti volevo chiedere una gentilezza: su Milano io ci ho il figlio dell’Onorevole Colucci (…) che è candidato, io collaboro con il papà alla Camera, lui è Questore della Camera”. E ancora: “Possiamo dargli una mano?” perché “lui è molto vicino a Formigoni” e “stiamo cercando tutti di farlo uscire con un bel numero per poter fare l’assessore alla Regione”. Per Minasi non ci sono problemi: “Certo – dice- che gli posso dare una mano ci mancherebbe pure! Fammi avere un po’ di materiale elettorale”. A questo punto Sorace spiega che “lui (Colucci, ndr) praticamente è capolista del Pdl già uscente” e che nelle precedenti elezioni ha incassato “quattordicimila voti”.

Il resto lo scrive Davide Milosa qui.

Vergognoso il tetto di spesa sui farmaci salvavita. E le rassicurazioni di Formigoni non sono credibili.

“Formigoni che a parole rassicura i pazienti degli ospedali lombardi non è per nulla credibile.

L’unica realtà, al momento, è l’indicazione ai medici di contenere i costi, con l’imposizione di un tetto di spesa ai farmaci del file F, quelli per curare tumori, Aids e malattie rare, e con l’avvio di controlli serrati sulle prescrizioni.

Dopo la decisione di colpevolizzare i lombardi rendendoli edotti delle spese sostenute dalla Regione per ogni esame, visita, ricovero o intervento, ora arriva la scure del risparmio anche sulle medicine salvavita.

Con la conseguenza evidente che i manager ospedalieri tentino in ogni modo di far quadrare i conti. Anche tagliando su cure arbitrariamente ritenute insostenibili, a grave danno dei pazienti.

Tutto ciò è inumano e inaccettabile a prescindere. Ma a maggior ragione se il giro di vite su costi imprescindibili per quanto elevati arriva da una Regione che sulla strumentalizzazione dell’etica e dei valori cristiani ha costruito un impero. Con diverse ombre”.