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regione lombardia

Risarcite il pendolare

L’ha deciso un giudice. Ed è una buona notizia perché apre una strada percorribile: se la politica non risponde al citofono si bussa alla Giustizia. Poi voi scegliete dove sta l’incapace. Ha viaggiato male, alla fine l’ha fatto gratis, non è una consolazione ma intanto è una sentenza. Con la probabilità che altri viaggiatori organizzino una class action, un sistema di azioni per una tutela collettiva di rimborso. L’esempio (il modello) c’è. Una pendolare ha fatto causa per soppressioni, sporcizia e sovraffollamento dei convogli. Il giudice di pace le ha dato ragione. Trenitalia dovrà restituire i soldi degli abbonamenti per il periodo incriminato (un anno, 500 euro) e risarcirla dei danni morali: le condizioni di viaggio erano «gravemente umilianti».

Il rispetto per i lombardi

Passa da notizie che galleggiano sembrando piccole e poco importanti ma raccontano quanto lo studio, il lavoro, il confronto e la progettazione cada sconsolata di fronte l’impunito e arrogante gestione del proprio ruolo di amministratori. Scrive l’Espresso:  Meglio di Usain Bolt, gli amministratori lombardi. Dei veri fulmini nel mettere mano alla sanità pubblica. La giunta di Roberto Formigoni si è riunita il 4 agosto e all’ordine del giorno, tra gli altri prowedimenti, c’era la verifica dell’idoneità professionale di tantissimi direttori generali delle Asl e dirigenti di case di cura: in tutto, 292 candidati. Una sfilza di curriculum da vagliare, ma la seduta, stando ai verbali depositati, è durata pochissimo: 20 minuti appena, nei quali sono state approvate un altro centinaio di delibere. Assenti i due assessori che hanno competenza su famiglia e sanità. Da qui il dubbio che a stabilire l’idoneità dei candidati siano stati i loro colleghi dello sport o del verde pubblico; o che si sia trattato solo di un passaggio formale perché le nomine, come malignano i partiti dell’opposizione, sono decise per via politica nelle sedi di partito. C’è anche un precedente. A dicembre 2010, per selezionare 44 direttori generali su 603 candidati bastarono 40 minuti. In media, 15 candidati al minuto. Fare il proprio lavoro seriamente: sarebbe il primo passo per essere credibili. Fare le cose bene. Sul serio.

Si sgretolano le accuse, dice lui

MILANO – Una passeggiata di Filippo Penati. Recente, a metà maggio. Sotto la sede della Regione Lombardia. Con il costruttore Giuseppe Pasini, proprio uno dei due imprenditori che a quell’epoca lo stavano già accusando davanti ai magistrati: ecco cosa, in termini di «inquinamento probatorio», ha rischiato di costare al dirigente pd l’arresto, evitato invece solo per la differente qualificazione giuridica delle tangenti (non concussioni, ma corruzioni già prescrittesi) scelta dal giudice. Una passeggiata che per i pm monzesi sarebbe servita a dare un messaggio a Pasini perché edulcorasse il suo interrogatorio, al punto da spingerli a una osservazione di infrequente asprezza: «È desolante constatare come un uomo politico con importanti incarichi istituzionali passati e presenti (sindaco di Sesto San Giovanni, presidente della Provincia di Milano, portavoce del segretario del Partito democratico e vicepresidente del Consiglio tegionale) adotti le stesse cautele di un delinquente matricolato». Il 16 maggio Pasini racconta alla GdF di aver incontrato, a una cena sociale della Bcc di Sesto San Giovanni, «la ex moglie di Penati che mi ha detto che suo marito voleva parlarmi». D’accordo con gli inquirenti, Pasini fissa per il giorno dopo un appuntamento. Penati non si siede con lui al bar, ma gli parla camminando (il che impedirà ai militari di registrare la conversazione): «Caro Giuseppe – sostiene Pasini d’essersi sentito dire – so che ti hanno chiamato a Monza (i magistrati, ndr ) per conoscere qualche cosa della situazione e vorrei sapere che cosa hai detto e in particolare se ti hanno chiesto di me». Poi Penati avrebbe aggiunto: «Lei, Giuseppe, sa che io non ho preso una lira, sa che io di quattrini non ne ho. Di Caterina sparla di me, ma lei sa che non è vero niente, lui ha preso i soldi per sé». A questo punto, riferisce Pasini, «io ho ammiccato ed ho percepito che queste erano le indicazioni da tenere presente in caso di convocazione da parte dell’Autorità giudiziaria. L’incontro è durato poco, a lui interessava solo darmi il segnale su come comportarmi». Dicono in Procura come riferisce il Corriere della Sera.

Legge legalità e la partenza in salita

Associazioni ferme da mesi, adesso forse siamo veramente pronti a partire. Approvato anche l’odg di Giulio Cavalli (SEL) e altri che invita la Giunta ad attivarsi per il via libera all’Osservatorio e il Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e sulla sicurezza dei cantieri, all’istituzione del Fondo per la destinazione, il recupero e l’utilizzo a fini sociali o istituzionali dei beni confiscati dalla criminalità e all’istituzione del Fondo regionale di prevenzione del fenomeno dell’usura di solidarietà alle vittime del reato di usura. (Il resto degli odg qui)

Ponzoni si dimetta

Dichiarazione di Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli,

consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà

“Apprendiamo oggi che le indagini a carico del segretario della Presidenza del Consiglio Massimo Ponzoni sono state prorogate e si ampliano arrivando ora a coinvolgere anche il vicepresidente della provincia di Monza e Brianza, Antonino Brambilla, e l’ex-assessore Rosario Perri, chiamato in causa alcuni mesi fa nelle carte della maxi-operazione contro la ‘ndrangheta.

E’ da oltre un anno che pesa su Ponzoni l’accusa di corruzione, mentre i magistrati negli atti di Infinito lo definiscono ‘capitale sociale dell’organizzazione criminale’.

La sua permanenza nell’Ufficio di presidenza è un oltraggio al ruolo di garanzia che gli è proprio e al prestigio dell’istituzione. E il punto non è più rinviabile. Ponzoni faccia finalmente il dovuto passo indietro”.

 

Milano, 28 luglio 2011

Ponzoni, sempre lui

Indagato per la milionesima volta. Con compagnie eccellenti: l’ex sindaco di Giussano Franco Riva e l’ex assessore provinciale Rosario Perri, dimessosi dall’incarico un anno fa sulla scia delle intercettazioni dell’operazione “Infinito” che ha sgominato le cosche della ‘Ndrangheta nel nostro territorio. Nell’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica cittadina Giordano Baggio, altri indagati, tra i quali due imprenditori brianzoli e due funzionari della Regione Lombardia. Intanto lui, Massimo Ponzoni, rimane seduto nella poltrona di fianco a quella abbandonata ufficialmente questa mattina da Filippo Penati. E la Regione Lombardia sembra sempre di più un’oligarchia criminale.

Due giorni, due leggi, con la guardia alta

Saranno due giorni importanti in Consiglio Regionale. Si discute di una scellerata legge sui parchi che ne determina il diretto controllo alla giunta regionale e la labilità dei confini che possono essere eventualmente spostati (proprio sul limite dei lavori EXPO, che caso) e la solita manfrina annuale della legge della caccia in deroga. Una legge che deroga la legge solo in Lombardia può diventare un appuntamento fisso. Dispiace che qualcuno del democratico Partito Democratico (Barboni e Girelli) decidano di firmare la proposta di legge. O ci mettiamo d’accordo sulle linee programmatiche dei vari schieramenti o non ne usciamo più. Noi ci opporremo, come sempre. In buona compagnia. E ringrazio la preziosa collaborazione di Luciano per le centinaia di emendamenti che ci serviranno in aula per fare ostruzione in Aula. E provare ad apparecchiare un’estate più ecologica e ambientalista.

La nostra lettera per fermare Elcon a Casalpusterlengo

Gent. Direttore Generale Ambiente Energia e Reti Franco Picco

Gent. Dirigente Struttura VIA Filippo Dadone

e.p.c Gent. Assessore Ambiente Energia e Reti Marcello Raimondi

Oggetto:Elcon Italy s.r.l – Impianto per il trattamento di rifiuti liquidi in Comune di Casalpusterlengo (Lo)

La Commissione VI “Ambiente e Protezione civile” ha audito, nella mattinata odierna, il Comitato “Casalrespira” in merito all’impianto di trattamento di rifiuti in oggetto.
Con la presente siamo quindi a richiedere alle vostre strutture quanto segue:
L’art.4, comma 1, della l.r. della l.r. 5/2010 prevede che l’attivazione della procedura di V.I.A. deve essere contestuale, ai fini della semplificazione delle procedure amministrative, all’attivazione di altre autorizzazioni previste dalla normativa vigente, nella fattispecie l’A.I.A., come riportato nella nota della reg. Lombardia (n. T1.2011.0008424) in mio possesso. La nota menzionata stabiliva inoltre che entro trenta giorni la ditta avrebbe dovuto dare comunicazione dell’avvenuta attivazione della procedura A.I.A. anche alla Regione. Essendo la nota menzionata del 12/04/2011 ed essendo trascorsi i trenta giorni fissati dalla Regione Lombardia, pena l’archiviazione, si richiede: quali siano stati gli interventi effettuati da parte della ditta per ottemperare a quanto disposto nella nota in menzione e conseguentemente quali siano gli atti che la Regione intende assumere conseguentemente a tale inottemperanza. Si richiede infine, per quale motivo, se la ditta non ha provveduto a quanto disposto dalla normativa, la Regione non abbia provveduto all’archiviazione dell’istanza.
Certi di una pronto riscontro, porgiamo cordiali saluti.

Milano, 20 luglio 2011 – I Consiglieri regionali: Giulio Cavalli (SEL) e Fabrizio Santantonio (PD)