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Salvatore Papaianni

“Ammazzalo”: a Perugia la mafia non esiste


Anche una condanna a morte pronunciata dal boss nelle intercettazioni finite nell’inchiesta che ha colpito a Perugia un gruppo criminale collegato alla cosca di ‘Ndrangheta dei Farao-Marincola, capeggiato dai pregiudicati Salvatore Papaianni, Vincenzo Bartolo e Francesco Elia. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia perugina, hanno fatto luce su un traffico di cocaina dalla Calabria al capoluogo umbro, ma hanno anche permesso di individuare mandanti, organizzatori ed esecutori materiali di un omicidio avvenuto nel maggio del 2005: Roberto Provenzano fu ucciso con un colpo di pistola alla testa per uno “sgarro” nei pagamenti della droga. Le ordinanze cautelari eseguite dai carabinieri del Ros hanno riguardato 20 persone, non solo in Umbria, ma anche nelle province di Catanzaro, Crotone, Terni, Prato e Roma. I carabinieri hanno diffuso alcune delle conversazioni tra gli indagati che sono state intercettate.