Vai al contenuto

san polo

Discarica di amianto a Brescia: ogni tanto vincono gli altri

O almeno non vincono i soliti noti. Sulla discutibilissima discarica di amianto a Brescia e tutte le problematiche legate a quel territorio abbiamo detto e fatto tutto quello che potevamo ma, questa volta, hanno finalmente vinto i cittadini come scrive giustamente il sito della Rete Antimafia di Brescia.
E come sottolinea il comunicato del Comitato Spontaneo contro le nocività:

Eravamo lì dai primi giorni di ottobre, di sentinella, per controllare e informare tutti di cosa stava avvenendo. Abbiamo controllato l’andirivieni dei camion nella proprietà Faustini; abbiamo visto gli operatori Profacta stoccare l’amianto in modo non corretto,in una discarica dove l’acqua piovana, non drenata, si raccoglieva in grosse pozzanghere sul fondo; infine abbiamo visto e documentato pacchi di amianto non correttamente imballati che presentavano evidenti lacerazioni. Dalla data di apertura della discarica l’amianto è stato portato per soli tre giorni e, in un periodo così breve, abbiamo verificato che sono state ignorate molte delle misure di sicurezza previste dalle autorizzazioni rilasciate. Ogni infrazione è stata puntualmente segnalata agli enti competenti finché, a seguito di sopralluogo del Corpo Forestale dello Stato e dell’ARPA, nella mattinata di giovedì 18 ottobre l’area della discarica è stata sottoposta a sequestro penale. Da più di tre anni ci battiamo contro l’interramento dell’amianto e contro questo impianto attraverso presidi, ricorsi legali, cortei, sciopero della fame, sollecitazioni dell’intervento di Sindaco e Assessori, Provincia e Regione. Perché siamo stati costretti a ricorrere all’intervento della magistratura? Non è forse mancato il compito di tutela e sorveglianza di ambiente e salute da parte delle istituzioni? Con quale criteri è stata valutata la localizzazione e realizzazione di questa discarica, in un sito non idoneo e destinato a diventare Parco? Il profitto dell’imprenditore ha forse scavalcato l’interesse pubblico? Una volta ancora è evidente la profonda distanza tra l’appassionato impegno civico delle persone e la ritrosia delle istituzioni. 19.10.12 Comitato spontaneo contro le nocività

20121019-164658.jpg

#nonmifermo Siamo in campo per la Lombardia. E ripartiamo da Brescia per ripensare l’ambiente.

Siamo in campo per la Lombardia. Mica per scherzo. E ripensiamo all’ambiente partendo da Brescia con #nonmifermo. Un’agorà per ripensarci e costruire. Lavorando in modo serio. Insieme.

“Lombardia nociva, ripartiamo da Brescia” – analisi e soluzioni

L’appuntamento è per sabato 16 giugno alle 14:30 presso l’Oratorio S. Maria in Silva (Via Sardegna, 24 – vicino alla stazione ferroviaria).

Fra i relatori ci saranno:

GIULIO CAVALLI – attore, scrittore, regista e consigliere regionale della Lombardia per Sinistra Ecologia Libertà;
MARCO FENAROLI – presidente provinciale dell’ANPI di Brescia;
DON FABIO CORAZZINA– parroco della Parrocchia di S. Maria in Silva di Brescia e membro di Pax Christi;
MARIO BRUNO BELSITO – non mi fermo;
DONATELLA ALBINI – Consigliera comunale di Brescia di Sinistra Ecologia Libertà;
COMITATO SPONTANEO CONTRO LE NOCIVITA’ – comitato impegnato dal 2009 in difesa del territorio e dell’ambiente bresciano, con particolare attenzione al quartiere di San Polo;
FRANCESCO ARCARI – non mi fermo;
ARTHUR CRISTIANO – Rete Antimafia Provincia di Brescia;
RETE ANTIMAFIA PROVINCIA DI BRESCIA – insieme di associazioni riunitesi nell’ottobre 2010 con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza bresciana sul problema della criminalità organizzata;
LIDIA BONTEMPI – membro del Comitato Spontaneo Contro le Nocività;
COMITATO CIVICO DI BEDIZZOLE;
ANDREA BIANCONI – docente universitario di fisica presso la facoltà di ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia;
EDOARDO BAI – membro dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment) e Presidente della sezione costituita di Milano;
COMITATO SALUTE E AMBIENTE DI CAPRIANO DEL COLLE – comitato impegnato in difesa del territorio e contro la costruzione di un gassificatore per lo stoccaggio di gas;
VINCENZO PERNICE – membro del Comitato Salute e Ambiente di Capriano del Colle;
OVER SKIN – gruppo musicale

Brescia che si incarta sulla discarica di amianto

La situazione di Brescia dal punto di vista ambientale e di gestione del territorio è un bigino indispensabile per una modello di gestione regionale credibile (e possibilmente vincente) del dopo Formigoni. Brescia ha le carte in regola per essere la summa di tutto ciò che non si deve fare e per ridefinire il termine di saturazione ambientale. Ne avevamo già discusso qui e in commissione ambiente con il Comitato contro le nocività che ha dimostrato come ormai i cittadini abbiano gli strumenti e la voglia per essere più tecnici dei tecnici nelle analisi delle criticità. La discarica di amianto di via Brocchi sarebbe il colpo al cuore di una situazione che era già insostenibile anni fa. Eppure le soluzioni nel breve termine sono possibili: ieri sono stato in Piazza della Loggia con i membri del comitato e la stampa per provare una volta per tutte a fare chiarezza e richiamare tutti alla responsabilità. Ne ha scritto bene Alessandra Troncana sul Corriere della Sera:

In gergo si chiama ordinanza contingibile urgente. In pratica si tratta di un escamotage con cui il sindaco Adriano Paroli, cui spetta tutelare la salute pubblica, potrebbe ottenere dalla Regione la sospensione dell’autorizzazione alla discarica di via Brocchi, giusto il tempo di appurare l’accumulo di criticità dell’area. E’ la proposta che i vertici del Sel hanno lanciato giovedì 24 maggio sotto la Loggia, nel corso di un incontro con cittadini e membri del Comitato contro le nocività. Come ha detto il consigliere regionale Giulio Cavalli, «Mentre aspettiamo gli esiti delle analisi sulla quantità di Pcb e diossina che infestano San Polo (questione di giorni e l’Arpa le renderà note, ndr) è l’unica cosa che si potrebbe fare per fermare, anche solo poche settimane, questo scempio ambientale». La Giunta non potrebbe fare nulla di più, dal momento che l’autorizzazione alla costruzione del sito spetta al Pirellone. Intanto, la questione sarà discussa nel prossimo consiglio comunale, previsto mercoledì 30 maggio. Lidia Bontempi, del Comitato, non esclude che si riprenda lo sciopero della fame: «Già, perché il problema di via Brocchi figura al sedicesimo posto nell’ordine del giorno. Niente di più facile che della discarica non si parli nemmeno mercoledì. Vedremo che fare».

Facciamoci del male: Brescia, ancora.

Ne avevamo parlato ieri. Forse eravamo ottimisti. Depositata l’interrogazione.

A San Polo, il quartiere di Brescia dove l’ASL ha riscontrato un aumento dei tumori del 40%, presto sorgerà anche un nuovo elettrodotto ad alta e altissima tensione della società elettrica «Terna

A Brescia non c’è pace per il quartiere avvelenato di San Polo: alle tante fonti di inquinamento ora si aggiungerà anche un nuovo elettrodotto da 380 kV che interesserà anche i comuni confinanti di Rezzato e Castenedolo: si tratta di un progetto presentato nel marzo del 2011 dalla società «Terna Rete Italia», che gestisce la rete elettrica nazionale. Il piano, pensato per le grandi utenze industriali, prevede la costruzione di due nuove stazioni elettriche ad altissima tensione, la stazione “Brescia Sud-Est”, nel territorio di Rezzato; e la stazione “Alfa Acciai”, all’interno dell’omonima acciaieria. Saranno costruiti inoltre due raccordi aerei con cavi di alta (132 kV) e altissima (380 kV) tensione e una linea con cavi interrati, sempre di altissima tensione, che scorrerà sotto tutta via San Polo. Grazie alla «dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza» del Ministero dello Sviluppo Economico la società elettrica potrà procedere con gli espropri delle proprietà private e pubbliche; il progetto non sarà nemmeno sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), perché il tratto con i cavi dell’alta tensione a cielo aperto non supera i 3 km (è infatti di 2,95 Km). La stazione “Alfa Acciai” verrà costruita vicino a un deposito di materiale radioattivo privo dei requisiti previsti dalla legge. Il dott. Morando Soffritti, direttore dell’Istituto Ramazzini di Bologna, ha precisato ai nostri microfoni che i cavi di altissima tensione (oltre i 350 kV), anche se interrati, sono pericolosi per la salute, e ha chiesto un’attenta analisi del progetto da parte delle istituzioni. Il termine per le osservazioni però scadrà il prossimo 20 maggio. Radio Popolare, “Metroregione” 03-05-2012 Andrea Tornago

Morire di nocività. A Brescia

scritto per IL FATTO QUOTIDIANO

Da giorni a Brescia semplici cittadini si sono organizzati in un comitato spontaneo per alzare la voce sulla città più inquinata di Lombardia.  Dalle conclusioni del loro intervento in Commissione Ambiente durante la loro audizione in Regione Lombardia si apprende che nelle zone di San Polo, San Polino e Buffalora della città di Brescia è diffuso un intenso inquinamento di aria, acqua e suolo tanto che recenti dati dell’Asl bresciana dimostrano una grave diffusione di patologie respiratorie più alte rispetto al resto d’Italia. Solo nel quartiere di San Polo, inoltre, i bambini dai 6 ai 14 anni soffrono di malattie respiratorie per il 30% in più rispetto ai residenti nelle altre circoscrizioni della città.

Tutto ciò è provocato da varie fonti di inquinamento: il termovalorizzatore di A2A; l’acciaieria Alfa Acciai, che ha provocato inquinamento per diossina, scorie e fumi radioattivi; la piattaforma di trattamento di rifiuti industriali speciali e pericolosi della società Systema Ambiente s.r.l. (ex Ecoservizi), che tratta circa 250.000 tonnellate all’anno e che, inoltre, ha richiesto un ampliamento per cui è in corso la VIA di Regione Lombardia; l’AEB, azienda chimica, che produce detergenti industriali nel centro di San Polo; Bonomi Metalli, un deposito di materiali ferrosi che in diverse occasioni ha suscitato perplessità sulla gestione del deposito rifiuti; l’ex cava Piccinelli, una discarica abusiva di materiali contaminati (Cesio 137) e altamente inquinanti, che ad oggi non è ancora stata sottoposta ad un progetto di bonifica e vi è il rischio che il materiale radioattivo  contamini la falda; una discarica di rifiuti speciali tossici nocivi situata in via Buffalora, nella quale sono presenti fango galvanico, fango da acidi, morchia oleosa, morchia di verniciatura, fango di depurazione, acque di verniciatura, rifiuti provenienti dall’abbattimento fumi, dalle tintorie, terre di fonderia e che presenta gravi problemi di percolato; numerose cave di ghiaia che si stanno trasformando in discariche di ogni genere poiché non sono state rinaturalizzate.

In questo contesto drammatico si inseriscono nuovi progetti. Nella zona classificata area critica per la qualità dell’aria e, quindi, non idonea alla realizzazione di nuovi impianti di trattamenti rifiuti a circa 350 metri dell’abitato di Buffalora, è stato concesso il permesso di costruire un nuovo impianto di produzione di conglomerato bituminoso con contestuale recupero di fresato, un impianto di lavorazione e selezione di inerti naturali ed uno di messa in riserva e recupero di rifiuti non pericolosi da costruzione e demolizione. Il predetto progetto prevede la distruzione di un bosco e il ritombamento con rifiuti inerti di un laghetto di falda affiorante.

La Profacta del gruppo Faustini sta realizzando una discarica di amianto, mentre nel Comune di Rezzato (BS), Località Cascina Castella, la ditta Castella s.r.l. è in attesa della V.I.A. di Regione Lombardia  per una discarica di rifiuti putrescibili con impianto a biomasse. Il comitato spontaneo contro le nocività e il Co.Di.S.A. sono intervenuti con proprie osservazioni nella procedura.

Nella zona già destinata dal P.R.G. al Parco delle Cave, infine, l’attuale giunta di Brescia vorrebbe destinare 1.500.000 metri quadrati alla realizzazione dello stadio e della cittadella dello sport e le strutture dovrebbero essere ubicate in una zona non servita dalla metropolitana leggera in corso di realizzazione.

Il nuovo PGT di Brescia prevede la realizzazione di nuovi insediamenti residenziali, commerciali e produttivi in questa zona che sarebbe opportuno venisse bonificata e destinata a parco naturalistico, ovvero il Parco delle Cave.

Bisogna evidenziare che nella zona delle cave, nonostante le molteplici criticità ambientali, coesistono con le zone degradate numerose zone a grande valenza naturalistica e zone umide, ricche di fauna e di flora, preziose per la biodiversità. Appare, quindi, indispensabile tutelare tutte le aree già spontaneamente rinaturalizzate o in corso di rinaturalizzazione.

Il comitato spontaneo contro le nocività a fronte di questa situazione chiede la sospensione di tutte le richieste in corso per nuove escavazioni e discariche; la sospensione dell’autorizzazione alla Profacta; il divieto ad intervenire in aumento dei volumi di escavazione previsti nei piani provinciali cave e la verifica dell’effettiva necessità dei quantitativi da scavare; il recupero ambientale delle cave e la fissazione di un termine per la fine dell’attività di escavazione; la tutela delle zone umide e a valenza naturalistica; il blocco del rilascio di qualsiasi autorizzazione a nuovi impianti inquinanti; il recepimento delle osservazioni Cerani/Ruzzenenti presentate all’ “Atto di indirizzi” per il Consiglio Regionale ai sensi del c. 3 art. 19 l.r. 26/2003 in materia di programmazione della gestione dei rifiuti Delibera Giunta della Regione Lombardia n. IX/2072 del 28 luglio 2011 (pag. 11); lo stanziamento di fondi regionali per la bonifica delle discariche e dei siti inquinati per i quali si renda necessario l’intervento della pubblica amministrazione a tutela della salute pubblica, a fronte dell’accertata inadempienza dei responsabili o dell’impossibilità di individuare una precisa responsabilità; il riconoscimento dello stato di emergenza ambientale per il territorio di Brescia e dintorni.

A causa della mancanza di risposte e dell’imminente inizio dei lavori della discarica, i membri del comitato spontaneo contro le nocività hanno deciso di organizzarsi in uno sciopero della fame a staffetta per ottenere una risposta. Dopo venti giorni il Comune di Brescia ha deciso di discutere nella prossima seduta di Consiglio Comunale una mozione in cui si chiede di sospendere i lavori della nuova discarica in attesa della sentenza del Consiglio di Stato. Il 2 maggio dalle 18 alle 20 in Piazza della Loggia una manifestazione cercherà di tenere alta l’attenzione. E forse sarebbe il caso di esserci. Perché di ‘Brescia’ ne abbiamo tante, in giro.

Brescia e le nocività

Andrea sul sito di #nonmifermo ci aggiorna sulla battaglia contro le nocività a Bresciauna mozione che verrà votata nel prossimo consiglio comunale, in cui si esprime la contrarietà alla discarica di amianto e si chiede all’imprenditore (Faustini, gruppo Profacta S.p.A.) di sospendere i lavori, almeno fino alla sentenza del Consiglio di Stato. Inoltre è stato redatto un documento con cui i capigruppo incaricano il sindaco di chiedere alla regione Lombardia la revisione dell’iter autorizzativo. Una lotta non semplice che è costata molta fatica ai membri del comitato e a tutti i cittadini che hanno dato il proprio contributo. Una manifestazione civile e pacifica di protesta che è stata anche oggetto di tentativi di intimidazione da parte delle forze dell’ordine che nei giorni scorsi hanno chiesto i documenti a molte persone che si fermavano ad esprimere solidarietà allo scioperante di turno o semplicemente a leggere i manifesti esposti. In seguito a quanto è stato deciso ieri durante il consiglio comunale, il comitato ha deciso di sospendere lo sciopero della fame fino al 7 maggio (prossima seduta del Consiglio comunale). La lotta però continuerà, infatti, da mercoledì 2 maggio il comitato sarà ancora presente in Piazza Loggia dalle 18 alle 20, per ricordare al sindaco ed ai capigruppo il rispetto degli impegni presi.

Noi (nel nostro piccolo) dopo avere chiesto e ottenuto l’audizione del comitato in Regione, stiamo chiedendo chiarimenti su alcune stranezze nell’iter autorizzativo e  “contando” le opinioni. Perché la lezione di indignazione (civilissima e democratica) dei cittadini bresciani arriva al Pirellone come un debole soffio ed è il caso di spalancare le finestre.